R: [Bulk] Re: [pace] UNIRE LE FORZE



Caro Giovanni, ti rispondo per punti:

Il rispetto per tutti è ovviamente scontato ma credo che un manifesto del genere non impensierisce minimamente nè i partiti di governo né quelli di opposizione che conoscono bene la esiguità e marginalità del movimento nonviolento e la sua incapacità di lanciare parole d'ordine in grado di mobilitare milioni di persone.

Come ti ha già scritto Marco Palombo, la dichiarazione di non-voto, e quindi di voto, in relazione alla guerra non riguarda solo l’universo pacifista, ma milioni di italiani. E comunque, l’universo pacifista in sè, specialmente se si esprime attraverso alcuni suoi leader, quelli più noti, è tenuto eccome in considerazione dai vari partiti di centro/sinistra. Noi stiamo cercando di mobilitare più associazioni e persone possibile su una questione cruciale, non il fare proclami, non il lavorare tutti i giorni per la pace, come facciamo già: SUL VOTO. COS’ALTRO INCIDE DI Più SULLA VITA POLITICA DI UN PAESE? Se la mobilitazione non sarà grande, non sarà nostra la responsabilità ma di chi sa fare solo obiezioni senza proporre nulla di altrettanto concreto e tangibile per influenzare le scelte dei partiti sulla pace e la guerra.

Il problema che dovremmo porci non è quello di dar vita all'ennesimo manifesto (per me basta e avanza lo storico manifesto del movimento nonviolento, quello che Peppe Sini mette in coda a tutte le sue newsletter)

Non mi pare che quel manifesto esprima opzioni chiare di voto (o non voto), quindi mi sembra poco utile paragonare due cose diverse. Qui non stiamo lanciando manifesti ossia proclami di quel che vogliamo, qui stiamo dichiarando una azione precisa, il non-voto per certi partiti ossia il voto per altri.

capire cosa si può fare per uscire dall'angolo nel quale i nonviolenti si sono cacciati e far venire fuori la volontà di pace di milioni di persone che in questo paese c'è e che nessuno riesce ad organizzare. Perdiamo tempo dietro ai vari D'Alema e soci e non riusciamo a parlare con milioni di persone. Più che "movimento nonviolento" stiamo dando vita alla "paralisi nonviolenta", all'incapacità o impossibilità di proporre qualcosa che riesca a scuotere gli animi. E se questo è possibile il motivo è legato al fatto che siamo tutti centrati su noi stessi e non abbiamo alcun legame profondo con la gente di questo paese, quasi ci volesse una o più lauree per essere nonviolenti. Ghandi si starà rivoltando nella tomba. Il manifesto proposto non tiene neppure conto che il sistema dei partiti che esiste attualmente sarà spazzato via da qui a breve perché l'ideologia su cui questo sistema è stato realizzato negli ultimi trentanni è in crisi profonda e tutte le contraddizioni stanno esplodendo in modo non più controllabile, come dimostrano le manifestazioni di questi giorni davanti a Wall Street.
Ciao
Giovanni Sarubbi
www.ildialogo.org

Non condivido il metodo di spostare il problema sul fare altro, senza che lo si specifichi, e poi il lanciare accuse generalizzate un po’ a tutti.

Se credi si possa fare altro, proponi,  e magari oltre alla nostra dichiarazione di voto ci uniremo con te su altre proposte, se vuoi criticare, sarebbe bello capire chi e perché.

Noi siamo qui per proporre una azione concreta per la pace, IL VOTO.

Vorrei capire se non condividi questa iniziativa in toto, oppure, come sembrava dal tuo precedente email se la firmeresti a patto di cambiare la forma in affermativa anziché in negativo (voteremo per al posto di non voteremo).

Lorenzo Galbiati