Su "UNIRE LE FORZE"



Un efficace movimento contro le guerre e la violenza NON esiste ancora. Altrimenti sarebbe stato capace prima e durante le guerre precedenti di andare oltre le marce e gli appelli. E in questa guerra sarebbe stato capace di NON stare il silenzio o quasi, quando non ha portato acqua a politici e grosse organizzazioni che hanno sbagliato tutte le analisi, quanto alla guerra in Libia, e poi hanno taciuto per non sconfessarsi (rischiavano altrimenti di perdere posto e benefici).
 
Facciamolo questo movimento, capace di organizzarsi (dividendosi i cmpiti) per la prevenzione delle guerre e poi, nell'emergenza, capace di opporvisi efficacemente, magari con nuove inedite alleanze con governi del Sud del mondo. Personalmente, mi ritrovo più vicina ai governi dell'Alba (America latina) che con i vari capoccia di organizzazioni "della società civile" e pesudomovimenti nostrani che hanno sventolato bandiere per la pace praticamentew solo nel 2003; prima e oggi (soprattuto oggi) il nulla.
 
Il Manifesto "Voteremo solo per chi è contro la guerra e contro le spese militari" mi pare un buon passo. 
 
Parliamone. E intanto il 15 ottobre facciamo gruppetti qualificati che rechino il nostro messaggio.
 
Marinella Correggia

Da: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
A: "pace at peacelink.it" <pace at peacelink.it>
Inviato: Martedì 11 Ottobre 2011 17:46
Oggetto: Re: [pace] UNIRE LE FORZE

Io credo che in Italia ci siano molte persone contro la guerra e che considerano le cosiddette "missioni di pace" guerre vere e proprie.
Innanzi tutto queste persone non sono solo quelle che si ispirano alla nonviolenza, quindi muoversi per opporsi alle guerre significa dare un riferimento a molte persone e non solo all' estrema minoranza che tenta e dichiara di essere amica della nonviolenza.
 
Il problema e' che in questi mesi si sono mossi pochissimi contro l' aggressione alla Libia. All' inizio molti si fidavano dell' intervento dell' Onu, finalizzato alla difesa dei civili dalla repressione di Gheddafi; una volta saputo dei primi Cruise lanciati su Tripoli c'e' stato un accenno di reazione ad inizio aprile e dopo il silenzio quasi assoluto.
Gia' nel biennio 2007-2008, con il governo Prodi favorevole alla guerra in Afghanistan,allo scudo spaziale e alla base USA Dal Molin a Vicenza, l' opposizione alla guerra non veniva dalle storiche organizzazioni pacifiste ma da soggetti diversi: reti, comitati territoriali contro le basi militari, sindacati di base e gruppi della nuova sinistra.
In questo momento alcuni soggetti della "nuova sinistra" sono gia' molto impegnati su altri temi,non ci sono vertenze territoriali nuove per le basi militari e qualche rete si e' un po' disimpegnata.
Ma le motivazioni per una campagna contro queste guerre, in Libia e la guerra infinita afghana, ci sono tutte, nonostante l' impresentabilita' di Gheddafi . Nel 2003 si sono mosse in Italia centinaia di migliaia di persone contro la guerra all' Irak e consideravano Saddam Hussein un dittatore guerrafondaio, cosi' come i talebani non hanno mai avuto molti sostenitori in Italia, ma la guerra afghana e' impopolare.
 
La mancata opposizione e' tutta politica, molte organizzazioni pacifiste non sono indipendenti ma si ritengono parte integrante del centrosinistra e non criticano il centrosinistra nemmeno sotto tortura.
Questo non significa che siano meno pacifisti di me o altri, sono sicuramente piu' bravi in molte altre cose, ma non prendono posizione, soprattutto ora che tutti vedono l' eventualita' di elezioni politiche.
 
Sulla missione in Libia si e' discusso
-a febbraio nelle Commissioni parlamentari e c'e' stato un voto dove il Pd ha salvato il governo perche' la Lega si era defilata,
-a fine Marzo nell' aula c'e' stato un voto,
-cosi' come a inizio maggio,
-Tra la fine di giugno
-e i primi di agosto si e' discusso quasi senza interruzione, prima per il decreto legge sul rifinanziamento poi per la conversione in legge della legge. 
 
Ora a fine settembre c'e' stato il rinnovo della missione Nato per tre mesi,
non ne ha discusso il Consiglio dei Ministri,
la Nato ha deciso il rinnovo della missione il 21 settembre ed il 24 e 26 settembre due ministri,Bossi e Calderoli, hanno fatto dichiarazioni ridicole riportate dall' Ansa.
Bossi "sara' meglio che la missione finisca" ; Calderoli  "Se l' ha detto Bossi allora va bene".
 La missione e' prorogata ma non ho trovato nessuna comunicazione di questa decisione al Parlamento o alla Commissione di questo nuova decisione.
Nuova, perche' la precedente diceva che la missione doveva finire al 30 settembre; data fissata dopo  molte discussioni, interviste, titoli di giornali e degli altri media.
 
Non c'e' una legge quadro sulle missioni militari , ci sono solo delle consuetudini. Sul sito della Camera si legge;
 
In relazione alla citata normativa occorre evidenziare che la Commissione difesa della Camera dei Deputati, con la risoluzione n. 7-1007 del 16 gennaio 2001, ha apportato ulteriori elementi di precisazione al vigente quadro normativo specificando, con riferimento all’indicato procedimento decisionale, la necessità dei seguenti quattro passaggi procedurali:
ü      deliberazione governativa in ordine alla partecipazione alla missione di pace all’estero e conseguente informativa alle Camere;
ü      approvazione parlamentare (anche da parte di una sola Camera o delle Commissioni permanenti competenti) della deliberazione governativa;
ü      presentazione di un disegno di legge o emanazione di un decreto-legge contenente la copertura finanziaria della missione;
ü      adozione delle disposizioni attuative da parte della amministrazione militare.
 
Trovatemi una traccia di uno solo di questi passaggi in occasione di questa proroga. Trovatemi una sola dichiarazione di un esponente della opposizione parlamentare o extraparlamentare. Su internet si trovano dichiarazioni dei mesi scorsi, ora niente.
 
 
Da: redazione il dialogo <redazione at ildialogo.org>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Martedì 11 Ottobre 2011 15:22
Oggetto: Re: [pace] UNIRE LE FORZE

Il rispetto per tutti è ovviamente scontato ma credo che un manifesto del genere non impensierisce minimamente nè i partiti di governo né quelli di opposizione che conoscono bene la esiguità e marginalità del movimento nonviolento e la sua incapacità di lanciare parole d'ordine in grado di mobilitare milioni di persone. Il problema che dovremmo porci non è quello di dar vita all'ennesimo manifesto (per me basta e avanza lo storico manifesto del movimento nonviolento, quello che Peppe Sini mette in coda a tutte le sue newsletter) ma capire cosa si può fare per uscire dall'angolo nel quale i nonviolenti si sono cacciati e far venire fuori la volontà di pace di milioni di persone che in questo paese c'è e che nessuno riesce ad organizzare. Perdiamo tempo dietro ai vari D'Alema e soci e non riusciamo a parlare con milioni di persone. Più che "movimento nonviolento" stiamo dando vita alla "paralisi nonviolenta", all'incapacità o impossibilità di proporre qualcosa che riesca a scuotere gli animi. E se questo è possibile il motivo è legato al fatto che siamo tutti centrati su noi stessi e non abbiamo alcun legame profondo con la gente di questo paese, quasi ci volesse una o più lauree per essere nonviolenti. Ghandi si starà rivoltando nella tomba. Il manifesto proposto non tiene neppure conto che il sistema dei partiti che esiste attualmente sarà spazzato via da qui a breve perché l'ideologia su cui questo sistema è stato realizzato negli ultimi trentanni è in crisi profonda e tutte le contraddizioni stanno esplodendo in modo non più controllabile, come dimostrano le manifestazioni di questi giorni davanti a Wall Street.
Ciao
Giovanni Sarubbi
www.ildialogo.org


On 10/10/2011 20:46, Lorenzo Galbiati wrote:
Caro Giovanni, l'idea del Manifesto è nata spontaneamente su questa newsletter a seguito della Marcia Perugia Assisi, in cui abbiamo visto sfilare e essere intervistati da tutti i media i politici di sinistra e in particolare quelli eletti in Parlamento di centrosinistra che hanno votato a favore della missione militare in Libia e di altre missioni militari. In questo senso ci è sembrato che dichiarare il non-voto fosse il modo migliore per fare pressione sui partiti in Parlamento, che dovrebbero temere di perdere parte del loro elettorato, e sui partiti che in Parlamento non ci sono, e che potrebbero, a causa di alleanze future o per altri motivi, iniziare a votare o a astenersi sulle missioni di pace. 
La tua osservazione è corretta, l'ha già fatta qui in lista Enrico Peyretti, che comunque ora ha aderito al Manifesto. Mi permetto di fare notare che comunque si tratta di pura questione di forma, i nonviolenti fanno ogni giorno azioni in positivo e qui, in questo Manifesto, vorremmo fare pressione sui partiti in modo tale che si abbia la sensazione che il centro-sinistra di governo rischi di perdere parte del suo elettorato. Questo credo sia l'unico modo per sensibilizzare quei partiti. Sennò continueremo a vedere per es. politici del PD venire alla Marcia come fosse una loro passerella, essere intervistati da tv e giornali e poi tornare in Parlamento e votare per il continuo della missione in Libia o in Afghanistan eccetera. 
Non crediamo che questa formulazione incentivi l'astensionismo, ci sono almeno 5 o 6 partiti piccoli, oltre a SEL, che non votano o non sono favorevoli alle missioni militari e non si diventa astensionisti firmando un manifesto. Dichiarando il voto a chi non sostiene la guerra, inoltre, si definisce un solo criterio per decidere chi votare e questo potrebbe creare problemi a chi reputa altri criteri indispensabili prima di dichiarare il suo voto. Non vorrei che dopo questo criterio altri ne proponesse in aggiunta un secondo, e poi altri un terzo, e si finisca col fare un programma politico che poi alla fine ci dividerebbe su punti non così importanti. Infine, un nonviolento potrebbe anche decidere di non votare (non è il caso mio o dei promotori), anche questa è una strategia politica con un senso, nel medio-lungo termine.
Quindi, la proposta in positivo, che tu chiedi, a me sembra implicita: voteremo i partiti che dicono No alla guerra. E chi non vota potrà continuare a non votare pur firmando il Manifesto.
Io mi auguro che non ci divideremo per questioni di forma, visto che il contenuto è chiaro e condiviso da tutti.
Se poi le principali associazioni pacifiste/nonviolente chiedessero a maggioranza di formulare in positivo (eviterei però il "rifiutano le spese militari", che potrebbe far sembrare che ogni spesa militare deve essere sospesa, ovvero che si abolisca l'esercito, lascerei solo i cacciabombardieri, che dovrebbero avere funzione offensiva), potremmo anche riformulare il Manifesto, purchè ci si unisca tutti o quasi tutti su questo punto fondamentale, il NON voto a chi sostiene la guerra, ossia il voto a chi non la sostiene ( anche se questo esclude chi preferisce il non voto perché si reputano altri punti ugualmente indispensabili e non li si trova).

Lorenzo galbiati
peacelink.


Scusate ma perchè proponete un manifesto di tipo negativo? Come nonviolenti bisogna proporre qualcosa di positivo. Ma in ogni caso un manifesto che non proponga qualcosa di positivo non ha senso ed il "non voto" è qualcosa che non ha senso, serve solo a rafforzare l'astensionismo.
Perchè invece non proponete il "voteremo solo per i partiti che rifiutano la guerra, rispettano l'art. 11, rifutano le spese militari..." ecc.
Ripeto proponiamo un manifesto positivo e non negativo.
ciao
Giovanni Sarubbi - direttore www.ildialogo.org



Da: Claudio Pozzi <clany at clany.it>
A: Lista Rete IPRI-CCP <ccpnews at liste.reteccp.org>; pace at peacelink.it
Inviato: Sabato 8 Ottobre 2011 22:32
Oggetto: Re: [pace] UNIRE LE FORZE

Comincio a dare l'elenco di quelle che conosco io:
 
Lista PACE peacelink                                                        pace at peacelink.it
Lista Rete IPRI-CCP                                                         ccpnews at liste.reteccp.org
Lista Fermiamo chi scherza col fuoco atomico               Fermiamo-il-fuoco-atomico at googlegroups.com
Lista Sempre contro la guerra                                          semprecontrolaguerra@googlegroups.com   (indirizzo probabile)
Lista Rete Disarmo                                                            coordinamento at disarmo.org
Lista Studenti Corso di Laurea in Scienze per la Pace   studentipace at yahoogroups.com
 
Claudio
----- Original Message -----
----- Original Message -----
Sent: Saturday, October 08, 2011 9:54 PM
Subject: R: [pace] UNIRE LE FORZE

Una cosa da fare, come leggo in questo messaggio, e' unificare le mailing list o razionalizzarle. Chi vuol fare un censimento delle varie mailing list dell'arcipelago pacifista e nonviolento?

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