UNIRE LE FORZE



Inoltro questo intervento di Raffaele Barbiero inviato ad altra lista
Claudio Pozzi
 
----- Original Message -----
Sent: Saturday, October 08, 2011 7:55 PM
Subject: [ccpnews] versione corretta del mex 'se non ora, quando?'

ai lettori della lista ccpnews:
ieri 7 ottobre 2011 per errore ho postato un messaggio contenente diversi errori e in parte non completo.
Stasera lo posto in modo corretto e definitivo. Ancora mi scuso con tutti voi.

Ha ragione Mao Valpiana, troppe iniziativer bollono in pentola e troppi, anche singolarmente (pur magari dietro la sigla di un' associazione od un gruppo) promuovono campagne, marce, manifestazioni, fiaccolate, progetti, etc.

Ed ognuno in ordine sparso, così come ci pare e come ci detta il cuore, perchè si sa che i pacifisti e nonviolenti han cuore e passione. Ma la passione spesso svanisce ed il cuore si spegne se non c'è un pò di cervello a coordinare, mettere inisieme, dare un corpo al tutto.

Sono d'accordo con Lorenzo Scaramellini ( e mi fa piacere di aver sentito la disponibilità di Silvano Tartarini e di Alberto L'Abate) che bisogna dare una prospettiva politica ed unitaria al cosidetto arcipelago pacifista, cosi oggi scrivevo a chiusura di un articolo per il Centro Pace di Viterbo: '...Infine, per prospettare all'antimilitarismo e alla nonviolenza un futuro sono necessarie altre due condizioni: la prima è che il variegato e frastagliato arcipelago pacifista e nonviolento capisca che è necessario unire le forze e promuovere poche, ma partecipate iniziative. La testimonianza e le tante proposte, campagne, idee, vanno bene, ma se non trovano l'adesione e il coinvolgimento di tanti finiscono per disperdere energie e per risultare demotivanti anche per chi vi partecipa. La seconda condizione è legata alla necessità che dall'impegno per la pace e per la promozione della nonviolenza sempre più gente tragga di che vivere. Il volontariato è importante, ma si deve poter vivere di pace e nonviolenza e di un impegno che diventi anche professione. Voi credete che i militari ed il sistema militare sarebbero così forti senza l'abbondante ed imponente utilizzo di risoprse finanziarie, materiali ed umane che si possono permettere? Dopo il cinquantennale della Marcia Perugia-Assisi questo 4 novembre dovrebbe essere il segno di qualcosa di diverso, non solo perchè si parla di nonviolenza, disarmo, di riconversione dell'industria bellica, di riduzione delle spese militari, etc, ma perchè si dovrebbe essere in grado di dare al 'popolo' della nonviolenza e della pace una proposta organica ed unitaria in grado di dare slancio, visibilità e concretezza alla nonviolenza.'




Purtroppo però nè Lorenzo, nè Silvano, nè Alberto hanno dietro le spalle grandi numeri, quindi vorrei invitare Mao non a farsi sopraffare dalla tante proposte e dalle tante difficoltà, ma visto che lui ha dietro un movimento, può essere di proposta e di slancio insieme a Silvano, Lorenzo ed Alberto per promuovere con il MIR, l'Associazione per la Pace, la LDU, la LOC e tutti quelli che sono di area di riflettere e di proporre l'idea di unire le forze per pochi obiettivi e per pochissime (ripeto pochissime) azioni da svolgere a livello nazionale in modo che siano visibili ed incidano. So bene, come dice Mao, che le persone fanno una gran fatica a coordianrsi e a mettere insieme le cose, lascinado da parte la propria sigla e bandiera. Ma se non ora, quando?  

Cosa dobbiamo aspettare per capire che le singole campagne incidono poco, se non si è uniti?

Tanto per cominciare, per esempio, perchè non proviamo ad unire tutte le mailing list che esistono dell'arcipelago pacifista, affinchè chi discute all'interno di interventi civili di pace, possa dialogare anche con la campagna contro le armi o quella contro chi scherza con il fuoco atomico o con sbilanciamoci o con la tavola della pace e con il lettori di ccpnews.  

E' impossibile fare anche questo?




raffaele barbiero, forlì, 8.10.2011






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