Re: [pace] Quando si cerca la pace perdendola



Capisco quello che dici. E chi ha risposte complete? Sento il bisogno di
pensare ancora.
Ciao! Enrico




----- Original Message ----- 
From: "tiziano cardosi" <tcardosi at indire.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Tuesday, January 23, 2007 4:10 PM
Subject: Re: [pace] Quando si cerca la pace perdendola


> Caro Enrico,
> non mi pare ci siamo capiti.
> Non si tratta dei limiti della democrazia rappresentativa. Mi pare che
> questa, come sostiene Ginsborg, sia in profonda cirsi. Io dico che non
> esiste più: se i poteri forti hanno il pieno controllo dei due poli
> presenti in parlamento, che spazio ha qualunque rappresentanza?
> Un'altra cosa ci chiede sempre Paul negli incontri a Firenze: come mai
> la sinistra attuale non ha più la base elettorale nei ceti poveri (nel
> proletariato direbbe Sanguineti), ma nella classe media meno cialtrona?
> "Ceto medio riflessivo" ci chiama, ormai non si dice più classe.
> Quella che oggi si fregia del nome di "sinistra" tale non è più: ha
> introiettato i valori dei vincitori. Prima che politica quella che
> viviamo è una sconfitta culturale; tutto il resto scende a cascata.
> Quello che chiedo alla sinistra che ancora sta in parlamento è: vi
> rendete conto che state avallando politiche di guerra e antisociali (le
> cose vanno sempre insieme)? Vi rendete conto che lo scollamento tra voi
> e i ceti (non voglio dire la classe) di riferimento si fa abisso e state
> spianando la strada ad una nuova dittatura? Non sarà il Fascismo,
> speriamo nemmeno il Nazismo, ma un autoritarismo oligarchico in cui i
> cittadini arretreranno a ruolo di sudditi. Non vi sembra che il sonno
> della sinistra abbia già generato abbastanza mostri?
> La mia non è tanto una critica al democrazia rappresentativa (cui
> preferisco una diretta), ma l'affermazione che "questa non è più
> democrazia".
> Non butto via la Costituzione, mi sembra che altri ne facciano strame.
> Come uscirne?
> Non ho risposte. Forse la cronaca ci può aiutare? Se facessimo di tutta
> l'Italia quel che sono Vicenza o la val di Susa ci sarebbero speranze.
> Ma non abbiamo più gli arnesi culturali. Dobbiamo ricominciare dalle
> nostre teste, specialmente la mia...
> Meno male che in sordina qualcuno comincia a parlare di azioni dirette
> nonviolente; potrebbero essere lo strumento del nuovo rinascimento
sociale?
> Un saluto di pace
> Tiziano
>
> Enrico Peyretti ha scritto:
> > Critico Prodi, ma un po' meno di Hindenburg...  Pigliarsela con la
> > democrazia rappresentativa è un po' come prendersela con l'umanità e con
la
> > storia: "Fermate il mondo, voglio scendere!".
> > Certo che non basta! Certo che fa grandi errori! Ci vuole anche la
> > democrazia partecipativa. Neppure questa è infallibile.
> > Da questa (referendum a suffragio universale) abbiamo avuto la
Repubblica.
> > Dalla democrazia rappresentativa abbiamo avuto la Costituzione.
> > Come avremmo potuto farla senza rappresentanti eletti?
> > Come combinare le due forme di democrazia?
> > Distruggere le istituzioni rappresentative? Sei certo che andrebbe
meglio?
> > Come si deciderebbero le cose?
> > A parte tutto, consiglio di nuovo il libretto di Paul Ginsborg, "La
> > democrazia che non c'è", Einaudi, perché pone precisamente questo
problema
> > con indicazioni di esperienze concrete.
> > Ciao! Enrico
> >
> >
> >
>
>
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