Re: [pace] Quando si cerca la pace perdendola



Cara Doriana,
su www.altravicenza ho firmato la petizione.
Ho difeso Lidia Menapace da un insulto, ma ho aiutato anche chi l'ha
insultata, perché un insulto degrada sempre chi lo usa, spec. quando è falso
e quando è contro chi agisce al meglio possibile.
La pace è ideale e pratica, occhio e piede, sogno e mani. Io lavoro come
posso nell'etica e nella filosofia della pace. Ammiro chi sa lavorare, come
è necessario, nelle strette della politica, in cui io mi perderei.
Anche il compromesso positivo, progressivo (non la svendita) è necessario,
come faceva Gandhi, perché niente vola e tutto passa attraverso passi ben
orientati, anche se piccoli.
Posso discutere e dissentire, ma non posso insultare chi lavora per la pace
sinceramente, anche perché così divido il movimento e faccio esultare gli
avversari.
Rabbia, estremismo, scomuniche di compagni generosi non aiutano la venuta
della politica di pace.
Una sinistra che trasuda rabbia e che odia (capisco bene la storia, e
l'effetto di oppressioni antiche e odierne), distrugge se stessa, non fa
nulla di nuovo. La prima forza è l'autocontrollo, il primo potere è il
potere su di sé, la prima vittoria sull'odio altrui è la vittoria sull'odio
nostro. La prima libertà è dalla contaminazione dell'odio, che è cancrena.
Lo dico per esperienza sudata.
Il dibattito nel movimento deve ben avere metodi e fini, altrimenti è
baraonda e gli avversari ridono.
L'azione deve avere disciplina, altrimenti è sfogo sterile, e talora
violento. E gli avversari ridono, con facili ragioni.
Le istituzioni (sempre da far evolvere) sono necessarie, altrimenti regna
l'irrazionalità e la violenza del momento, magari con buoni motivi, ma
cattivi risultati. Poi, democrazia rappresentativa e democrazia
partecipativa devono combinarsi assai di più (Paul Ginsborg, "La democrazia
che non c'è", Einaudi), ma sognare una politica senza i limiti, la pazienza,
le mediazioni delle istituzioni è un puro sogno senza realtà.
Scusa la concisione un po' apodittica. Parliamoci sempre, anche nella
fatica. Ciao! Enrico



----- Original Message ----- 
From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Monday, January 22, 2007 4:06 AM
Subject: Re: [pace] Quando si cerca la pace perdendola


> Quando si cerca la pace perdendo la pazienza
>
> volevo ribattezzare così l'oggetto della tua mail. E' singolare Enrico
> come tu perdi la pazienza, quasi un nervo scoperto, allorquando di un
> testo lungo e articolato legato alla mia risposta, inarchi le reni e
> addolorato, sottolinei solo un nome, a te caro, scordando tutti gli
> altri citati e sottaciuti. Mi spiace questo modo di difendere una,
> tralasciando gli altri che dipendenti o indipendenti vengono dalla
> stessa area. Fai porre chi legge immediatamente in uno schieramento che
> io non amo con questi termini .
> La pace deve essere politica così come la guerra è politica: cosa
> significa per te pacifista essere politico? Credere nell'operato di una
> singola persona nelle istituzioni? Credere nell'area in cui opera
> quella singola persona? Spegnere la rivolta che possa compromettere le
> mediazioni o il lavoro politico di quella persona o dell'area in cui
> lavora?
> Accettare tutto il cucuzzaro, altrimenti è la fine e torna la banda dei
> sordidi?
> Cerca per cortesia di non riportare sempre qualunque testo, a volte anche
> esteso come quello proveniente da red link, a polemiche personali in
> nome di Lidia e della pace. Oltretutto detraendo e non aggiungendo
> niente alla persona stessa che sa, e cerca di farlo non sola, difendere
> le sue pratiche politiche e non teme scendere nelle piazzette come
> quella di montecitorio, dove eravamo in cento grazie alla delegazione
> vicentina.
>
> L a rabbia che tu paventi io la cerco di controllare e se la incontro
> negli altri, non mi ci scontro. La includo perchè è segno di vita e la
> rispetto.
> Se tu sei arrivato a pratiche sulla tua persona di satyagraha, devi
> controllare allora con pazienza anche le critiche che possano arrivare
> alle tue compagne di percorsi di pace. Purtroppo, giorno dopo giorno, il
> percorso politico di questa maggioranza di governo percorre il cammino
> della guerra, condiviso dall'opposizione.
>
> Per questo me ne sto fuori, apprezzando le strade di quelli che non
> contano niente, i cosiddetti comitati locali, per questo consigliavo la
> lettura e la chiusura delle mail con www.altravicenza.it
> Doriana
>
> In data 21/1/2007, "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it> ha scritto:
>
> >No. Quando insultate Lidia con un nome di guerra e mettete in un fascio
solo
> >Libano e Iraq, voi sabotate l'unità dei pacifisti nella ricerca
difficile, e
> >naturalmente articolata, di una politica di pace, preferendo sfogarvi in
un
> >grido facile perché assoluto, che elude la responsabilità concreta.
> >La politica deve essere pace, e la pace deve essere politica, oltre che
> >bisogno e sete dolorosa del cuore umano.
> >E la pace si cerca coi mezzi della pace.
> >Ci stiamo opponendo insieme alla vergogna governativa di Vicenza, più
> >insieme di altri momenti.
> >Questa unità non va rotta insultando chi lavora per la pace anche nelle
> >istituzioni, con la pazienza ben orientata dei passi concreti, insieme
> >all'impazienza della chiarezza dei fini.
> >Si lavora per la pace non col dare soddisfazione alla propria rabbia,
anche
> >giustificata, ma "trasformando il dolore in forza" (come Etty Hillesum),
in
> >forza di amore, di ragione, di unità, di argomenti, di organizzazione.
> >Questo è con il "satyagraha" di Gandhi, che è la forza più grande, mentre
> >la rabbia che colpisce anche i vicini e i compagni è una grande
> >disastrosa debolezza.
> >Buon coraggio, buona resistenza, buona speranza!
> >Enrico Peyretti
> >
> >
> >
> >
> >----- Original Message ----- 
> >From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
> >To: <"pace - peacelink.it <pace"@peacelink.it>; "vialebasi"
> ><vialebasi at liste.comodino.org>
> >Sent: Sunday, January 21, 2007 11:33 AM
> >Subject: [pace] sul prosieguo della lotta di Vicenza
> >
> >
> >> Mi ritrovo integralmente su quanto da voi scritto. Ho visitato il sito
> >> www.altravicenza.it, penso che ognuno di noi possa metterlo a chiusura
> >> di mail.E' riassuntivo, completo e stimolante nell'analisi e nelle
> >> prospettive di lotta.
> >>
> >>  Grazie per l'impegno dei comitati locali che ci sono e ci saranno.
> >> A Montecitorio c'ero e ho scritto anche su peacelink le mie
impressioni,
> >> a modo mio.
> >>
> >>  Le ombre nere e gli avvoltoi sono assolutamente reali, da non
> >> sottovalutare minimamente perchè non sono fantasmi nè tantomeno nuvole
> >> passeggere.
> >> Doriana
> >>
> >> In data 21/1/2007, "red_link" <red_link at tiscali.it> ha scritto:
> >>
> >> >
> >> >OMBRE NERE ED AVVOLTOI SULLA LOTTA DELLE POPOLAZIONI VICENTINE CONTRO
> >L'AMPLIAMENTO DELLA BASE MILITARE U.S.A.
> >> >
>
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