Re: [pace] Contestato Zanotelli a Riva del Garda



Citando Enrico Peyretti <e.pey at libero.it>:

Cari amici,
non vorrei trascinare il dibattito più di quanto è necessario per capirci.

Abbiamo detto quanto
basta per capirci.
????????????!!!!!!!!!!!
Sono quasi certa che non abbiamo detto quanto basta per capirci. Certo, mi rendo conto di chi si stanca di leggere e rispondere o subisce quest'affollamento di messaggi, ma questi sono i rischi della mailing-list, o almeno dovrebbero esserlo se non ci si ferma ad una carrellata-rassegna di articoliiniziativecopiaincolla. Quello che mi piacerebbe far intendere è che parole come democrazia oligarchia hanno una loro dignità e vengono sostenute e difese come sostantivi politici.Quando la parola anarchia compare (o il termine libertario che poi significa sempre anarchico), ecco che la serenità del dialogo scompare. Quel disordine, quell'insofferenza dei vincoli,quell'accendere una luce sulle debolezze e le mancanze dei poteri governativi tutti, quel cercare di espandere le energie individuali come storicamente ha fatto il movimento anarchico nella storia (la Spagna è uno degli esempi più forti)fa saltare ogni sopportazione, si esclude. E vorrei anch'io non dico concludere, perchè potremmo andare avanti molto a lungo, ma chiedere a tutti voi se veramente dobbiamo essere soggetti ricattabili sempre, su questa sola unica politica possibile che vede destra e sinistra contrapposte e conniventi di fatto, vede la delega di donne e uomini che si affannano a non dir troppo male di chi è vicino, solitudini di singoli e masse, negoziati e scambi-baratti infiniti. Mi rendo conto che una gran parte di coloro che sono contro la guerra e le armi che emana, sperano e fanno quello che possono compatibilmente con i governi che si ritrovano. E per chi religioso non è, per chi non crede nella rappresentanza governativa, nel potere costituito e lotta , ha lottato per la sua e collettiva libertà di vita e pensiero, quale spazio rimane, come deve prenderselo? Il passato può servire da esperienza, ma non può essere riproposto come presente e tantomeno futuro, significa altrimenti ripetizione e distacco dalla realtà vicina e fuga in un conosciuto tranquillante famigliare. Gli animali spesso si leccano reciprocamente le ferite, ricordo che spesso ho visto gatti mangiare erbe per depurarsi, anche branchi di cani senza padrone vagare nelle periferie e nelle campagne, di razze diverse, sani e malati. Fanno paura tutti insieme, mi è capitato. Avevo solo una scelta, scappare o fermarmi e guardare. Sarà che non sono un'amante della corsa ma ho sempre scelto la seconda possibilità che avevo e fino ad ora mi è andata bene, non sono stata sbranata da quei "senza controllo". I casi di pazzia improvvisi o terribili violenze ,allignano spesso in quell'apparente normalità e sembra, e a qualcuno riesce bene, che chiudere la porta di casa dia sollievo come un bel sedativo per rimuovere quel male di vivere che a volte assale ...
Gli "altri" questi sconosciuti...un altro approccio è possibile?
Non sentirti Enrico, obbligato a rispondermi, anche perchè mi rivolgo un po' a tutt*
Doriana Goracci