Re: [pace] Contestato Zanotelli a Riva del Garda



Cari amici,
non vorrei trascinare il dibattito più di quanto è necessario per capirci.
- Avere il senso della realtà non significa accontentarsi, rinunciare a
farla progredire. Mi sono dato il motto "non rassegnato". Non pretendo di
sapere essergli sempre fedele, ma non vi rinuncio. Realismo e tensione
devono andare insieme: né l'uno senza l'altra, né viceversa.
- Io la "frana" (intendevo la ricaduta sotto il potere del berlusconismo più
nefasto) non la voglio. C'è chi la vuole. Penso che volerla sia grave
errore, un suicidio politico, irresponsabile; e un tradimento degli ultimi
nella nostra società e nel mondo; un avallo rassegnato alla antropologia
violenta del capitalismo individualista; un fare il contrario della
giustizia che si dice di volere.
Non pretendo di avere tutta la ragione, ma di essere sincero e responsabile
verso il bene comune possibile.
Ciao! Enrico




----- Original Message ----- 
From: <doriana at inventati.org>
To: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>; <pace at peacelink.it>
Sent: Wednesday, November 08, 2006 8:17 AM
Subject: Re: [pace] Contestato Zanotelli a Riva del Garda


Anche se rispondi a Tiziano, provo io a rispondere a te, Enrico, non
fosse altro per il trascinamento dei messaggi  che mi vedono
immediatamente dopo.
A me sembra che tu abbia detto molto tutto in una volta, ed è per
questo che ribatto.Chi è che non ha il senso della realtà? O meglio
chi si accontenta di questa realtà? Sono proponibili le tue
considerazioni progettuali al popolo cui accenni, a quell'italian* che
non appare mai eppure conta numericamente? Chi si muove NON partendo
da sè? Su quali basi tu ti MUOVI? Sempre che tu ti senta di metterti
in discussione, in movimento per l'appunto. Perchè ho l'impressione
che ci sia un discreto numero, per niente minoritario che all'indomani
di una qualsiasi contestazione di piazza o di umore, si arroghi il
diritto della "fermezza democratica antifascista e bla bla" per di
fatto bloccare qualunque velleità altra e/o possibile di convivenza
civile, ricorrendo poi alla non tanto raffinata arma del ricatto
basato sulla paura del cambiamento, che può attraversare ANCHE, quasi
sicuramente momenti incivili e di lotta.La cosiddetta "frana" che tu
temi, io pensa la vorrei. La preferisco di gran lunga a qualsivoglia
MURO, tantopiù se marcio. Non temere Enrico, ancora non sono maturi i
tempi delle folle che straripano nelle piazze a reclamare i propri
soggettivissimi e primari diritti. E' vero che l'età porta esperienza
e senso del limite, e anche un po' più di timore e consapevolezza ma
non per questo si può continuare a reggere il moccolo come amanti del
dialogo, non violento per carità...
Doriana

   Citando Enrico Peyretti <e.pey at libero.it>:

> Caro Tiziano,
> siamo più d'accordo con te di quello che sembra. Non si può dire tutto in
> una volta. Io sono preoccupato - tra tante altre cose - di chi non ha il
> senso della realtà, che è quella stretta realtà che vediamo.
> Inserisco qualche commento-risposta nel tuo testo, per amore di dialogo.
> Ciao! Enrico
>
> ----- Original Message -----
> From: "tiziano cardosi" <tcardosi at indire.it>
> To: <pace at peacelink.it>
> Sent: Wednesday, November 08, 2006 12:20 AM
> Subject: Re: [pace] Contestato Zanotelli a Riva del Garda
>
>
>>
>> Anche io non sono d'accordo con Enrico, che pur conosco e stimo. Ma
>> questa storia che dobbiamo tenerci il male per evitare il peggio quanto
>> può durare?
> - Non si tratta di amore del male, ma di timore del peggio. Tra due mali
> inevitabili che mi arrivano addosso, senza altra possibiltà, preferisco il
> minore. Perché, tu no? Come fai, col voto che l'Italia ha dato, a
liberarti
> totalmente dal "male"?
>> Non hai paura, Enrico, che alle prossime elezioni il caimano, o qualche
>> altro rettile che lo sostituirà, vincerà col 70 per cento dei voti?
> - Certo che ho paura! Ho paura anche di chi, per puro sfogo
> morale-irrazionale, fa Prodi uguale a Berlusconi.
>> E non sarà responsabilità forte anche di chi non è capace di proporre una
>> svolta nella politica italiana (come la cosiddetta sinistra radicale)?
> - Ma è forse possibile pensare che una sinistra più radicale - che anch'io
> vorrei - trascinerebbe più a sinistra il centro senza il quale oggi non
c'è
> altro governo possibile che quello precedente, il peggiore della storia
> italiana dopo Mussolini? Stiamo parlando in teoria astratta oppure nella
> realtà?
>> Che dire di chi ha addirittura paura dello sciopero del 17? Uno sciopero
>> non per far cadere il governo, ma per chiedere un cambiamento.
> - Va bene che il popolo prema per fare il massimo del possibile, anche se
> non è possibile il massimo.
>> Si teme che qualunque vibrazione faccia frantumare questo esecutivo e lo
>> si tiene come un cristallo nell'ovatta. Ma è solo questione di tempo.
> - E' un cristallo fragile. Preferisco di gran lunga questo fragile e
> contraddittoro centro-sinistra ad una destra forte.
>> Per le strade avverto che la gente è stufa.
> - La "gente" ha delle ragioni. Ma - diciamo la verità - anche a sinistra
c'è
> molto individualismo e assai poca politica (la quale è sempre "per gli
> altri", oppure non è politica). La mentalità di destra ha inquinato la
> sinistra, profondamente. Anche a sinistra c'è poca mentalità vera di
> giustizia e di pace. La "gente" non vede neppure a sinistra una chiara
> cultura altruista, di giustizia e di pace. E forse - questo è il peggio -
> anche se la vedesse forse non la vorrebbe. Lamenti e proteste - fatte
salve
> alcune frange minori - sono privatistiche, per sé e non per tutti. La
> "gente" non brontola o protesta, non si mobilita davvero per gli ultimi,
ma
> per sé. L'Italia è berlusconiana e l'attuale fragile argine dobbiamo
tenerlo
> ben caro, pure se siamo scontenti.
>> Io penso che, anche in questa lista, dobbiamo essere quelli che
>> ricostruiscono la sinistra, non quelli che puntellano un muro marcio.
> - D'accordissimo sulla prima parte della frase. Nel frattempo, un muro,
> benché marcio o fragile, è meglio della frana.
> Ciao! In amicizia e stima! Enrico
>
>> Un saluto
>> Tiziano Cardosi
>>
>>
>> doriana at inventati.org ha scritto:
>> > Io quasi mi indigno Enrico per quello che scrivi e sopratutto perchè
>> > le conclusioni di questa minidiscussione che da molto non animava più
>> > le pagine di questa mailinglist, sono con oggetto quanto da ierisera
>> > era apparso, guarda caso alla contestazione non di Zanotelli persona
>> > ma degli ospiti centristi. Riappare il caimano, che peraltro non è mai
>> > scomparso ma dilaga nel sentire quotidiano e culturale italiano,
>> > dilaga di nuovo per tua voce e mano quì e ora, il chiamare
>> > irresponsabili e chiacchieroni disfattisti coloro che non si allineano
>> > alla sinistra, i pacifisti non politicamente corretti. Forse ci siamo
>> > già scordati delle polemiche seguite al voto Afghanistan? All'assenza
>> > totale del cosiddetto movimento italiano all'indomani del Libano e di
>> > tutti i misfatti che continuano ad essere perpetrati ai danni del
>> > popolo palestinese?Personalmente, non sono allineata e tantomeno
>> > iscritta e tantomeno "amica" di nessun partito, e allora dove mi vuoi
>> > incasellare, sempre che io "desideri" essere incasellata? E allora
>> > devo tacere, subire censura, difendermi  dalle parole che poi nei
>> > fatti escludono non tanto me, ma tutti quelli che non credono alla
>> > delega parlamentare, tantopiù a questi parlamentari?Cosa dovremmo
>> > tenerci caro?
>> > Ma tu davvero pensi questo? Io credo purtroppo che tu veramente sia in
>> > buona fede nell'asserire quanto dici...tanto quanto io diffido
>> > assolutamente di tutti, inesorabilmente contaminati dal potere, anche
>> > modestissimamente piccolo e ruffiano. Le regole democratiche che tu
>> > ricordi, per me puzzano di decomposizione, di morti caro Enrico. Morti
>> > dentro e fuori.Ho altre idee in merito all'alleanza e all'osare.
>> > Doriana Goracci
>> >
>> >
>> >      Citando Enrico Peyretti <e.pey at libero.it>:
>> >
>> >> Non smettiamo di indignarci, è giusto. Ma qui succede che molti di
>> >> noi credono che al governo ci sia la sinistra. Invece c'è il
>> >> centro-sinistra, che non è la sinistra, ma è un rimedio da tenerci
>> >> caro, altrimenti c'è la destra del caimano: ve lo ricordate? Vi
>> >> ricordate le leggi vergogna? quelle personali? l'assalto alla
>> >> Costituzione? il ripudio dei tribunali? l'amore per Bush? i conti di
>> >>  Tremonti? chi si ricorda di Genova 2001? Se c'è il centro-sinistra,
>> >>  e non la sinistra da sola, è perché l'Italia è fatta così, e non è
>> >> un'altra, e ha prevalso d'un pelo - meno male! - sull'Italia del
>> >> caimano. Pensare, volere e dire il meglio e il più giusto, è sempre
>> >> necessario, per volere migliorare il futuro. Ma, nelle decisioni, si
>> >>  deve stare ai numeri della regola democratica: non è la perfezione,
>> >>  ma evita il peggio. Nel decidere e agire, la volontà e i programmi
>> >> alti e chiari della migliore sinistra (se e qiando ha le idee
>> >> chiare), che sono anche i miei, devono, oggi, mescolarsi e mediare
>> >> con quelli del centro. E i risultati sono migliori di quelli cui
>> >> arriverebbe un centro da solo, senza la sinistra. La vita non è un
>> >> sogno né un volo, ma un cammino passo passo, sotto la legge
>> >> ineludibile del necessario e del possibile. In politica, come in
>> >> famiglia, si deve volere anche qualcosa che non si vuole, perchè si
>> >> deve lavorare insieme, e da soli non si fa niente, se non parole. Se
>> >>  la sinistra abbandona il centro, non governa di sicuro, non fa una
>> >> politica più giusta: fa semplicemente un regalo al caimano in
>> >> agguato. Chi vuole questo? lo so, c'è anche chi dice: "Si stava
>> >> meglio col caimano, almeno si poteva lottare". Sono gli
>> >> irresponsabili della politica, sono evasori politici, che ignorano i
>> >>  fatti reali per pascersi di illusioni. Tradiscono anche la
>> >> sinistra,  non la fanno progredire, ma emarginare. Si deve tener
>> >> chiara l'idea  e immetterla quanto è possibile nei fatti, ma non si
>> >> deve rompere  l'unica coalizione possibile.
>> >> Enrico Peyretti



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