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Re: [pace] Piccole note sull'opinione di Lorenzo
- Subject: Re: [pace] Piccole note sull'opinione di Lorenzo
- From: Dante Bedini <bdndante at gmail.com>
- Date: Tue, 12 Jun 2012 07:13:37 +0200
Grazie Marinella per le tue osservazioni, che condivido. Ripeto, non sono un corrispondente nè un arabista, ma non apprezzo i modi della discussione. Quando si individua il "nemico" di turno (tu, il Manifesto..) l'obiettivo della pace e delle politiche concrete per costruirla si allontana sempre di più Dante Bedini Il 11/06/12, Mari Cor<mari.liberazioni at yahoo.it> ha scritto: > Grazie Lorenzo per la lunga analisi-opinione. > > Uno dei punti che voglio cogliere e che mi rappresenta è, come tu scrivi, > > "L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il > regime bensì mettersi a priori a favore della verità". > > Mi sembra lo facciano in pochi! Io se notate non ho MAI detto bene del > regime (a differenza di altri - non su questa lista - ma guardacaso gli > arabisti con loro non se la prendono...- del resto De Angelis l'ha pure > scritto che ce l'hanno con me - sarà perché a loro interessa solo quel che > esce sul manifesto, organo che ritengono in grado di mobilitare contro le > guerre più di altri?). > > Il mio impegno è contro le menzogne mediatiche. Che sono TUTTE contro il > regime. > > Non c'è bisogno di recarsi in Siria per vederle queste menzogne. Risaltano > dalle stesse contraddizioni dei media, da come manipolano finanche le parole > dell'Onu (che pure è CONTRO Damasco). E dalle notizie che non vengono date > (omissioni) o dalle notizie non confermate (quasi tutte). > > E anche chi è sul posto, vede solo un pezzo della realtà. Si seleziona, e in > questo modo già si "viola" l'obiettività. Che non esiste. Scegliere di cosa > parlare, e quale fonte fare parlare, è già soggettivo. Eppure gli inviati di > guerra (che brutta razza) e gli intellettuali presuntuosi (altra burtta > razza) parlano di obiettività a ntuto spiano! > > QUINDI l'accusa che mi viene fatta di embedded è doppiamente sciocca: prima > perché mostrano bene di non sapere nulla del mio impegno anche ben > precedente la crisi siriana, secondo perché credono che basti andare lì e si > vede tutto. > > Non si vede quasi niente salvo dei pezzetti. E quel che le fonti locali > vogliono farti vedere. > > Se De Angelis si fosse trovato sul luogo di uno dei massacri poco dopo il > fatto, avrebbe avutoi "verità" diverse a seconda della fonte. > > Comunque tutti questi ragionamenti sono inutili perché loro sono troppo > supponenti (se ne sono accorti tutti) per poter cambiare di una virgola e in > più se arrivano a dire che Usa, Qatar e Arabia Saudita non hanno interessi > "vested", è meglio lasciar perdere. > > Sto rileggendo dei testi della prima guerra del Golfo. Come tutto si ripete. > > Anche allora dei furbacchioni plaudirono (io mi ricordo Rutelli) all'invio > delle truppe nel Golfo 4 giorni dopo l'invasione irachena del Kuwait. Poi > quando ovviamente queste truppe vennero usate per bombardare e (anche) > seppellire vivi gli iracheni che si ritiravano, un massacro inaudito, gli > stessi dissero "eh no...". > > Idem con la no-fly zone l'anno scorso. > > Sapete che mi ha scritto De Angelis? Che, ah, se gli Usa/Nato attaccassero > senza consenso Russia e Cina scenderebbe in piazza. > > La follia. > > MArinella > > Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.news at yahoo.it> > A: redazione at peacelink.it; 'Lista pace Peacelink' <pace at peacelink.it> > Cc: 'Enrico De Angelis' <edeangelis at gmail.com> > Inviato: Lunedì 11 Giugno 2012 21:56 > Oggetto: R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a > De Angelis > > Cari > Enrico De Angelis, > Marinella Correggia, > Alessandro Marescotti > e amici di Peacelink > > Vorrei dire la mia opinione in sintesi pubblicamente, dopo aver già risposto > in privato sia ad Enrico sia a Marinella. > > 1 Gli estensori dell'appellosiria si sono sentiti in dovere di fare un > appello per rispondere, a detta di Enrico De Angelis, agli articoli di > Marinella in rete e sul Manifesto, e agli articoli di altri autori su > giornali cattolici; questi articoli, secondo loro, avevano i seguenti > difetti: > > - non identificavano nel regime di Damasco la causa prima della rivolta > siriana, sia pacifica sia violenta. > - descrivevano la rivolta violenta come una azione nata e condotta in modo > eterodiretto. > - descrivevano una campagna mediatica in corso al fine di fare una guerra > alla Siria sotto l'egida ONU. > > 2 Io credo che essendo gli estensori dell'appello degli illustri arabisti, > con una grande rete di collegamenti anche a livello personale con la Siria, > debbano essere presi in considerazione seriamente. I rilievi di Enrico a > Marinella sul piano personale, benché espressi in un tono offensivo, avevano > come bersaglio il sottolineare come le notizie a cui può attingere una > persona che entra in Siria con il VISA siano inevitabilmente parziali e/o > manipolate. Possiamo essere in disaccordo o meno con questo (io non saprei > cosa pensare) ma è legittimo che Enrico lo abbia espresso, ed è doveroso > pensare che sia in buonafede. Poiché i rilievi mossi da Enrico e dagli > estensori dell'appello sono comunque volti a proteggere la Siria da un > qualsiasi intervento armato esterno, credo che noi pacifisti-nonviolenti non > possiamo in alcun modo sminuirli o sottovalutarli. Credo anzi che il dialogo > sia se non doveroso, auspicabile. > > 3 Il dialogo, per quel che ci capisco io, può essere impostato a partire dai > precedenti tre punti da me citati. > > - Ha ragione Enrico a sottolineare come il regime abbia soffocato nel sangue > la rivolta pacifica siriana già un anno fa, e abbia con ciò prodotto il > fenomeno dei disertori e la rivolta armata di alcuni siriani, spontanea. > Mi sembra innegabile questo punto. E penso che i pacifisti non debbano > negarlo per cercare di preservare la Siria da un intervento esterno. Non si > può nemmeno negare che i morti uccisi dal regime tra i civili pacifici che > hanno manifestato sono molte centinaia, ossia nell'ordine di qualche > migliaia, anche stando a stime il più caute possibile. > Tutto questo primo punto, non posso negare che mi pare manchi nei reportage > di Marinella. Si potrebbe dire che lei fa controinformazione, quindi non > dice queste cose già diffuse da tutti i media. Ma il punto è che, per quel > che leggo io nei suoi scritti pubblici e privati, a me pare che questo fatto > non solo manchi nelle parole di Marinella, ma venga messo implicitamente in > dubbio, se non negato. Sottolineo implicitamente. > Di certo le opinioni di Marinella tendono a sminuire di molto le > responsabilità del regime rispetto alle opinioni di Ossamah Al Tawel e > Gassan Azzam del CNSCD, con i quali ho parlato personalmente. > > - Ha ragione Enrico a dire che la rivolta armata è stata spontanea. Ha > ragione Marinella a sottolineare come oggi non si possa più parlare solo di > rivolta armata contro il regime. L'appellosiria, Enrico, fa un enorme errore > negando che la rivolta armata sia eterodiretta, dice solo ciò che è > parzialmente vero, cioè il falso. La rivolta armata sarà anche nata > spontanea ma oggi in molti modi è eterodiretta, e questo perché non esiste > una sola rivolta armata ma molti rivoltosi armati, quelli contro il regime, > quelli che si battono per motivi etnici o religiosi, quelli che non sono > neanche siriani e sono lì per fare terrorismo. Ed anche quelli che si > battono contro il regime sono appoggiati dall'estero, in modo diretto o > meno. Quindi, perché Enrico negare la complessità della situazione nel > vostro appello? L'intesa possiamo averla solo sulla verità. > Ed è qui che, dal punto di vista etico, giudico sbagliata l'impostazione del > vostro appello. L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il > regime bensì mettersi a priori a favore della verità. Non è ammissibile > negare i crimini di alcuni gruppi di rivoltosi contro i civili, negare le > ingerenze esterne, semplicemente perché sarebbe dire il falso, e sul falso > non troveremo nessuna intesa. Non troveremo nessuna intesa neanche con il > difendere gli insorti che amplificano o inventano crimini del regime perché, > come ha scritto lei nel suo email, sennò secondo loro la gente non si rende > conto di cosa succede in Siria. NO! La gente non si rende conto di quel che > succede in Siria se il regime, gli insorti e voi dell'appellosiria date una > informazione parziale e manipolata! > Occorre quindi distinguere tra rivoltosi armati contro il regime e altri > rivoltosi, occorre dichiarare sempre il grado in cui questi gruppi sono > eterodiretti (fornitura di armi, presenza di tecnici o truppe estere ecc.), > occorre distinguere i rivoltosi armati da quelli nonviolenti. > > - La campagna mediatica. Marinella e molti pacifisti credono l'Occidente non > veda l'ora di una bella guerra alla Siria, in stile Libia. Gli arabisti come > De Angelis e gli altri firmatari di appellosiria dicono che non è in atto > nessuna guerra mediatica perché l'Occidente non vuole intervenire. Anche > Ossamah e Gassan dicono che l'Occidente non vuole intervenire. Io credo > abbiano ragione gli arabisti e i miei amici del CNSCD sulla volontà > dell'Occidente. Ma occorre intenderci su cosa sia una campagna mediatica. > Enrico, lei ci ha scritto un libro su quel tema, e ne sa più di me. Le dico > allora solo una cosa. Può aver ragione lei a dire che gli apparati > governativi di USA e stati europei non si sono mossi nel manipolare le news > come nel caso di Libia, Iraq ecc. Ma non dica, perfavore, che si tratta solo > di errori giornalistici, la prego: sono tutti sempre e solo in un senso > quegli errori! La maggior parte dei media italiani, europei e arabi danno > VOLUTAMENTE una informazione di parte, violando ripetutamente il codice > deontologico dei giornalisti, per spingere l'opinione pubblica a un > intervento ONU in Siria. Non sarà una campagna orchestrata in modo capillare > e coordinato da parte dei politici (ma forse in Arabia e Qatar lo è), ma è > una campagna più o meno spontanea da parte dei giornalisti, visibilissima > qui in Italia. E anche questo, nel vostro appello, avete negato. Da dei > linguisti mi aspetterei una maggiore attenzione all'uso e alla spiegazione > delle parole che esprimono concetti complessi. Ma a questo ci si fa caso se > si ha scrupoli prima di tutto verso la verità e non prima di tutto contro un > regime. > > Cordialmente, > Lorenzo Galbiati > > > > -----Messaggio originale----- > Da: redazione-request at peacelink.it [mailto:redazione-request at peacelink.it] > Per conto di Alessandro Marescotti > Inviato: giovedì 7 giugno 2012 9.04 > A: Lista pace Peacelink; Lista Redazione Peacelink > Cc: Enrico De Angelis > Oggetto: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De > Angelis > > > ------Messaggio originale------ > A: Enrico De Angelis > Oggetto: R: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia > Inviato: 5 giu 2012 17:00 > > Gentile Enrico, ho letto questa risposta. Non arriva in lista pace perche' > bisogna iscriversi. > Non condivido che Marinella Correggia faccia un pessimo giornalismo sulla > questione siriana. E che dovremmo dire di Rainews, giusto per fare un > esempio? > Ho più volte sollevato la questione delle fonti che non vengono citate. C'e' > una costante violazione dei doveri dei giornalista. > Marinella, almeno, cita tutte le sue fonti. > Il fatto che le fonti delle notizie dalla Siria e che i ribelli siano > smentiti a ripetizione per le notizie non vere o esagerate che diffondono > (l'attentato terroristico di maggio attribuito al regime ne e' la prova > lampante) rende poco attendibile la narrazione complessiva. > Il rigore dell'informazione e la sua attendibilita' dovrebbe essere la > stella polare di una rivolta che voglia essere credibile. > La credibilita' non puo' essere a giorni alterni. > Ho controllato più volte e solo uno sprovveduto puo' considerare attendibile > l'informazione prevalente sulla Siria, ad esempio quella 'progressista' e > 'pacifista' di Rainews (lo dico a malincuore). > > Ma la stessa cosa vale per le agenzie come l'Ansa. > > A me e' capitato di dare l'informazione alle agenzie stampa nazionali e > internazionali e ogni volta i controlli sono rigorosissimi, ti fanno > l'interrogatorio tipo processo e se sgarri la prima volta non ti > ricontattano più perche' non sei più credibile. Finisci nella lista nera ed > e' finita. E' la regola del giornalismo: sei bruciato alla prima o al > massimo alla seconda bugia. Ma come mai alcune fonti sopravvisono alla > quaratasettesima bugia? > > Questo rigore salta solo in contesti di guerra in cui entrano pesantenente > in campo fattori che stravolgono le regole della corretta informazione. > > Potrei addentrarmi nei dettagli ma chi segue con attenzione nota subito che > non vengono usati i condizionali, non si adoperano le virgolette nei titoli, > ecc. > > Da tutta questa storia non ne esce male Marinella Correggia - che ripeto > cita tutte le sue fonti - ma l'Ansa, Rainews, ecc.ecc. che dovrebbero > tutelare la propria attendibilita' come la pupilla dei propri occhi. E > invece... chiudono un occhio troppo spesso. > La storia delle guerre e' tutta basata su quella zona grigia del dubbio che > viene regolarmente eliminata per far posto solo al bianco o al nero. > > Buona giornata > Alessandro > > > ------Messaggio originale------ > Da: Enrico De Angelis > A: Alessandro Marescotti > Cc: Lista pace Peacelink > Cc: Lista Redazione Peacelink > Oggetto: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia > Inviato: 5 giu 2012 15:45 > > Caro Alessandro, spero di essere stato sgradevole, non volevo essere > gradevole. Ma il mio non è un attacco personale. Certo faccio il nome di > Marinella Correggia, ma mi riferisco solo a quello che scrive. Non la > conosco e penso che su altri contesti possa aver fatto un ottimo lavoro o > che personalmente sia simpaticissima e una bravissima persona. Io la attacco > come attacco "personalmente" un giornalista filo-israeliano, prendiamo > Fiamma Nirenstein, che racconta Gaza mostrando fotografie di mercati pieni > di frutta per dire che non muoiono di fame e che stanno benissimo. Non ho > niente contro di lei se non il fatto che fa un pessimo giornalismo sulla > questione siriana, e il mio attacco si riferisce unicamente a questo, perché > questa è l'unica cosa che so. è chiaro che poi una volta chiarita questa > cosa il suo background conta: se uno non sa niente della questione e fa > cattivo giornalismo, le due cose possono essere messe in relazione. Ma in > realtà non è necessariamente import! > ante: si può anche avere il coraggio e l'abilità di raccontare certi > aspetti pur non essendo esperti o non conoscendo bene il contesto. Ma > evidentemente non è questo il suo caso. Quanto alla sua ultima frase, mi fa > cadere le braccia. L'appello non parla di Marinella, ma si riferisce a un > ben più ampio insieme di attori che vanno dalla sinistra estrema fino alla > destra estrema. Sono io che l'ho attaccata perché qualcuno faceva > riferimento ai suoi report come possibili risposte al nostro appello. Di > questo quindi sono io unicamente responsabile. Secondo, dietro l'appello > non ci sono giornalisti con appartenenze politiche o politici o non so chi > altro, ma ricercatori indipendenti che, come ripeto, hanno posizioni > assolutamente chiare contro le politiche occidentali nella regione (questo > vale anche per me). Se quello che loro dicono le conferma che Marinella > sulla Siria fa un buon lavoro, beh, di nuovo, mi cadono le braccia ed è > davvero inutile che parliamo. C'è uno storico ! > belga, Piccinin, che la pensava come la pensate voi. è stato i! > n Siria, > probabilmente per raccogliere prove a favore del complotto contro il regime. > è stato per errore imprigionato una settimana. Ora vuole l'intervento armato > (contro cui io mi schiero con tutto me stesso, giusto per ripetere). Chissà, > forse una settimana in prigione in Siria servirebbe a molta gente....facile > fare il reporter pro-regime con i minders a spasso... cordiali saluti Enrico > De Angelis Researcher at CEDEJ, Cairo edeangelis at gmail.com 0039-3393250983 > Il giorno 05/giu/2012, alle ore 14.36, Alessandro Marescotti ha scritto: > Messaggio per Enrico De Angelis Trovo sgradevole questo intervento > finalizzato a screditare Marinella Correggia. Espressioni del tipo "un > personaggio come Marinella Correggia" le avverto come assolutamente fuori > luogo, specie qui. C'e' il pieno diritto di criticarci ma e' inopportuno > scendere sul piano personale. Per quanto mi riguarda ho apprezzato e > apprezzo Marinella. La conosco dal 1991. I suoi contributi parlano > sufficientemente. Il fatto che un in! > tero stuolo di studiosi si sia mosso per attaccarla come "bersaglio" con un > apposito appello non fa che evidenziarne le indubbie qualita'. Alessandro > Marescotti www.peacelink.it From: loretta mussi > <loretta.mussi at unponteper.it> Sender: pace-request at peacelink.it Date: Tue, 5 > Jun 2012 13:03:46 +0200 To: <pace at peacelink.it>; francesca > manfroni<francesca.manfroni at unponteper.it> ReplyTo: pace at peacelink.it Cc: > <edeangelis at gmail.com> Subject: Fwd: [pace] Fwd: Risposta al commento su > Appello Siria Ciao, Enrico De Angelis mi ha chiesto di mandarvi il suo > contributo (vedi sotto) perchè, non essendo in lista, era stato rigettato. > Spero che ora funzioni. Grazie Loretta Ciao a tutti, vi rispondo solo a nome > mio e non a nome dei firmatari dell'appello (semmai potreste mettere la mail > dell'appello in cc così anche gli altri sono al corrente del dibattito). > Sono d'accordissimo con Alberto che il dibattito non è sterile, anzi. > L'intento dell'appello era proprio questo e pensiamoci di esser! > ci riusciti. Non ho ancora avuto tempo di leggere le risposte ! > sul blog > di Alberto. Non so perché Alberto ritenga la firma di Paolo dell'Oglio > incomprensibile, dato che noi e lui abbiamo esattamente le stesse opinioni. > Paolo (che ho conosciuto nel lontano 2006, ma Lorenzo lo conosce meglio di > me) è impegnato fin dall'inizio nel tentativo del dialogo, e per questo il > regime voleva allontanarlo. è anche convinto tuttavia che la rivolta in > Siria sia autentica e che il risultato finale debba essere una Siria > pluralista e democratica, e l'ultimo appello è indirizzato anche al regime > chiedendogli di fare un passo indietro, mentre la lettera a Kofi Annan è > appunto il riconoscimento del possibile ruolo dell'ONU in questa situazione. > Non vedo dove siano i punti che contrastano con il nostro appello, che va > esattamente in questa direzione. Paolo dell'Oglio sa che la rivolta è > autentica e la vede, come noi, nella sua complessità. Comunque scrivetegli, > vi risponderà lui. Ma per esempio tra lui e un personaggio come Mar > www.peacelink.it > > -- > redazione at peacelink.it: La "redazione virtuale" di www.peacelink.it > ATTENZIONE: QUESTA MAILING LIST CONTIENE INFORMAZIONI CONFIDENZIALI > UNICAMENTE A CIRCOLAZIONE INTERNA DI PEACELINK. > > > -- > redazione at peacelink.it: La "redazione virtuale" di www.peacelink.it > ATTENZIONE: QUESTA MAILING LIST CONTIENE INFORMAZIONI CONFIDENZIALI > UNICAMENTE A CIRCOLAZIONE INTERNA DI PEACELINK.
- References:
- "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis
- From: <lorenz.news at yahoo.it>
- Piccole note sull'opinione di Lorenzo
- From: Mari Cor <mari.liberazioni at yahoo.it>
- "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis
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