Re: [pace] Piccole note sull'opinione di Lorenzo



Grazie Marinella per le tue osservazioni, che condivido. Ripeto, non
sono un corrispondente nè un arabista, ma non apprezzo i modi della
discussione. Quando si individua il "nemico" di turno (tu, il
Manifesto..) l'obiettivo della pace e delle politiche concrete per
costruirla si allontana sempre di più
Dante Bedini

Il 11/06/12, Mari Cor<mari.liberazioni at yahoo.it> ha scritto:
> Grazie Lorenzo per la lunga analisi-opinione.
>
> Uno dei punti che voglio cogliere e che mi rappresenta è, come tu scrivi,
>
> "L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il
> regime bensì mettersi a priori a favore della verità".
>
> Mi sembra lo facciano in pochi! Io se notate non ho MAI detto bene del
> regime (a differenza di altri - non su questa lista -  ma guardacaso gli
> arabisti con loro non se la prendono...- del resto De Angelis l'ha pure
> scritto che ce l'hanno con me - sarà perché a loro interessa solo quel che
> esce sul manifesto, organo che ritengono in grado di mobilitare contro le
> guerre più di altri?).
>
> Il mio impegno è contro le menzogne mediatiche. Che sono TUTTE contro il
> regime.
>
> Non c'è bisogno di recarsi in Siria per vederle queste menzogne. Risaltano
> dalle stesse contraddizioni dei media, da come manipolano finanche le parole
> dell'Onu (che pure è CONTRO Damasco). E dalle notizie che non vengono date
> (omissioni) o dalle notizie non confermate (quasi tutte).
>
> E anche chi è sul posto, vede solo un pezzo della realtà. Si seleziona, e in
> questo modo già si "viola" l'obiettività. Che non esiste. Scegliere di cosa
> parlare, e quale fonte fare parlare, è già soggettivo. Eppure gli inviati di
> guerra (che brutta razza) e gli intellettuali presuntuosi (altra burtta
> razza) parlano di obiettività a ntuto spiano!
>
> QUINDI l'accusa che mi viene fatta di embedded è doppiamente sciocca: prima
> perché mostrano bene di non sapere nulla del mio impegno anche ben
> precedente la crisi siriana, secondo perché credono che basti andare lì e si
> vede tutto.
>
> Non si vede quasi niente salvo dei pezzetti. E quel che le fonti locali
> vogliono farti vedere.
>
> Se De Angelis si fosse trovato sul luogo di uno dei massacri poco dopo il
> fatto, avrebbe avutoi "verità" diverse a seconda della fonte.
>
> Comunque tutti questi ragionamenti sono inutili perché loro sono troppo
> supponenti (se ne sono accorti tutti) per poter cambiare di una virgola e in
> più se arrivano a dire che Usa, Qatar e Arabia Saudita non hanno interessi
> "vested", è meglio lasciar perdere.
>
> Sto rileggendo dei testi della prima guerra del Golfo. Come tutto si ripete.
>
> Anche allora dei furbacchioni plaudirono (io mi ricordo Rutelli) all'invio
> delle truppe nel Golfo 4 giorni dopo l'invasione irachena del Kuwait. Poi
> quando ovviamente queste truppe vennero usate per bombardare e (anche)
> seppellire vivi gli iracheni che si ritiravano, un massacro inaudito, gli
> stessi dissero "eh no...".
>
> Idem con la no-fly zone l'anno scorso.
>
> Sapete che mi ha scritto De Angelis? Che, ah, se gli Usa/Nato attaccassero
> senza consenso Russia e Cina scenderebbe in piazza.
>
> La follia.
>
> MArinella
>
> Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.news at yahoo.it>
> A: redazione at peacelink.it; 'Lista pace Peacelink' <pace at peacelink.it>
> Cc: 'Enrico De Angelis' <edeangelis at gmail.com>
> Inviato: Lunedì 11 Giugno 2012 21:56
> Oggetto: R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a
> De Angelis
>
> Cari
> Enrico De Angelis,
> Marinella Correggia,
> Alessandro Marescotti
> e amici di Peacelink
>
> Vorrei dire la mia opinione in sintesi pubblicamente, dopo aver già risposto
> in privato sia ad Enrico sia a Marinella.
>
> 1 Gli estensori dell'appellosiria si sono sentiti in dovere di fare un
> appello per rispondere, a detta di Enrico De Angelis, agli articoli di
> Marinella in rete e sul Manifesto, e agli articoli di altri autori su
> giornali cattolici; questi articoli, secondo loro, avevano i seguenti
> difetti:
>
> - non identificavano nel regime di Damasco la causa prima della rivolta
> siriana, sia pacifica sia violenta.
> - descrivevano la rivolta violenta come una azione nata e condotta in modo
> eterodiretto.
> - descrivevano una campagna mediatica in corso al fine di fare una guerra
> alla Siria sotto l'egida ONU.
>
> 2 Io credo che essendo gli estensori dell'appello degli illustri arabisti,
> con una grande rete di collegamenti anche a livello personale con la Siria,
> debbano essere presi in considerazione seriamente. I rilievi di Enrico a
> Marinella sul piano personale, benché espressi in un tono offensivo, avevano
> come bersaglio il sottolineare come le notizie a cui può attingere una
> persona che entra in Siria con il VISA siano inevitabilmente parziali e/o
> manipolate. Possiamo essere in disaccordo o meno con questo (io non saprei
> cosa pensare) ma è legittimo che Enrico lo abbia espresso, ed è doveroso
> pensare che sia in buonafede. Poiché i rilievi mossi da Enrico e dagli
> estensori dell'appello sono comunque volti a proteggere la Siria da un
> qualsiasi intervento armato esterno, credo che noi pacifisti-nonviolenti non
> possiamo in alcun modo sminuirli o sottovalutarli. Credo anzi che il dialogo
> sia se non doveroso, auspicabile.
>
> 3 Il dialogo, per quel che ci capisco io, può essere impostato a partire dai
> precedenti tre punti da me citati.
>
> - Ha ragione Enrico a sottolineare come il regime abbia soffocato nel sangue
> la rivolta pacifica siriana già un anno fa, e abbia con ciò prodotto il
> fenomeno dei disertori e la rivolta armata di alcuni siriani, spontanea.
> Mi sembra innegabile questo punto. E penso che i pacifisti non debbano
> negarlo per cercare di preservare la Siria da un intervento esterno. Non si
> può nemmeno negare che i morti uccisi dal regime tra i civili pacifici che
> hanno manifestato sono molte centinaia, ossia nell'ordine di qualche
> migliaia, anche stando a stime il più caute possibile.
> Tutto questo primo punto, non posso negare che mi pare manchi nei reportage
> di Marinella. Si potrebbe dire che lei fa controinformazione, quindi non
> dice queste cose già diffuse da tutti i media. Ma il punto è che, per quel
> che leggo io nei suoi scritti pubblici e privati, a me pare che questo fatto
> non solo manchi nelle parole di Marinella, ma venga messo implicitamente in
> dubbio, se non negato. Sottolineo implicitamente.
> Di certo le opinioni di Marinella tendono a sminuire di molto le
> responsabilità del regime rispetto alle opinioni di Ossamah Al Tawel e
> Gassan Azzam del CNSCD, con i quali ho parlato personalmente.
>
> - Ha ragione Enrico a dire che la rivolta armata è stata spontanea. Ha
> ragione Marinella a sottolineare come oggi non si possa più parlare solo di
> rivolta armata contro il regime. L'appellosiria, Enrico, fa un enorme errore
> negando che la rivolta armata sia eterodiretta, dice solo ciò che è
> parzialmente vero, cioè il falso. La rivolta armata sarà anche nata
> spontanea ma oggi in molti modi è eterodiretta, e questo perché non esiste
> una sola rivolta armata ma molti rivoltosi armati, quelli contro il regime,
> quelli che si battono per motivi etnici o religiosi, quelli che non sono
> neanche siriani e sono lì per fare terrorismo. Ed anche quelli che si
> battono contro il regime sono appoggiati dall'estero, in modo diretto o
> meno. Quindi, perché Enrico negare la complessità della situazione nel
> vostro appello? L'intesa possiamo averla solo sulla verità.
> Ed è qui che, dal punto di vista etico, giudico sbagliata l'impostazione del
> vostro appello. L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il
> regime bensì mettersi a priori a favore della verità. Non è ammissibile
> negare i crimini di alcuni gruppi di rivoltosi contro i civili, negare le
> ingerenze esterne, semplicemente perché sarebbe dire il falso, e sul falso
> non troveremo nessuna intesa. Non troveremo nessuna intesa neanche con il
> difendere gli insorti che amplificano o inventano crimini del regime perché,
> come ha scritto lei nel suo email, sennò secondo loro la gente non si rende
> conto di cosa succede in Siria. NO! La gente non si rende conto di quel che
> succede in Siria se il regime, gli insorti e voi dell'appellosiria date una
> informazione parziale e manipolata!
> Occorre quindi distinguere tra rivoltosi armati contro il regime e altri
> rivoltosi, occorre dichiarare sempre il grado in cui questi gruppi sono
> eterodiretti (fornitura di armi, presenza di tecnici o truppe estere ecc.),
> occorre distinguere i rivoltosi armati da quelli nonviolenti.
>
> - La campagna mediatica. Marinella e molti pacifisti credono l'Occidente non
> veda l'ora di una bella guerra alla Siria, in stile Libia. Gli arabisti come
> De Angelis e gli altri firmatari di appellosiria dicono che non è in atto
> nessuna guerra mediatica perché l'Occidente non vuole intervenire. Anche
> Ossamah e Gassan dicono che l'Occidente non vuole intervenire. Io credo
> abbiano ragione gli arabisti e i miei amici del CNSCD sulla volontà
> dell'Occidente. Ma occorre intenderci su cosa sia una campagna mediatica.
> Enrico, lei ci ha scritto un libro su quel tema, e ne sa più di me. Le dico
> allora solo una cosa. Può aver ragione lei a dire che gli apparati
> governativi di USA e stati europei non si sono mossi nel manipolare le news
> come nel caso di Libia, Iraq ecc. Ma non dica, perfavore, che si tratta solo
> di errori giornalistici, la prego: sono tutti sempre e solo in un senso
> quegli errori! La maggior parte dei media italiani, europei e arabi danno
> VOLUTAMENTE una informazione di parte, violando ripetutamente il codice
> deontologico dei giornalisti, per spingere l'opinione pubblica a un
> intervento ONU in Siria. Non sarà una campagna orchestrata in modo capillare
> e coordinato da parte dei politici (ma forse in Arabia e Qatar lo è), ma è
> una campagna più o meno spontanea da parte dei giornalisti, visibilissima
> qui in Italia. E anche questo, nel vostro appello, avete negato. Da dei
> linguisti mi aspetterei una maggiore attenzione all'uso e alla spiegazione
> delle parole che esprimono concetti complessi. Ma a questo ci si fa caso se
> si ha scrupoli prima di tutto verso la verità e non prima di tutto contro un
> regime.
>
> Cordialmente,
> Lorenzo Galbiati
>
>
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: redazione-request at peacelink.it [mailto:redazione-request at peacelink.it]
> Per conto di Alessandro Marescotti
> Inviato: giovedì 7 giugno 2012 9.04
> A: Lista pace Peacelink; Lista Redazione Peacelink
> Cc: Enrico De Angelis
> Oggetto: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De
> Angelis
>
>
> ------Messaggio originale------
> A: Enrico De Angelis
> Oggetto: R: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia
> Inviato: 5 giu 2012 17:00
>
> Gentile Enrico, ho letto questa risposta. Non arriva in lista pace perche'
> bisogna iscriversi.
> Non condivido che Marinella Correggia faccia un pessimo giornalismo sulla
> questione siriana. E che dovremmo dire di Rainews, giusto per fare un
> esempio?
> Ho più volte sollevato la questione delle fonti che non vengono citate. C'e'
> una costante violazione dei doveri dei giornalista.
> Marinella, almeno, cita tutte le sue fonti.
> Il fatto che le fonti delle notizie dalla Siria e che i ribelli siano
> smentiti a ripetizione per le notizie non vere o esagerate che diffondono
> (l'attentato terroristico di maggio attribuito al regime ne e' la prova
> lampante) rende poco attendibile la narrazione complessiva.
> Il rigore dell'informazione e la sua attendibilita' dovrebbe essere la
> stella polare di una rivolta che voglia essere credibile.
> La credibilita' non puo' essere a giorni alterni.
> Ho controllato più volte e solo uno sprovveduto puo' considerare attendibile
> l'informazione prevalente sulla Siria, ad esempio quella 'progressista' e
> 'pacifista' di Rainews (lo dico a malincuore).
>
> Ma la stessa cosa vale per le agenzie come l'Ansa.
>
> A me e' capitato di dare l'informazione alle agenzie stampa nazionali e
> internazionali e ogni volta i controlli sono rigorosissimi, ti fanno
> l'interrogatorio tipo processo e se sgarri la prima volta non ti
> ricontattano più perche' non sei più credibile. Finisci nella lista nera ed
> e' finita. E' la regola del giornalismo: sei bruciato alla prima o al
> massimo alla seconda bugia. Ma come mai alcune fonti sopravvisono alla
> quaratasettesima bugia?
>
> Questo rigore salta solo in contesti di guerra in cui entrano pesantenente
> in campo fattori che stravolgono le regole della corretta informazione.
>
> Potrei addentrarmi nei dettagli ma chi segue con attenzione nota subito che
> non vengono usati i condizionali, non si adoperano le virgolette nei titoli,
> ecc.
>
> Da tutta questa storia non ne esce male Marinella Correggia - che ripeto
> cita tutte le sue fonti - ma l'Ansa, Rainews, ecc.ecc. che dovrebbero
> tutelare la propria attendibilita' come la pupilla dei propri occhi. E
> invece... chiudono un occhio troppo spesso.
> La storia delle guerre e' tutta basata su quella zona grigia del dubbio che
> viene regolarmente eliminata per far posto solo al bianco o al nero.
>
> Buona giornata
> Alessandro
>
>
> ------Messaggio originale------
> Da: Enrico De Angelis
> A: Alessandro Marescotti
> Cc: Lista pace Peacelink
> Cc: Lista Redazione Peacelink
> Oggetto: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia
> Inviato: 5 giu 2012 15:45
>
> Caro Alessandro, spero di essere stato sgradevole, non volevo essere
> gradevole.  Ma il mio non è un attacco personale. Certo faccio il nome di
> Marinella Correggia, ma mi riferisco solo a quello che scrive. Non la
> conosco e penso che su altri contesti possa aver fatto un ottimo lavoro o
> che personalmente sia simpaticissima e una bravissima persona. Io la attacco
> come attacco "personalmente" un giornalista filo-israeliano, prendiamo
> Fiamma Nirenstein, che racconta Gaza mostrando fotografie di mercati pieni
> di frutta per dire che non muoiono di fame e che stanno benissimo.  Non ho
> niente contro di lei se non il fatto che fa un pessimo giornalismo sulla
> questione siriana, e il mio attacco si riferisce unicamente a questo, perché
> questa è l'unica cosa che so. è chiaro che poi una volta chiarita questa
> cosa il suo background conta: se uno non sa niente della questione e fa
> cattivo giornalismo, le due cose possono essere messe in relazione. Ma in
> realtà non è necessariamente import!
> ante: si può anche avere il coraggio e l'abilità di raccontare certi
> aspetti pur non essendo esperti o non conoscendo bene il contesto. Ma
> evidentemente non è questo il suo caso.  Quanto alla sua ultima frase, mi fa
> cadere le braccia. L'appello non parla di Marinella, ma si riferisce a un
> ben più ampio insieme di attori che vanno dalla sinistra estrema fino alla
> destra estrema. Sono io che l'ho attaccata perché qualcuno faceva
> riferimento ai suoi report come possibili risposte al nostro appello. Di
> questo quindi sono io unicamente responsabile.  Secondo, dietro l'appello
> non ci sono giornalisti con appartenenze politiche o politici o non so chi
> altro, ma ricercatori indipendenti che, come ripeto, hanno posizioni
> assolutamente chiare contro le politiche occidentali nella regione (questo
> vale anche per me). Se quello che loro dicono le conferma che Marinella
> sulla Siria fa un buon lavoro, beh, di nuovo, mi cadono le braccia ed è
> davvero inutile che parliamo.  C'è uno storico !
> belga, Piccinin, che la pensava come la pensate voi. è stato i!
> n Siria,
> probabilmente per raccogliere prove a favore del complotto contro il regime.
> è stato per errore imprigionato una settimana. Ora vuole l'intervento armato
> (contro cui io mi schiero con tutto me stesso, giusto per ripetere). Chissà,
> forse una settimana in prigione in Siria servirebbe a molta gente....facile
> fare il reporter pro-regime con i minders a spasso... cordiali saluti Enrico
> De Angelis Researcher at CEDEJ, Cairo edeangelis at gmail.com 0039-3393250983
> Il giorno 05/giu/2012, alle ore 14.36, Alessandro Marescotti ha scritto:
> Messaggio per Enrico De Angelis Trovo sgradevole questo intervento
> finalizzato a screditare Marinella Correggia. Espressioni del tipo "un
> personaggio come Marinella Correggia" le avverto come assolutamente fuori
> luogo, specie qui. C'e' il pieno diritto di criticarci ma e' inopportuno
> scendere sul piano personale. Per quanto mi riguarda ho apprezzato e
> apprezzo Marinella. La conosco dal 1991. I suoi contributi parlano
> sufficientemente. Il fatto che un in!
> tero stuolo di studiosi si sia mosso per attaccarla come "bersaglio" con un
> apposito appello non fa che evidenziarne le indubbie qualita'. Alessandro
> Marescotti www.peacelink.it From: loretta mussi
> <loretta.mussi at unponteper.it> Sender: pace-request at peacelink.it Date: Tue, 5
> Jun 2012 13:03:46 +0200 To: <pace at peacelink.it>; francesca
> manfroni<francesca.manfroni at unponteper.it> ReplyTo: pace at peacelink.it Cc:
> <edeangelis at gmail.com> Subject: Fwd: [pace] Fwd: Risposta al commento su
> Appello Siria Ciao,  Enrico De Angelis mi ha chiesto di mandarvi il suo
> contributo (vedi sotto) perchè, non essendo in lista, era stato rigettato.
> Spero che ora funzioni. Grazie Loretta Ciao a tutti, vi rispondo solo a nome
> mio e non a nome dei firmatari dell'appello (semmai potreste mettere la mail
> dell'appello in cc così anche gli altri sono al corrente del dibattito).
> Sono d'accordissimo con Alberto che il dibattito non è sterile, anzi.
> L'intento dell'appello era proprio questo e pensiamoci di esser!
> ci riusciti. Non ho ancora avuto tempo di leggere le risposte !
> sul blog
> di Alberto.  Non so perché Alberto ritenga la firma di Paolo dell'Oglio
> incomprensibile, dato che noi e lui abbiamo esattamente le stesse opinioni.
> Paolo (che ho conosciuto nel lontano 2006, ma Lorenzo lo conosce meglio di
> me) è impegnato fin dall'inizio nel tentativo del dialogo, e per questo il
> regime voleva allontanarlo. è anche convinto tuttavia che la rivolta in
> Siria sia autentica e che il risultato finale debba essere una Siria
> pluralista e democratica, e l'ultimo appello è indirizzato anche al regime
> chiedendogli di fare un passo indietro, mentre la lettera a Kofi Annan è
> appunto il riconoscimento del possibile ruolo dell'ONU in questa situazione.
> Non vedo dove siano i punti che contrastano con il nostro appello, che va
> esattamente in questa direzione. Paolo dell'Oglio sa che la rivolta è
> autentica e la vede, come noi, nella sua complessità. Comunque scrivetegli,
> vi risponderà lui.  Ma per esempio tra lui e un personaggio come Mar
> www.peacelink.it
>
> --
> redazione at peacelink.it: La "redazione virtuale" di www.peacelink.it
> ATTENZIONE: QUESTA MAILING LIST CONTIENE INFORMAZIONI CONFIDENZIALI
> UNICAMENTE A CIRCOLAZIONE INTERNA DI PEACELINK.
>
>
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