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R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis
- Subject: R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis
- From: <lorenz.news at yahoo.it>
- Date: Mon, 11 Jun 2012 21:56:26 +0200
Cari Enrico De Angelis, Marinella Correggia, Alessandro Marescotti e amici di Peacelink Vorrei dire la mia opinione in sintesi pubblicamente, dopo aver già risposto in privato sia ad Enrico sia a Marinella. 1 Gli estensori dell'appellosiria si sono sentiti in dovere di fare un appello per rispondere, a detta di Enrico De Angelis, agli articoli di Marinella in rete e sul Manifesto, e agli articoli di altri autori su giornali cattolici; questi articoli, secondo loro, avevano i seguenti difetti: - non identificavano nel regime di Damasco la causa prima della rivolta siriana, sia pacifica sia violenta. - descrivevano la rivolta violenta come una azione nata e condotta in modo eterodiretto. - descrivevano una campagna mediatica in corso al fine di fare una guerra alla Siria sotto l'egida ONU. 2 Io credo che essendo gli estensori dell'appello degli illustri arabisti, con una grande rete di collegamenti anche a livello personale con la Siria, debbano essere presi in considerazione seriamente. I rilievi di Enrico a Marinella sul piano personale, benché espressi in un tono offensivo, avevano come bersaglio il sottolineare come le notizie a cui può attingere una persona che entra in Siria con il VISA siano inevitabilmente parziali e/o manipolate. Possiamo essere in disaccordo o meno con questo (io non saprei cosa pensare) ma è legittimo che Enrico lo abbia espresso, ed è doveroso pensare che sia in buonafede. Poiché i rilievi mossi da Enrico e dagli estensori dell'appello sono comunque volti a proteggere la Siria da un qualsiasi intervento armato esterno, credo che noi pacifisti-nonviolenti non possiamo in alcun modo sminuirli o sottovalutarli. Credo anzi che il dialogo sia se non doveroso, auspicabile. 3 Il dialogo, per quel che ci capisco io, può essere impostato a partire dai precedenti tre punti da me citati. - Ha ragione Enrico a sottolineare come il regime abbia soffocato nel sangue la rivolta pacifica siriana già un anno fa, e abbia con ciò prodotto il fenomeno dei disertori e la rivolta armata di alcuni siriani, spontanea. Mi sembra innegabile questo punto. E penso che i pacifisti non debbano negarlo per cercare di preservare la Siria da un intervento esterno. Non si può nemmeno negare che i morti uccisi dal regime tra i civili pacifici che hanno manifestato sono molte centinaia, ossia nell'ordine di qualche migliaia, anche stando a stime il più caute possibile. Tutto questo primo punto, non posso negare che mi pare manchi nei reportage di Marinella. Si potrebbe dire che lei fa controinformazione, quindi non dice queste cose già diffuse da tutti i media. Ma il punto è che, per quel che leggo io nei suoi scritti pubblici e privati, a me pare che questo fatto non solo manchi nelle parole di Marinella, ma venga messo implicitamente in dubbio, se non negato. Sottolineo implicitamente. Di certo le opinioni di Marinella tendono a sminuire di molto le responsabilità del regime rispetto alle opinioni di Ossamah Al Tawel e Gassan Azzam del CNSCD, con i quali ho parlato personalmente. - Ha ragione Enrico a dire che la rivolta armata è stata spontanea. Ha ragione Marinella a sottolineare come oggi non si possa più parlare solo di rivolta armata contro il regime. L'appellosiria, Enrico, fa un enorme errore negando che la rivolta armata sia eterodiretta, dice solo ciò che è parzialmente vero, cioè il falso. La rivolta armata sarà anche nata spontanea ma oggi in molti modi è eterodiretta, e questo perché non esiste una sola rivolta armata ma molti rivoltosi armati, quelli contro il regime, quelli che si battono per motivi etnici o religiosi, quelli che non sono neanche siriani e sono lì per fare terrorismo. Ed anche quelli che si battono contro il regime sono appoggiati dall'estero, in modo diretto o meno. Quindi, perché Enrico negare la complessità della situazione nel vostro appello? L'intesa possiamo averla solo sulla verità. Ed è qui che, dal punto di vista etico, giudico sbagliata l'impostazione del vostro appello. L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il regime bensì mettersi a priori a favore della verità. Non è ammissibile negare i crimini di alcuni gruppi di rivoltosi contro i civili, negare le ingerenze esterne, semplicemente perché sarebbe dire il falso, e sul falso non troveremo nessuna intesa. Non troveremo nessuna intesa neanche con il difendere gli insorti che amplificano o inventano crimini del regime perché, come ha scritto lei nel suo email, sennò secondo loro la gente non si rende conto di cosa succede in Siria. NO! La gente non si rende conto di quel che succede in Siria se il regime, gli insorti e voi dell'appellosiria date una informazione parziale e manipolata! Occorre quindi distinguere tra rivoltosi armati contro il regime e altri rivoltosi, occorre dichiarare sempre il grado in cui questi gruppi sono eterodiretti (fornitura di armi, presenza di tecnici o truppe estere ecc.), occorre distinguere i rivoltosi armati da quelli nonviolenti. - La campagna mediatica. Marinella e molti pacifisti credono l'Occidente non veda l'ora di una bella guerra alla Siria, in stile Libia. Gli arabisti come De Angelis e gli altri firmatari di appellosiria dicono che non è in atto nessuna guerra mediatica perché l'Occidente non vuole intervenire. Anche Ossamah e Gassan dicono che l'Occidente non vuole intervenire. Io credo abbiano ragione gli arabisti e i miei amici del CNSCD sulla volontà dell'Occidente. Ma occorre intenderci su cosa sia una campagna mediatica. Enrico, lei ci ha scritto un libro su quel tema, e ne sa più di me. Le dico allora solo una cosa. Può aver ragione lei a dire che gli apparati governativi di USA e stati europei non si sono mossi nel manipolare le news come nel caso di Libia, Iraq ecc. Ma non dica, perfavore, che si tratta solo di errori giornalistici, la prego: sono tutti sempre e solo in un senso quegli errori! La maggior parte dei media italiani, europei e arabi danno VOLUTAMENTE una informazione di parte, violando ripetutamente il codice deontologico dei giornalisti, per spingere l'opinione pubblica a un intervento ONU in Siria. Non sarà una campagna orchestrata in modo capillare e coordinato da parte dei politici (ma forse in Arabia e Qatar lo è), ma è una campagna più o meno spontanea da parte dei giornalisti, visibilissima qui in Italia. E anche questo, nel vostro appello, avete negato. Da dei linguisti mi aspetterei una maggiore attenzione all'uso e alla spiegazione delle parole che esprimono concetti complessi. Ma a questo ci si fa caso se si ha scrupoli prima di tutto verso la verità e non prima di tutto contro un regime. Cordialmente, Lorenzo Galbiati -----Messaggio originale----- Da: redazione-request at peacelink.it [mailto:redazione-request at peacelink.it] Per conto di Alessandro Marescotti Inviato: giovedì 7 giugno 2012 9.04 A: Lista pace Peacelink; Lista Redazione Peacelink Cc: Enrico De Angelis Oggetto: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis ------Messaggio originale------ A: Enrico De Angelis Oggetto: R: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia Inviato: 5 giu 2012 17:00 Gentile Enrico, ho letto questa risposta. Non arriva in lista pace perche' bisogna iscriversi. Non condivido che Marinella Correggia faccia un pessimo giornalismo sulla questione siriana. E che dovremmo dire di Rainews, giusto per fare un esempio? Ho più volte sollevato la questione delle fonti che non vengono citate. C'e' una costante violazione dei doveri dei giornalista. Marinella, almeno, cita tutte le sue fonti. Il fatto che le fonti delle notizie dalla Siria e che i ribelli siano smentiti a ripetizione per le notizie non vere o esagerate che diffondono (l'attentato terroristico di maggio attribuito al regime ne e' la prova lampante) rende poco attendibile la narrazione complessiva. Il rigore dell'informazione e la sua attendibilita' dovrebbe essere la stella polare di una rivolta che voglia essere credibile. La credibilita' non puo' essere a giorni alterni. Ho controllato più volte e solo uno sprovveduto puo' considerare attendibile l'informazione prevalente sulla Siria, ad esempio quella 'progressista' e 'pacifista' di Rainews (lo dico a malincuore). Ma la stessa cosa vale per le agenzie come l'Ansa. A me e' capitato di dare l'informazione alle agenzie stampa nazionali e internazionali e ogni volta i controlli sono rigorosissimi, ti fanno l'interrogatorio tipo processo e se sgarri la prima volta non ti ricontattano più perche' non sei più credibile. Finisci nella lista nera ed e' finita. E' la regola del giornalismo: sei bruciato alla prima o al massimo alla seconda bugia. Ma come mai alcune fonti sopravvisono alla quaratasettesima bugia? Questo rigore salta solo in contesti di guerra in cui entrano pesantenente in campo fattori che stravolgono le regole della corretta informazione. Potrei addentrarmi nei dettagli ma chi segue con attenzione nota subito che non vengono usati i condizionali, non si adoperano le virgolette nei titoli, ecc. Da tutta questa storia non ne esce male Marinella Correggia - che ripeto cita tutte le sue fonti - ma l'Ansa, Rainews, ecc.ecc. che dovrebbero tutelare la propria attendibilita' come la pupilla dei propri occhi. E invece... chiudono un occhio troppo spesso. La storia delle guerre e' tutta basata su quella zona grigia del dubbio che viene regolarmente eliminata per far posto solo al bianco o al nero. Buona giornata Alessandro ------Messaggio originale------ Da: Enrico De Angelis A: Alessandro Marescotti Cc: Lista pace Peacelink Cc: Lista Redazione Peacelink Oggetto: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia Inviato: 5 giu 2012 15:45 Caro Alessandro, spero di essere stato sgradevole, non volevo essere gradevole. Ma il mio non è un attacco personale. Certo faccio il nome di Marinella Correggia, ma mi riferisco solo a quello che scrive. Non la conosco e penso che su altri contesti possa aver fatto un ottimo lavoro o che personalmente sia simpaticissima e una bravissima persona. Io la attacco come attacco "personalmente" un giornalista filo-israeliano, prendiamo Fiamma Nirenstein, che racconta Gaza mostrando fotografie di mercati pieni di frutta per dire che non muoiono di fame e che stanno benissimo. Non ho niente contro di lei se non il fatto che fa un pessimo giornalismo sulla questione siriana, e il mio attacco si riferisce unicamente a questo, perché questa è l'unica cosa che so. è chiaro che poi una volta chiarita questa cosa il suo background conta: se uno non sa niente della questione e fa cattivo giornalismo, le due cose possono essere messe in relazione. Ma in realtà non è necessariamente import! ante: si può anche avere il coraggio e l'abilità di raccontare certi aspetti pur non essendo esperti o non conoscendo bene il contesto. Ma evidentemente non è questo il suo caso. Quanto alla sua ultima frase, mi fa cadere le braccia. L'appello non parla di Marinella, ma si riferisce a un ben più ampio insieme di attori che vanno dalla sinistra estrema fino alla destra estrema. Sono io che l'ho attaccata perché qualcuno faceva riferimento ai suoi report come possibili risposte al nostro appello. Di questo quindi sono io unicamente responsabile. Secondo, dietro l'appello non ci sono giornalisti con appartenenze politiche o politici o non so chi altro, ma ricercatori indipendenti che, come ripeto, hanno posizioni assolutamente chiare contro le politiche occidentali nella regione (questo vale anche per me). Se quello che loro dicono le conferma che Marinella sulla Siria fa un buon lavoro, beh, di nuovo, mi cadono le braccia ed è davvero inutile che parliamo. C'è uno storico ! belga, Piccinin, che la pensava come la pensate voi. è stato i! n Siria, probabilmente per raccogliere prove a favore del complotto contro il regime. è stato per errore imprigionato una settimana. Ora vuole l'intervento armato (contro cui io mi schiero con tutto me stesso, giusto per ripetere). Chissà, forse una settimana in prigione in Siria servirebbe a molta gente....facile fare il reporter pro-regime con i minders a spasso... cordiali saluti Enrico De Angelis Researcher at CEDEJ, Cairo edeangelis at gmail.com 0039-3393250983 Il giorno 05/giu/2012, alle ore 14.36, Alessandro Marescotti ha scritto: Messaggio per Enrico De Angelis Trovo sgradevole questo intervento finalizzato a screditare Marinella Correggia. Espressioni del tipo "un personaggio come Marinella Correggia" le avverto come assolutamente fuori luogo, specie qui. C'e' il pieno diritto di criticarci ma e' inopportuno scendere sul piano personale. Per quanto mi riguarda ho apprezzato e apprezzo Marinella. La conosco dal 1991. I suoi contributi parlano sufficientemente. Il fatto che un in! tero stuolo di studiosi si sia mosso per attaccarla come "bersaglio" con un apposito appello non fa che evidenziarne le indubbie qualita'. Alessandro Marescotti www.peacelink.it From: loretta mussi <loretta.mussi at unponteper.it> Sender: pace-request at peacelink.it Date: Tue, 5 Jun 2012 13:03:46 +0200 To: <pace at peacelink.it>; francesca manfroni<francesca.manfroni at unponteper.it> ReplyTo: pace at peacelink.it Cc: <edeangelis at gmail.com> Subject: Fwd: [pace] Fwd: Risposta al commento su Appello Siria Ciao, Enrico De Angelis mi ha chiesto di mandarvi il suo contributo (vedi sotto) perchè, non essendo in lista, era stato rigettato. Spero che ora funzioni. Grazie Loretta Ciao a tutti, vi rispondo solo a nome mio e non a nome dei firmatari dell'appello (semmai potreste mettere la mail dell'appello in cc così anche gli altri sono al corrente del dibattito). Sono d'accordissimo con Alberto che il dibattito non è sterile, anzi. L'intento dell'appello era proprio questo e pensiamoci di esser! ci riusciti. Non ho ancora avuto tempo di leggere le risposte ! sul blog di Alberto. Non so perché Alberto ritenga la firma di Paolo dell'Oglio incomprensibile, dato che noi e lui abbiamo esattamente le stesse opinioni. Paolo (che ho conosciuto nel lontano 2006, ma Lorenzo lo conosce meglio di me) è impegnato fin dall'inizio nel tentativo del dialogo, e per questo il regime voleva allontanarlo. è anche convinto tuttavia che la rivolta in Siria sia autentica e che il risultato finale debba essere una Siria pluralista e democratica, e l'ultimo appello è indirizzato anche al regime chiedendogli di fare un passo indietro, mentre la lettera a Kofi Annan è appunto il riconoscimento del possibile ruolo dell'ONU in questa situazione. Non vedo dove siano i punti che contrastano con il nostro appello, che va esattamente in questa direzione. Paolo dell'Oglio sa che la rivolta è autentica e la vede, come noi, nella sua complessità. Comunque scrivetegli, vi risponderà lui. Ma per esempio tra lui e un personaggio come Mar www.peacelink.it -- redazione at peacelink.it: La "redazione virtuale" di www.peacelink.it ATTENZIONE: QUESTA MAILING LIST CONTIENE INFORMAZIONI CONFIDENZIALI UNICAMENTE A CIRCOLAZIONE INTERNA DI PEACELINK.
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