R: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De Angelis



Cari 
Enrico De Angelis, 
Marinella Correggia, 
Alessandro Marescotti 
e amici di Peacelink

Vorrei dire la mia opinione in sintesi pubblicamente, dopo aver già risposto
in privato sia ad Enrico sia a Marinella.

1 Gli estensori dell'appellosiria si sono sentiti in dovere di fare un
appello per rispondere, a detta di Enrico De Angelis, agli articoli di
Marinella in rete e sul Manifesto, e agli articoli di altri autori su
giornali cattolici; questi articoli, secondo loro, avevano i seguenti
difetti:

- non identificavano nel regime di Damasco la causa prima della rivolta
siriana, sia pacifica sia violenta.
- descrivevano la rivolta violenta come una azione nata e condotta in modo
eterodiretto.
- descrivevano una campagna mediatica in corso al fine di fare una guerra
alla Siria sotto l'egida ONU.

2 Io credo che essendo gli estensori dell'appello degli illustri arabisti, 
con una grande rete di collegamenti anche a livello personale con la Siria,
debbano essere presi in considerazione seriamente. I rilievi di Enrico a
Marinella sul piano personale, benché espressi in un tono offensivo, avevano
come bersaglio il sottolineare come le notizie a cui può attingere una
persona che entra in Siria con il VISA siano inevitabilmente parziali e/o
manipolate. Possiamo essere in disaccordo o meno con questo (io non saprei
cosa pensare) ma è legittimo che Enrico lo abbia espresso, ed è doveroso
pensare che sia in buonafede. Poiché i rilievi mossi da Enrico e dagli
estensori dell'appello sono comunque volti a proteggere la Siria da un
qualsiasi intervento armato esterno, credo che noi pacifisti-nonviolenti non
possiamo in alcun modo sminuirli o sottovalutarli. Credo anzi che il dialogo
sia se non doveroso, auspicabile.

3 Il dialogo, per quel che ci capisco io, può essere impostato a partire dai
precedenti tre punti da me citati.

- Ha ragione Enrico a sottolineare come il regime abbia soffocato nel sangue
la rivolta pacifica siriana già un anno fa, e abbia con ciò prodotto il
fenomeno dei disertori e la rivolta armata di alcuni siriani, spontanea.
Mi sembra innegabile questo punto. E penso che i pacifisti non debbano
negarlo per cercare di preservare la Siria da un intervento esterno. Non si
può nemmeno negare che i morti uccisi dal regime tra i civili pacifici che
hanno manifestato sono molte centinaia, ossia nell'ordine di qualche
migliaia, anche stando a stime il più caute possibile. 
Tutto questo primo punto, non posso negare che mi pare manchi nei reportage
di Marinella. Si potrebbe dire che lei fa controinformazione, quindi non
dice queste cose già diffuse da tutti i media. Ma il punto è che, per quel
che leggo io nei suoi scritti pubblici e privati, a me pare che questo fatto
non solo manchi nelle parole di Marinella, ma venga messo implicitamente in
dubbio, se non negato. Sottolineo implicitamente.
Di certo le opinioni di Marinella tendono a sminuire di molto le
responsabilità del regime rispetto alle opinioni di Ossamah Al Tawel e
Gassan Azzam del CNSCD, con i quali ho parlato personalmente.

- Ha ragione Enrico a dire che la rivolta armata è stata spontanea. Ha
ragione Marinella a sottolineare come oggi non si possa più parlare solo di
rivolta armata contro il regime. L'appellosiria, Enrico, fa un enorme errore
negando che la rivolta armata sia eterodiretta, dice solo ciò che è
parzialmente vero, cioè il falso. La rivolta armata sarà anche nata
spontanea ma oggi in molti modi è eterodiretta, e questo perché non esiste
una sola rivolta armata ma molti rivoltosi armati, quelli contro il regime,
quelli che si battono per motivi etnici o religiosi, quelli che non sono
neanche siriani e sono lì per fare terrorismo. Ed anche quelli che si
battono contro il regime sono appoggiati dall'estero, in modo diretto o
meno. Quindi, perché Enrico negare la complessità della situazione nel
vostro appello? L'intesa possiamo averla solo sulla verità.
Ed è qui che, dal punto di vista etico, giudico sbagliata l'impostazione del
vostro appello. L'obiettivo non dev'essere a priori mettersi contro il
regime bensì mettersi a priori a favore della verità. Non è ammissibile
negare i crimini di alcuni gruppi di rivoltosi contro i civili, negare le
ingerenze esterne, semplicemente perché sarebbe dire il falso, e sul falso
non troveremo nessuna intesa. Non troveremo nessuna intesa neanche con il
difendere gli insorti che amplificano o inventano crimini del regime perché,
come ha scritto lei nel suo email, sennò secondo loro la gente non si rende
conto di cosa succede in Siria. NO! La gente non si rende conto di quel che
succede in Siria se il regime, gli insorti e voi dell'appellosiria date una
informazione parziale e manipolata!
Occorre quindi distinguere tra rivoltosi armati contro il regime e altri
rivoltosi, occorre dichiarare sempre il grado in cui questi gruppi sono
eterodiretti (fornitura di armi, presenza di tecnici o truppe estere ecc.),
occorre distinguere i rivoltosi armati da quelli nonviolenti. 

- La campagna mediatica. Marinella e molti pacifisti credono l'Occidente non
veda l'ora di una bella guerra alla Siria, in stile Libia. Gli arabisti come
De Angelis e gli altri firmatari di appellosiria dicono che non è in atto
nessuna guerra mediatica perché l'Occidente non vuole intervenire. Anche
Ossamah e Gassan dicono che l'Occidente non vuole intervenire. Io credo
abbiano ragione gli arabisti e i miei amici del CNSCD sulla volontà
dell'Occidente. Ma occorre intenderci su cosa sia una campagna mediatica.
Enrico, lei ci ha scritto un libro su quel tema, e ne sa più di me. Le dico
allora solo una cosa. Può aver ragione lei a dire che gli apparati
governativi di USA e stati europei non si sono mossi nel manipolare le news
come nel caso di Libia, Iraq ecc. Ma non dica, perfavore, che si tratta solo
di errori giornalistici, la prego: sono tutti sempre e solo in un senso
quegli errori! La maggior parte dei media italiani, europei e arabi danno
VOLUTAMENTE una informazione di parte, violando ripetutamente il codice
deontologico dei giornalisti, per spingere l'opinione pubblica a un
intervento ONU in Siria. Non sarà una campagna orchestrata in modo capillare
e coordinato da parte dei politici (ma forse in Arabia e Qatar lo è), ma è
una campagna più o meno spontanea da parte dei giornalisti, visibilissima
qui in Italia. E anche questo, nel vostro appello, avete negato. Da dei
linguisti mi aspetterei una maggiore attenzione all'uso e alla spiegazione
delle parole che esprimono concetti complessi. Ma a questo ci si fa caso se
si ha scrupoli prima di tutto verso la verità e non prima di tutto contro un
regime. 

Cordialmente,
Lorenzo Galbiati

 

-----Messaggio originale-----
Da: redazione-request at peacelink.it [mailto:redazione-request at peacelink.it]
Per conto di Alessandro Marescotti
Inviato: giovedì 7 giugno 2012 9.04
A: Lista pace Peacelink; Lista Redazione Peacelink
Cc: Enrico De Angelis
Oggetto: [R] "Sgradevole attacco a Marinella Correggia" - mia risposta a De
Angelis


------Messaggio originale------
A: Enrico De Angelis
Oggetto: R: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia
Inviato: 5 giu 2012 17:00

Gentile Enrico, ho letto questa risposta. Non arriva in lista pace perche'
bisogna iscriversi.
Non condivido che Marinella Correggia faccia un pessimo giornalismo sulla
questione siriana. E che dovremmo dire di Rainews, giusto per fare un
esempio? 
Ho più volte sollevato la questione delle fonti che non vengono citate. C'e'
una costante violazione dei doveri dei giornalista.
Marinella, almeno, cita tutte le sue fonti.
Il fatto che le fonti delle notizie dalla Siria e che i ribelli siano
smentiti a ripetizione per le notizie non vere o esagerate che diffondono
(l'attentato terroristico di maggio attribuito al regime ne e' la prova
lampante) rende poco attendibile la narrazione complessiva.
Il rigore dell'informazione e la sua attendibilita' dovrebbe essere la
stella polare di una rivolta che voglia essere credibile.
La credibilita' non puo' essere a giorni alterni.
Ho controllato più volte e solo uno sprovveduto puo' considerare attendibile
l'informazione prevalente sulla Siria, ad esempio quella 'progressista' e
'pacifista' di Rainews (lo dico a malincuore).
 
Ma la stessa cosa vale per le agenzie come l'Ansa. 

A me e' capitato di dare l'informazione alle agenzie stampa nazionali e
internazionali e ogni volta i controlli sono rigorosissimi, ti fanno
l'interrogatorio tipo processo e se sgarri la prima volta non ti
ricontattano più perche' non sei più credibile. Finisci nella lista nera ed
e' finita. E' la regola del giornalismo: sei bruciato alla prima o al
massimo alla seconda bugia. Ma come mai alcune fonti sopravvisono alla
quaratasettesima bugia?

Questo rigore salta solo in contesti di guerra in cui entrano pesantenente
in campo fattori che stravolgono le regole della corretta informazione.

Potrei addentrarmi nei dettagli ma chi segue con attenzione nota subito che
non vengono usati i condizionali, non si adoperano le virgolette nei titoli,
ecc.

Da tutta questa storia non ne esce male Marinella Correggia - che ripeto
cita tutte le sue fonti - ma l'Ansa, Rainews, ecc.ecc. che dovrebbero
tutelare la propria attendibilita' come la pupilla dei propri occhi. E
invece... chiudono un occhio troppo spesso.
La storia delle guerre e' tutta basata su quella zona grigia del dubbio che
viene regolarmente eliminata per far posto solo al bianco o al nero. 

Buona giornata
Alessandro


------Messaggio originale------
Da: Enrico De Angelis
A: Alessandro Marescotti
Cc: Lista pace Peacelink
Cc: Lista Redazione Peacelink
Oggetto: Re: Sgradevole attacco a Marinella Correggia
Inviato: 5 giu 2012 15:45

Caro Alessandro, spero di essere stato sgradevole, non volevo essere
gradevole.  Ma il mio non è un attacco personale. Certo faccio il nome di
Marinella Correggia, ma mi riferisco solo a quello che scrive. Non la
conosco e penso che su altri contesti possa aver fatto un ottimo lavoro o
che personalmente sia simpaticissima e una bravissima persona. Io la attacco
come attacco "personalmente" un giornalista filo-israeliano, prendiamo
Fiamma Nirenstein, che racconta Gaza mostrando fotografie di mercati pieni
di frutta per dire che non muoiono di fame e che stanno benissimo.  Non ho
niente contro di lei se non il fatto che fa un pessimo giornalismo sulla
questione siriana, e il mio attacco si riferisce unicamente a questo, perché
questa è l'unica cosa che so. è chiaro che poi una volta chiarita questa
cosa il suo background conta: se uno non sa niente della questione e fa
cattivo giornalismo, le due cose possono essere messe in relazione. Ma in
realtà non è necessariamente import!
 ante: si può anche avere il coraggio e l'abilità di raccontare certi
aspetti pur non essendo esperti o non conoscendo bene il contesto. Ma
evidentemente non è questo il suo caso.  Quanto alla sua ultima frase, mi fa
cadere le braccia. L'appello non parla di Marinella, ma si riferisce a un
ben più ampio insieme di attori che vanno dalla sinistra estrema fino alla
destra estrema. Sono io che l'ho attaccata perché qualcuno faceva
riferimento ai suoi report come possibili risposte al nostro appello. Di
questo quindi sono io unicamente responsabile.  Secondo, dietro l'appello
non ci sono giornalisti con appartenenze politiche o politici o non so chi
altro, ma ricercatori indipendenti che, come ripeto, hanno posizioni
assolutamente chiare contro le politiche occidentali nella regione (questo
vale anche per me). Se quello che loro dicono le conferma che Marinella
sulla Siria fa un buon lavoro, beh, di nuovo, mi cadono le braccia ed è
davvero inutile che parliamo.  C'è uno storico !
 belga, Piccinin, che la pensava come la pensate voi. è stato i!
 n Siria, 
probabilmente per raccogliere prove a favore del complotto contro il regime.
è stato per errore imprigionato una settimana. Ora vuole l'intervento armato
(contro cui io mi schiero con tutto me stesso, giusto per ripetere). Chissà,
forse una settimana in prigione in Siria servirebbe a molta gente....facile
fare il reporter pro-regime con i minders a spasso... cordiali saluti Enrico
De Angelis Researcher at CEDEJ, Cairo edeangelis at gmail.com 0039-3393250983
Il giorno 05/giu/2012, alle ore 14.36, Alessandro Marescotti ha scritto:
Messaggio per Enrico De Angelis Trovo sgradevole questo intervento
finalizzato a screditare Marinella Correggia. Espressioni del tipo "un
personaggio come Marinella Correggia" le avverto come assolutamente fuori
luogo, specie qui. C'e' il pieno diritto di criticarci ma e' inopportuno
scendere sul piano personale. Per quanto mi riguarda ho apprezzato e
apprezzo Marinella. La conosco dal 1991. I suoi contributi parlano
sufficientemente. Il fatto che un in!
 tero stuolo di studiosi si sia mosso per attaccarla come "bersaglio" con un
apposito appello non fa che evidenziarne le indubbie qualita'. Alessandro
Marescotti www.peacelink.it From: loretta mussi
<loretta.mussi at unponteper.it> Sender: pace-request at peacelink.it Date: Tue, 5
Jun 2012 13:03:46 +0200 To: <pace at peacelink.it>; francesca
manfroni<francesca.manfroni at unponteper.it> ReplyTo: pace at peacelink.it Cc:
<edeangelis at gmail.com> Subject: Fwd: [pace] Fwd: Risposta al commento su
Appello Siria Ciao,  Enrico De Angelis mi ha chiesto di mandarvi il suo
contributo (vedi sotto) perchè, non essendo in lista, era stato rigettato.
Spero che ora funzioni. Grazie Loretta Ciao a tutti, vi rispondo solo a nome
mio e non a nome dei firmatari dell'appello (semmai potreste mettere la mail
dell'appello in cc così anche gli altri sono al corrente del dibattito).
Sono d'accordissimo con Alberto che il dibattito non è sterile, anzi.
L'intento dell'appello era proprio questo e pensiamoci di esser!
 ci riusciti. Non ho ancora avuto tempo di leggere le risposte !
 sul blog 
di Alberto.  Non so perché Alberto ritenga la firma di Paolo dell'Oglio
incomprensibile, dato che noi e lui abbiamo esattamente le stesse opinioni.
Paolo (che ho conosciuto nel lontano 2006, ma Lorenzo lo conosce meglio di
me) è impegnato fin dall'inizio nel tentativo del dialogo, e per questo il
regime voleva allontanarlo. è anche convinto tuttavia che la rivolta in
Siria sia autentica e che il risultato finale debba essere una Siria
pluralista e democratica, e l'ultimo appello è indirizzato anche al regime
chiedendogli di fare un passo indietro, mentre la lettera a Kofi Annan è
appunto il riconoscimento del possibile ruolo dell'ONU in questa situazione.
Non vedo dove siano i punti che contrastano con il nostro appello, che va
esattamente in questa direzione. Paolo dell'Oglio sa che la rivolta è
autentica e la vede, come noi, nella sua complessità. Comunque scrivetegli,
vi risponderà lui.  Ma per esempio tra lui e un personaggio come Mar
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