ALLARME INFORMAZIONE
- Subject: ALLARME INFORMAZIONE
- From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
- Date: Tue, 12 Jun 2012 07:19:58 +0200 (CEST)
Personalmente ringrazio Marinella Correggia di esistere per il suo grande coraggio, generosità, fatica, spesa, pazienza.
http://www.youtube.com/watch?v=ttKWT-6jIn4 ( protettori dei civili siriani )
http://www.youtube.com/watch?v=QKSw6H4oIDo ( regista-lancia-razzi e titola-governo)
http://www.youtube.com/watch?v=EjeKueV9KHQ ( presa dei tank 2 aprile )
http://www.youtube.com/watch?v=MFVjRKSWe24 (tank 15 marzo )
http://www.youtube.com/watch?v=uyHBtOZANNE ( presa base missili 10 giugno)
http://www.youtube.com/watch?v=h6HFZPXuY7I ( bab amr report , marat e erminia )
http://www.youtube.com/watch?v=XcLX13qBSGQ ( raqqa, rpg )
http://www.youtube.com/watch?v=c3xH2Y-QNCk ( al qubair )
http://www.youtube.com/watch?v=bm7mSo17ZsM ( daraa )
http://www.youtube.com/watch?v=m6-kLpFBIGs ( houla )
Immagino che come "la presa dei tank" già dal 2 aprile, ci siano altri video che dimostrino che da mesi l'opposizione fosse già particolrmante dotata di armi.
Lo dico perchè si è usata anche la giustificazione che non possono esssere stati gli oppositori a fare certi massacri, per incolpare il governo, perchè attribuibili ad armi pesanti che si credevano in dotazione solo all'esercito.
ALLARME INFORMAZIONE
http://www.youtube.com/watch?v=J2pDhoNk3oI ( al jazera lavora con i terroristi )
http://www.youtube.com/watch?v=0b-KC6KKieE ( al jazera, sfodo a moduli )
http://www.youtube.com/watch?v=t5E_vzia1rg ( The National Media Council (NMC) on Saturday condemned the Arab Foreign Ministers Council's unjust decision on asking Arabsat and Nilesat to stop the broadcast of Syrian satellite TV channels. )
http://www.sana.sy/eng/21/2012/06/03/423057.htm ( comunicato, sana )
da voltairenet.org
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=10423
La NATO sta preparando
una grande operazione di disinformazione
Alcuni Stati membri della
Nato e del CCG (Consiglio di Cooperazione del Golfo) preparano un colpo di Stato
e un genocidio settario in Siria. Se volete opporvi a questi crimini, muovetevi
subito : fate circolare questo articolo in internet e allarmate i vostri
rappresentanti nelle istituzioni democratiche
Fra qualche giorno,
forse a partire da venerdì 15 giugno a mezzogiorno, i siriani, accendendo i
televisori, scopriranno che le loro emittenti abituali sono state rimpiazzate da
trasmissioni mandate in onda dalla Cia. Vedranno dei filmati in cui truppe
governative compiono massacri; vedranno manifestazioni popolari; vedranno
ministri e generali mentre si dimettono; vedranno il presidente Assad darsi alla
fuga e vedranno infine un nuovo governo installarsi nel palazzo presidenziale di
Damasco. Ma saranno immagini false: realizzate dalla Cia. Parte in studi
televisivi appositamente allestiti, come stiamo per vedere, e per il resto
manipolate al computer ricorrendo ai cosiddetti effetti speciali.
Questa
messinscena è direttamente condotta da Washington. Il regista-manipolatore è Ben
Rhodes, consigliere aggiunto alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti.
Obiettivo : demoralizzare i siriani per propiziare un colpo di Stato.
La
Nato, che si scontra con il doppio veto della Russia e della Cina, riuscirebbe
così a conquistare la Siria senza attaccarla illegalmente. Quale che sia il
giudizio che si può formulare sugli avvenimenti attualmente in corso in Siria,
un colpo di Stato metterebbe fine a ogni speranza di democratizzazione. Molto
ufficialmente, la Lega Araba ha chiesto agli operatori satellitari Arabsat e
Nilesat di sospendere la ritrasmissione dei media siriani, sia pubblici sia
privati: Syria TV, Al-Ekbariya, Ad-Dounia, Cham TV, eccetera. In questo modo le
emittenti nazionali vengono accecate, perché in Siria non esiste una rete
televisiva tradizionale (come l’analogico in Italia, ndt); per cui l’unico modo
di vedere la televisione è la parabola, irraggiata appunto dai satelliti gestiti
da Arabsat e Nilesat.
Non è la prima volta che dei golpisti disattivano
dei satelliti: alla vigilia dell’aggressione alla Libia, la Lega Araba aveva
censurato la televisione libica per impedire ai dirigenti della Jamahiriya (il
governo di Gheddafi, ndt) di comunicare con il popolo.
Questa decisione
ufficiale della Lega Araba è però soltanto la parte emersa dell’iceberg. Secondo
nostre informazioni, infatti, nella scorsa settimana si sono svolte riunioni
internazionali al fine di coordinare l’operazione di intossicazione mediatica. I
primi due di questi incontri, a carattere tecnico, si sono svolti a Doha
(Qatar); un terzo, politico, si è invece tenuto a Riyad, in Arabia Saudita. Il
primo incontro ha riunito i militari esperti in guerra psicologica, embedded
(aggregati), alle redazioni di alcune reti televisive satellitari, come
Al-Arabiya, Al-Jazeera, BBC, CNN, Fox, France 24, Future TV, MTV.
Anche
questo arruolamento di militari nelle redazioni televisive non è una novità : è
notorio che, dal 1998, ufficiali dell’United States Army’s Psychological
Operations Unit (PSYOP) (la divisione di guerra psicologica dell’esercito
americano, ndt) sono stati incorporati nella redazione della CNN; da allora,
questa pratica è stata estesa, dalla Nato, ad altre emittenti
strategiche.
Tutti questi “giornalisti in divisa” hanno redatto in
anticipo una serie di false informazioni, secondo una traccia (storytelling)
elaborata dall’équipe di Ben Rhodes (il citato regista-manipolatore) alla Casa
Bianca. Per accreditare le loro menzogne, i manipolatori ricorrono a una sorta
di tecnica autoreferenziale, dove ogni emittente coinvolta cita le menzogne di
ogni altra per renderle tutte credibili agli occhi dei
telespettatori.
Gli organizzatori della messinscena mediatica non si sono
limitati a requisire le reti televisiva della Cia per la Siria e il Libano
(Barada, Future TV, MTV, Orient News, Syria Chaab, Syria Alghad), ma anche una
quarantina di catene religiose wahabite [1], che esorteranno i fedeli al
massacro confessionale al grido di: «I cristiani a Beirut, gli alawiti nella
fossa!».
La seconda delle tre riunioni preparatorie del golpe ha radunato
ingegneri e tecnici per pianificare la fabbricazione dei filmati falsi, in parte
da realizzarsi tramite riprese filmiche (in studio o in esterno), il resto
ricorrendo a immagini di sintesi computerizzata. A questo scopo sono stati
allestiti, durante le ultime settimane, studi cinematografici in Arabia, dove
sono stati ricostruiti i due palazzi presidenziali siriani e le piazze
principali di Damasco, Alep e Homs. Studi cinematografici del genere esistevano
già, a Doha (dove furono girate, con migliaia di comparse, le scene della
conquista del palazzo di Gheddafi, ndt), ma questi impianti sono stati giudicati
inadeguati alla manipolazione che si prepara in Siria.
Veniamo alla terza
riunione preparatoria del golpe. Vi hanno partecipato il generale James B.
Smith, ambasciatore degli Stati Uniti, un rappresentante della Gran Bretagna e
il principe Bandar Bin Sultan (soprannominato dalla stampa americana «Bandar
Bush», per via dell’abitudine del presidente George Bush padre di considerarlo
proprio figlio adottivo). In questa riunione ci si è occupati di coordinare
l’azione dei media con quelle della cosiddetta Armata Siriana Libera (ASL), di
cui i mercenari del principe Bandar costituiscono il grosso degli
effettivi.
L’operazione golpista era in gestazione da mesi. Il Consiglio
per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti l’ha fatta scattare dopo che il
presidente russo Putin ha notificato alla Casa Bianca che la Russia si
opporrebbe con la forza a ogni intervento militare illegale della Nato in
Siria.
L’operazione comporta due iniziative simultanee : da un lato,
diffondere false informazioni, dall’altro censurare ogni possibilità di
controbatterle.
Il fatto di oscurare televisioni satellitari allo scopo
di condurre una guerra non è nuovo, si diceva. Così, sotto la pressione di
Israele, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno via via neutralizzato le
televisioni libanese, palestinese, irachena, libica e iraniana. Un oscuramento
che non ha toccato le trasmissioni provenienti da alcun altro
Paese.
Neppure la diffusione di notizie false è una novità. Per ben
quattro volte vi si è fatto ricorso nell’ultimo decennio:
• Nel 1994,
un’emittente di musica pop, Radio libre des Mille Collines (RTML), ha lanciato
il segnale del genocidio ruandese esortando gli ascoltatori al grido di:
«Uccidere gli scarafaggi!».
• Nel 2001 la Nato ha utilizzato i media per
imporre la propria versione degli attentati dell’11 settembre e giustificare
così l’aggressione all’Afghanistan e all’Iraq. Già all’epoca Ben Rhodes era
stato incarico dall’amministrazione Bush di redigere il Rapporto della
Commission Kean/Hamilton sugli attentati.
• Nel 2002 la Cia ha fatto
ricorso a cinque reti televisive del Venezuela (Televen, Globovision, Meridiano,
ValeTV e CMT) per far credere che erano state le oceaniche manifestazioni
popolari a indurre alle dimissioni il presidente eletto, Hugo Chavez, mentre in
realtà era caduto vittima di un colpo di Stato militare.
• Nel 2011,
durante la battaglia di Tripoli, la Nato ha fatto realizzare in studio, e
diffondere da Al-Jazeera e Al-Arabiya, immagini di ribelli libici che entravano
nella piazza centrale della Capitale; in realtà i ribelli erano ancora lontani
dalla città. Scopo della messinscena era persuadere il popolo che la guerra era
ormai perduta e che dunque non aveva più senso continuare a resistere agli
invasori. Ormai i media non si limitano più a sostenere la guerra. La
fanno.
Questo dispositivo di falsificazione mediatica viola i principi
fondamentali del diritto internazionale. A cominciare dall’articolo 19 della
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, relativo al fatto «di ricevere e
di diffondere, a prescindere dalle frontiere, le informazioni e le idee diffuse
per qualsiasi strumento di espressione».
Soprattutto, l’offensiva
mediatica degli Stati Uniti e dei loro alleati viola le risoluzioni
dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, adottate all’indomani della Seconda
guerra mondiale per prevenire le guerre. Le risoluzioni 110, 381 e 819
bandiscono «gli ostacoli al libero scambio delle informazioni e delle idee» (nel
nostro caso: l’oscuramento delle reti televisive siriane) e «la propaganda atta
a provocare o incoraggiare ogni minaccia alla pace, o rottura della pace od ogni
altro atto di aggressione».
Giuridicamente la propaganda di guerra è un
crimine contro la pace, il più grave dei crimini, poiché rende possibili i
crimini di guerra e i genocidi.
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