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RE: [pace] E l'Iran?
- Subject: RE: [pace] E l'Iran?
- From: Paolo Bertagnolli <paolo_bertagnolli at hotmail.com>
- Date: Wed, 30 Dec 2009 19:46:26 +0000
- Importance: Normal
Cara Nicoletta, concordo con quanto affermi: poco tempo fa cercavo di far notare che le informazioni sull'Iran erano sovraesposte, mentre quelle, ad esempio, sul colpo di stato in Honduras da parte dell'originario bergamasco Micheletti, non trova informazione sui media italiani: se ne è parlato allo scoppio, ma poi tutto si è perso nella melma delle informazioni. L'Honduras è utile alla stategia statunitense se è guidato da un governo golpista, molto meno se da un governo democratico. Purtroppo quanto dici su Egitto e Israele, viene dimostrato quotidianamente Paolo Date: Wed, 30 Dec 2009 14:33:30 +0100 Subject: Re: [pace] E l'Iran? From: nicoletta at edizionistellecadenti.org To: pace at peacelink.it Almeno tra noi, dovremmo ragionare intanto sulla informazione, sbilanciata, falsa, fuorviante... Ci dicono tanto dell'Iran forse perchè stanno preparando il terreno ad un intervento armato contro l'Iran, che colpirà quelle stesse persone che ora manifestano e cercano faticosamente di far evolvere la loro realtà. Ovviamente sto semplificando, il discorso è molto più complesso, ma dobbiamo fare molta attenzione a sottolineare che per solidarietà con i popoli non esistono guerre giuste, che l'opzione militare blocca sempre le spinte riformiste e le aperture, compattando tutti nella difesa del paese attaccato, anche perchè gli "effetti collaterali" prodotti dagli eserciti che dicono di voler portare la democrazia sono tali da creare disgusto e rifiuto. Allora ancora una volta, mentre dichiariamo la nostra solidarietà a chi cerca una via di evoluzione della propria società in senso più libero e democratico, dobbiamo affermare con determinazione che siamo contrari a qualunque azione di forza, E questo andrebbe detto a tutti quelli che nell'area hanno le armi puntate. E non dobbiamo dimenticare la situazione globale della zona, con Israele che cerca l'occasione per allargare il conflitto ed andare nella disattenzione generale verso la distruzione della Palestina... Soltanto ora che il governio egiziano ha offerto ai pacifisti della Gaza Freedom March una "polpetta avvelenata" come diceva ieri un partecipante in collegamento, aprendo un varco per 100 persone su 1500, per l'intervento "umanitario", cercando così di bloccare il significato politico della marcia, soltanto ora in Italia si comincia a parlarne, poco e quasi di straforo. E non ditemi che i temi non sono collegati: ampi servizi forniti sulle manifestazioni in Iran, e per una volta il blocco dei giornalisti e delle informazioni ufficiali non ferma le notizie, mentre nulla si dice sulla continua repressione dei palestinesi, sugli omicidi a sangue freddo,-(solo in questi ultimi giorni tre ad Ebron, ammazzati in casa, e tre a Gaza, questi ultimi,ovviamente definiti "terroristi", stavano semplicemente raccogliendo rottami di ferro,)- e poco o nulla sulla marcia, cercando di cancellarne il significato politico, visto che non si può nascondere del tutto, per parlare soltanto degli aiuti umanitari.... In questo gioco di disinformazione organizzata ovviamente ha un ruolo notevole il rilievo che viene dato alle beghe di casa nostra, alle esternazioni del premier e alla poca capacità reattiva di un'opposizione che purtroppo è sulla stessa china. Credo che sia importante parlare d'altro, della vita, dei problemi delle persone, della immigrazione e della solidarietà, del razzismo che sta esplodendo da noi, e di come si autoconferma e si giustifica con eventi lontani da qui, e di come la guerra di religione sia un modo arretrato, antico, di ragionare, che però viene rispolverato dai razzisti di casa nostra. E credo che sia importante fare un lavoro di disvelamento di quello che sta dietro le notizie ufficiali, di come la nostra emozione viene diretta ed incanalata e di come gli stessi comportamente stigmatizzati in Iran, ad esempio, vengano accettati se agiti altrove "per combattere il terrorismo" per affermare la propria giurisdizione di paese sovrano, per sostenere l'occidente contro il nemico che lo attacca, e via di questo passo. Nicoletta Crocella Il giorno 30 dicembre 2009 12.27, Claudio Bazzocchi <claudio.bazzocchi at poste.it> ha scritto:
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- R: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
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- E l'Iran?
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