R: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- Subject: R: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- From: Gualtiero Via <gualtierov2000 at yahoo.it>
- Date: Tue, 29 Dec 2009 22:35:41 +0000 (GMT)
Scusate, ma faccio fatica a seguire gli interventi di "denuncia" del Presidente Obama. Beninteso, non condivido nulla delle sue scelte recenti di politica estera, ma vorrei capire meglio da quali premesse essa viene analizzata. Mi spiego.
Se il perseguimento della pace dovesse (o avesse dovuto) contare prevalentemente sull'azione del Presidente degli USA Obama, le reazioni di denuncia, sdegno, critica eccetera per la sua politica in Afghanistan sarebbero più che giustificate.
Non mi pare, però, che le premesse e la storia del pacifismo siano quelle -semplicemente- di implorare politiche di pace dai governi in carica. Mi pare che ci sia sempre stato dell'altro e di più, in termini di autoorganizzazione, di critica della democrazia come puro formalismo, di critica del riarmo (sue conseguenze sociali, politiche, perfino ideologiche...). Il movimento contro la guerra, cioè, almeno nelle sue espressioni meno eterodirette (segreterie nazionali di partiti o sindacati, o miniburocrazie fantoccio al servizio di quelli, tipo Tavola dela Pace), è sempre stato l'espressione di settori della società civile che nel loro sincero sforzo di autodeterminazione hanno cercato di connettersi, e rendere il desiderio di pace e di opposizione alla guerra una POLITICA, capace di agire nel qui ed ora, e non un'opzione confinata nel solo mondo morale dei desideri.
Nel mio piccolo è stato con questo spirito che ho speso anni ed energie nei movimenti contro la guerra degli anni Ottanta (Còmiso) e di questo inizio secolo (Iraq).
Per chi ha fatto attivismo in questo spirito, "scoprire", quindi, che un presidente in carica alla Casa Bianca non è un pacifista, mi sembra la scopertta dell'acqua calda.
Detto questo, visto che la carica di cui parliamo ha un discreto potere nella politica mondiale attuale, e dispone anche di un discreto "credito" di opinione pubblica, non è inutile discutere del giudizio da dare su questa presidenza, neppure per poche piccole ridicole formichine di una provincia lontana e soggetta (la più soggetta dell'intera UE, e non da ieri) quali noi siamo.
Da questo punto vista, due cose solo, su un argomento che potremmo sviscerare per ore e ore, volendo.
1- la politica estera e la politica interna sono cose diverse
2- un politico può essere giudicato da tanti punti di vista -e quello morale è sempre legittimo, e anche significativo a mio avviso- ma lo deve anche da quello della coerenza fra impegni pubblici e realizzazioni.
Sul punto 1. Obama ha una politica non molto diversa da quella del suo predecessore in Afghanistan (il chè non vuol dire identica), ma è agli antipodi -quanto può esserlo un presidente- per quella sociale: a noi può sembrare secondario, ma state pur certi che non lo è affatto per la maggior parte dei suoi concittadini, e per milioni e milioni di suoi elettori.
Sul punto 2. Obama NON HA MAI promesso un'inversione di rotta radicale in tema di politica estera. Ha promesso il ritiro dall'Iraq, pur diluito nel tempo, e mi pare che lo stia attuando, più o meno. Quello che invece ha "promesso", o meglio ha posto al centro del suo programma, sono due cose di politica interna: il welfare (la sanità per tutti, che non esisteva) e gli investimenti per l'istruzione.
Il fatto che a noi come pacifisti non piacciano le scelte estere di Obama -e a me non piacciono- non ci deve impedire di formulare un giudizio obiettivo sulla sua presidenza, a meno di entrare a far parte della schiera sterminata degli irrilevanti autoreferenziali eterni minoritari.
La pace mondiale ha bisogno di un Nordamerica che impari a starsene un po' a casa sua e a non pretendere di dare lezioni oltreconfine ma ci vorrà -temo- qualche generazione, o guerre che preferisco non immaginare (o entrambe le cose) perchè ciò possa avvenire. Intanto, però, un Nordamerica che elegge un presidente figlio di un immigrato africano e che sceglie di investire massicciamente sulla sanità e sulla scuola è un cambiamento non piccolo dall'era Bush (ma Clinton anche, direi).
La storia è imprevedibile -checchè ne pensassero tanti "teorici" sia di destra che di sinistra-, ma io una previsione provo ad azzardarla. Perchè un cambio davvero radicale nella politica estera degli USA possa avvenire sarà necessario -come spesso è accaduto in passato- che a ciò li costringano forze esterne (non necessariamente, sia chiaro, con mezzi militari).
Liberarsi da ogni residuo di sudditanza alla falsa coscienza e all'deologia neoimperiale dei "diritti umani", per esempio, è un passo necessario -sempre a mio modestissimo avviso- per vedere con chiarezza queste dinamiche e questa dimensione della politica estera USA. In nessun paese -forse, salvo la Cina- la classe dirigente sa essere pragmatica come negli USA, e se le energie di tanti attivisti dei diritti umani e della pace si dedicassero un po' (giusto per fare un esempio) a far le pulci al paese che ha il più alto rapporto (o almeno uno dei più alti) fra cittadini e popolazione incercerata, questo alla lunga potrebbe non restare privo di conseguenze.
Così la vedo io.
Gualtiero Via «Una volta furono gli Ebrei a conoscere la ”diaspora”. Vennero dispersi, cacciati dal medio oriente e dispersi per il mondo; adesso sono invece i Palestinesi. Ebbene io affermo ancora una volta che i Palestinesi hanno diritto sacrosanto a una patria ed a una terra come l’hanno avuta gli Israeliti». Sandro Pertini, dal Messaggio di fine anno in diretta TV in qualità di Presidente della Repubblica, 31 dicembre del 1983 --- Mar 29/12/09, lorenzo_galbiati <lorenz.news at tele2.it> ha scritto:
-----Segue allegato----- Allegato Rimosso -----Segue allegato----- Allegato Rimosso |
- Follow-Ups:
- R: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- From: "lorenzo_galbiati" <lorenz.news at tele2.it>
- Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
- R: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- References:
- Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- From: "lorenzo_galbiati" <lorenz.news at tele2.it>
- Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- Prev by Date: 2 outstanding articles not to be missed! (Iran, Obama, War Spin)
- Next by Date: Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- Previous by thread: Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- Next by thread: Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)
- Indice: