Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace



Caro Carlo,
sono più d'accordo con te di quanto forse tu creda o di quanto sembri.
Solamente, penso che la politica, pur essendo un grande importante impegno,
non è il luogo in cui possa realizzarsi l'intero ideale, che pure nella
politica va cercato, avvicinato, approssimato.
La politica opera nel limite, nel condizionatissimo limite.
Ho scritto una quantità di volte che, se davvero manca una terza
possibilità, tra Hitler e Mussolini (esempio madornale), io "devo" votare
Mussolini, pur ritenendolo un criminale, perché Hitler è peggiore.
Chiamalo male minore, oppure maggior bene possibile, oppure riduzione del
danno, è lo  stesso, è tutto quello che la politica può fare.
Se poi c'è un uomo o donna, un partito, onesto e capace, con idee giuste,
tanto meglio. Ma la politica è una cosa assai stretta. E' impegnativa, ma
non può soddisfare.
Credo che la società possa e debba crescere in cultura, moralità, onestà,
ideali. La politica seguirà, perché sembra dirigere e invece segue ed esegue
la società. La colpa attuale non è di Berlusconi (pessimo), ma di chi pensa
come lui.
Ho detto schematicamente, forse male, quello che mi sembra essere la
politica.
Io sono di sinistra, più di tanti (credo), sono molto idealista, ma credo
che la politica non deve essere astratta (come è tanto "pacifismo" poco
costruttivo). No, Machiavelli è cinismo, dispotismo, disperazione. Nulla a
che fare. E Gandhi è "grande anima", estremamente concreto, realista,
costruttivo.
Scusa la fretta. Continuiamo tutti a parlarci, a pensare, senza giudicarci.
Ciao, Enrico






----- Original Message ----- 
From: "Carlo Gubitosa" <c.gubitosa at peacelink.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Saturday, June 21, 2008 7:16 PM
Subject: Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace


> Il 21 giugno 2008 16.03, Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> ha scritto:
> > Tollerare, pur disapprovandola apertamente, la presenza italiana nella
> > guerra afghana, proseguita dal governo Prodi, era per evitare quello che
ora
> > i "pacifisti" astratti e irresponsabili hanno ottenuto: il governo
> > Berlusconi, che fa anche molto peggio, e non solo nella guerra ai
taliban ma
> > nella guerra alla Costituzione
>
> Scusami Enrico, ma questo ragionamento mi sembra piu' vicino a
> Machiavelli che a Gandhi.
>
> Nessun fine, per quanto nobile, puo' giustificare il proprio appoggio
> politico alla guerra.
>
> Pero' Gandhi diceva anche che bisogna giudicare l'errore e non chi lo
> commette, e da questo punto di vista non sono d'accordo con chi dice
> "dopo quell'errore, la Menapace non ha piu' il diritto di parlare sui
> temi del pacifismo".
>
> La teoria del "voto utile", a mio giudizio, e' stata un inganno
> culturale bello e buono.
>
> Io ho sempre esercitato il "voto di coscienza", ben consapevole che io
> posso solo rispondere delle mie azioni e non decidere dei destini del
> paese.
>
> Ci hanno ripetuto all'infinito "la salvezza del paese dal demonio
> dipende da te", e non ci siamo accorti che nel frattempo stavamo
> vendendo l'anima al diavolo premiando una classe dirigente politica
> che avrebbe dovuto essere denunciata per crimini di guerra in serbia.
>
> Il risultato di queste teorie e' stato catastrofico, e almeno ora
> bisognerebbe riconoscerlo.
>
> 1 - Berlusconi e' andato su comunque
>
> 2 - Il "voto utile" ha spazzato via dal parlamento quei brandelli di
> sinistra dove si poteva esercitare quella gradualita' del cambiamento
> di cui tu parli, e che a mio avviso e' ben diversa dal dire "appoggio
> azioni criminali all'estero per non far governare un criminale in
> Italia", perche' se poi viene a governare una persona onesta in Italia
> tu comunque risponderai in solido dei crimini commessi all'estero da
> quella persona onesta.
>
> 3 - Ora i voti utili rubati a Rifondazione in nome
> dell'antiberlusconismo verranno utilizzati da un partito i cui
> dirigenti hanno creato i CPT in Italia, e la fregatura sara' doppia:
> il demonio e' salito sul trono e il tuo voto verra' utilizzato da
> demonietti di serie B
>
> 4 - Nel frattempo alcune questioni care ai movimenti per la pace non
> hanno piu' cittadinanza in parlamento perche' non c'e' piu' nessuno
> che se ne fa carico.
>
> Possiamo cominciare a fare una seria autocritica sulla teoria del
> "voto utile" per rispettare anche chi considera che l'unica utilita'
> di un voto possa essere quella di farti guardare allo specchio con la
> coscienza pulita?
>
> > Possibile che chi crede di operare nella politica e nella storia per la
> > giustizia e la pace non veda che la storia è faticosa e dolorosa
gradualità,
> > e non è assoluta immediata affermazione del valore?
>
> Ci sono dei valori a cui gli amici della nonviolenza non possono
> rinunciare, ed uno di questi e' la coerenza dei fini con i mezzi.
>
> Posso rispettare chi crede che la costruzione della pace nel mondo
> passi attraverso una occupazione militare in Afghanistan decisa
> unilateralmente dalla piu' grande potenza militare mondiale. Pero'
> questo pensiero diventa meno rispettabile se si cerca di conciliarlo a
> forza con la filosofia e la prassi nonviolenta
>
> La Menapace puo' dire "l'ho fatto a fin di bene" e va rispettata in
> questa sua convinzione.
>
> Diverso e' dire "l'ho fatto a fin di bene, ed e' stata una azione
> nonviolenta nei fini adottati, nei mezzi impiegati e nei risultati
> ottenuti". Questa posizione non e' accettabile.
>
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