Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace



Non si tratta di insulti, qui si tratta di discutere di un fatto visto e comprovato cioè che la Menapace ha votato il finanziamento alle missioni militari solo per far salvare il governo. Solo per questo metterei in dubbio quella che tu definisci "coerenza personale".
Perchè non discuti di questo invece di girare intorno a etichette?
Comunque sono discorsi che si facevano già un anno fa, quando questa "sinistra" di governo molti non rappresentava, appunto in quanto pacifisti. Tu dov'eri all'epoca scusa?
Davide
(uno che va ben oltre alla tastiera su iniziative per la pace, credimi)

Chico Mendes ha scritto:
Questi insulti a Lidia Menapace, per decenni maestra di politica di pacisfismo e di coerenza personale fatti da chi non è forse mai andato oltre la tastiera del proprio coputer fanno schifo! Cari amici e compagni così si va solo a una secolare sconfitta, senza capire, senza interrogarsi parlando senza cuore e senza cervello.Scusate con una lista nominata pace voi cosa c'entrate? Per favore andate a fare danni da un'altra parte.
Luigi Mochi Sismondi

    ----- Original Message -----
    *From:* Andrea Polzoni <mailto:malatesta69 at yahoo.it>
    *To:* pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
    *Sent:* Friday, June 20, 2008 7:06 PM
    *Subject:* Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace

    salve francesco scusa ma lidia menapace ricordo male o e' la
    pasionaria di rifondazione che blaterava contro le frecce tricolori
    per poi votare il rifinanziamento prodiano alle missioni militari e
    tutti gli aumenti delle relative spese di guerra?

    se ricordo male chiedo scusa altrimenti non vedo perche debba
    continuare a blaterare di pace lei che ha votato la guerra.

    saluti



    ----- Messaggio originale -----
    Da: "locascio.francesco at aliceposta.it"
    <locascio.francesco at aliceposta.it>
    A: pace at peacelink.it
    Inviato: Lunedì 16 giugno 2008, 20:33:01
    Oggetto: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace

    *Il pacifismo?
    Non sta proprio bene*

    /Lidia Menapace/
    La visita di Bush a Roma è stata accolta con una manifestazione di
    protesta e questo va benissimo.
    Infatti anche poco prima di uscire di scena, il tristo personaggio
    vuol portare a casa l'appoggio del nuovo governo alle sue avventure
    belliche: aprire una base missilistica a Revolto nella base delle
    Frecce tricolori, e forse trasferire lì anche i battaglioni
    d'assalto stanziati al Dal Molin durante i lavori di ampliamento a
    Vicenza; senza dimenticare l'aumento numerico e il mutamento delle
    regole d'ingaggio delle truppe italiane in Afghanistan, e ancora le
    politiche aggressive verso l'Iran.
    Non poteva essere lasciato senza protesta. Tuttavia non si potrebbe
    dire che il pacifismo sta bene in Italia: o forse il pacifismo sì,
    ma una politica di pace no davvero... Vorrei proporvi qualche
    esempio di cose che stanno bene o non stanno bene, per cavarne un
    ragionamento generale, se mi riesce.
    La manifestazione è stata tranquilla sorvegliatissima e nonviolenta:
    dunque la nonviolenza sta bene in Italia, Forse la nonviolenza c'è,
    ma un progetto di azioni nonviolente non si vede. Per nulla. Partiti
    comunisti ce ne sono tre o quattro, a seconda di come si contano, e
    addirittura è preannunciata una Costituente comunista. Dunque anche
    il comunismo sta benissimo in Italia. Ciò che non si vede proprio è
    "il movimento reale che muta lo stato delle cose presenti".
    Cosa voglio dire? Che abbiamo una accentuata presenza di posizioni
    che direi idealistiche o astratte, molto utili certo e da non
    disprezzare in questa drammatica temperie .Questo va riconosciuto a
    chi ha organizzato la manifestazione "no war". Tuttavia con
    atteggiamenti così non si va lontano, non si stabiliscono contatti
    con le istituzioni, ma non si riesce nemmeno a dare il via ad azioni
    politiche concrete ed efficaci.
    Tutto questo è mancato negli scorsi tempi; uno sforzo comune tra
    gruppi, comitati, circoli, organizzazioni, movimenti collettivi,
    centri sociali... insomma delle forme variegate della sinistra
    diffusa. Qui si palesa un comune ritardo di analisi e proposta e
    anche un progetto complesso e ben costruito.
    Può esprimersi questa esigenza dalla benedetta meritoria
    manifestazione? Non lo so e non si può improvvisare, ma nemmeno
    perdere un solo giorno. Sono le Costituenti che possono albergare
    questi rapporti? Sono piuttosto le case della sinistra che offrono
    un luogo di confronto ospitalità ed eguaglianza?
    L'ardua sentenza non può essere lasciata ai posteri.


    /13/06/2008/

http://www.liberazione.it/giornale_articolo_ricerca.php?id_articolo=374830

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