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Re: [glt NV] Lilliput e i treni della morte.
At 15.14 24/02/2003 +0100, Marco Trotta ha scritto:
>Ciao Carlo,
>non sono assolutamente d'accordo con te su tutti i punti e vado ad esplicitare
>
>Io credo che ci sia una maturazione sociale complessiva che ha capito che
>l'unico strumento davvero efficace contro la guerra è il consenso.
Quanto consenso hanno ricevuto secondo te le azioni di blocco dei treni?
Questo non so valutarlo, ma io respiro molto malcontento per quella che
viene vissuta come una azione unilaterale... io c'ero a Roma il 16
febbraio, e il blocco dei treni non era nemmeno all'ordine del giorno, si
era parlato di presidi alle basi militari. Poi qualcuno e' sceso sui
binari... a me sta bene che i treni si blocchino, mi fa un po' incazzare
vedere come certi stanno sguazzando nella faccenda dei treni tirando un
sospiro di sollievo perche' dopo Roma si poteva parlare solo delle bandiere
e dei decreti che le vietavano... adesso hanno anche qualche scontro in
piu' con cui riempire gli editoriali e far credere a mia zia e mia mamma
che quelli dei treni sono pericolosi sovversivi... e la propaganda
probabilmente attecchira' anche su qualche magistrato...
>Le bandiere sono consenso, Roma il 15 era consenso, il FSE era consenso.
La mia domanda e': i treni e i falo' sui binari sono consenso?
>Intralciare fisicamente una guerra è una faccenda delicata. Ma almeno
>mettiamoci d'accordo su un punto che io credo faccia parte della
>maturazione sociale di cui sopra: non esistono una sola modalità di
>"partecip/azione" che sia da sola efficace contro questa guerra.
Appunto... torniamo alla mia domanda: il blocco dei treni rientra nel
ventaglio delle modalita' efficaci oppure e' inefficace?
> Con la stessa consapevolezza si sta lavorando ad uno sciopero generalizzato
Con queste modalita' lo sciopero generalizzato te lo sogni, e ancora di
piu' quello generale, perche' nel frattempo la Cisl che era nel cartello di
Roma se ne e' andata per fatti suoi, la Cgil, che gia' a Roma
nell'assemblea post-manifestazione era stata molto polemica con Casarini,
cerchera' in tutti i modi di non farsi associare a immagini di estremismo e
massimalismo, rimangono i soli Cobas che possono scioperare, ma non certo
in forma generalizzata.
>Se è questa la logica, ed io credo
>che sia patrimonio riconosciuto da tutto il movimento trasversalmente, che
>senso ha contrapporre mongolfiere e blocco dei treni?
Il senso di chi domanda: credo che le mongolfiere siano servite (a poco, ma
siano servite). Adesso mi aiutate a capire se i treni sono serviti a qualcosa?
>Che senso ha se
>agiscono entrambe su un discorso molto simbolico?
Bene, quindi siamo arrivati ad un punto: si tratta di azioni simboliche che
non hanno una incidenza concreta sulle azioni di guerra.
>Abbiamo un altro piano di azione?
Si', c'e' il piano legale con la denuncia per attentato alla costituzione
(se ne facessimo migliaia le procure dovrebbero esprimersi), c'e' il piano
mediatico non subalterno alle trappole della propaganda, c'e' il piano di
azione diretta con la presenza in Iraq, c'e' il piano di "fraternizzazione"
con il "nemico" facendo volantinaggi davanti alle basi e diffondendo i
manuali per dare ai militari gli strumenti legali per disobbedire alle
leggi ingiuste, c'e' il piano politico con la proposta di legge su
iniziativa popolare per l'applicazione dell'articolo 11, c'e' la campagna
contro le modifiche alla 185 che ha messo in evidenza le contraddizioni
interne alla maggioranza, ma sai qual'e' il problema? Che nessuna di queste
azioni ti fruttera' mai la prima pagina di repubblica, e c'e' chi per
conquistare la prima pagina di repubblica accetta come "effetto
collaterale" che sulla prima pagina del "Giornale" la bandiera della pace
venga messa come simbolo sui binari nel grafico che illustra le "fermate"
dei treni armati, per alludere al fatto che i pacifisti sono dei sabotatori
e terroristi.