R: [pace] "i siti pacifisti come megafoni di regimi dittatoriali"



Sono del tutto d'accordo con Alessandro.

Volevo precisare che secondo me ognuno è libero di postare qualunque cosa
sia attinente alla policy della lista, presa da dove crede opportuno
prenderla.
A questo proposito, io sono sicuramente favorevole, quando c'è un attentato
o un massacro in Siria a riportare qual è la versione ufficiale del regime
di Damasco, che viene riportata dall'agenzia SANA.

Quello che faccio notare, però, quando intervengo su questo tema, è che
l'ANALISI CRITICA dell'ATTENDIBILITA' delle fonti in questa lista, di norma,
viene applicata dai commentatori solo alle fonti pro-insorti o in generale
anti-regime.
La critica ai media che contano circa la loro faziosità e volontà di
favorire un intervento armato, non giustifica un comportamento speculare e
contrario, in nome del quale riportare qui in lista fonti sempre faziose e
poco attendibili allo scopo di evitare una eventuale guerra ONU o NATO (data
da molti per certa da molto tempo, anzi a leggere alcuni messaggi pare sia
già in corso). Chi fa così non fa un servizio all'informazione e al
pacifismo migliore di quello dei media, perché la faziosità e la propaganda
in un senso NON è migliore della faziosità e della propaganda in un altro. 

Io invito tutti a tenere una posizione critica a 360 gradi con le fonti di
ogni tipo. Questa è la mia opinione. Poi ognuno è libero di non fare così,
di avere le sue posizioni e di dare credito o di dubitare delle fonti che
vuole. 

Ma una cosa mi pare chiara: postare la fonte del regime di Assad, l'Agenzia
SANA, che sostiene che in Qatar si stanno costruendo plastici
per fare "reportage il cui scopo è quello di dare una visione distorta degli
eventi che accadono in Siria" senza alcun commento è dare credito alla
propaganda del regime, perché la fonte è il regime e qui non c'è la notizia,
si vuole dire che il Qatar fa propaganda con una accusa ipotetica e non
verificabile fatta dal regime. 

E allora la mia osservazione è: Se iniziassimo tutti in lista a postare
presunte news di propaganda di una parte che accusa l'altra di propaganda
per cose assolutamente non verificabili, dove andremmo a finire? Nel caso di
news con propaganda di regime, andremmo a fare appunto il megafono del
regime.
Lorenzo


[mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Alessandro Marescotti
Inviato: venerdì 20 luglio 2012 23.54
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] "i siti pacifisti come megafoni di regimi dittatoriali"

E' chiaro che i siti pacifisti non possono e non devono fare questo.
Tuttavia questo non ci deve precludere la possibilità di conoscere il 
punto di vista di tutti.
Se si verifica un attentato devo pur conoscere quella che è la versione 
del regime, a volte potrebbe anche essere vera.
Il regime siriano a volte ha detto la verità, ad esempio quando ha 
subito attacchi armati.
Pluralismo nelle fonti, dunque, massima verifica dello loro autenticità. 
E nessuna condivisione dei fini di una dittatura.
Per anni ho comprato riviste militari, senza tuttavia condividere nulla 
dei loro fini. Quelle fonti contenevano anche informazioni vere e ne ho 
tenuto conto.
Possiamo considerare estranee alla lista la giustificazione della 
guerra. il disprezzo dei dei diritti umani. Ma non possiamo escludere a 
priori una fonte perché proviene da una parte che aborriamo. Certamente 
l'informazione non deve essere funzionale ad un atteggiamento 
compiacente verso valori che non appartengono i valori a cui si ispira 
la nostra Carta Costituzionale (ripudio della guerra, tutela dei diritti 
umani, difesa delle libertà, ecc.).

La discussione è comunque stata ampiamente sviscerata e vorrei proporvi 
di non avviarvi verso la polemica.

Il moderatore


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