R: [pace] i siti pacifisti come megafoni di regimi dittatoriali
- Subject: R: [pace] i siti pacifisti come megafoni di regimi dittatoriali
- From: "Sebastiano Cosenza" <sebastiano.cosenza at fastwebnet.it>
- Date: Fri, 20 Jul 2012 18:42:58 +0200
Certo che le divisioni per linea etnica e religiosa ci sono sempre state , è compito di uno stato laico amministrare senza scatenare odi e risentimenti antichi. Questo è stata la Siria , al di là di quanto ti riferisco singoli individui , che certamente avranno risentimenti personali. Il programma dell ‘impero ( leggi http://www.newamericancentury.org/) è proprio quello di attizzare la litigiosità e spezzettare gli stati per linee etniche. L’impero vuole vassalli sempre più deboli e litigiosi. Tale politica è iniziata con la Jugoslavia e prosegue adesso con la Siria . Ti ricordo che la Jugoslavia era un esempio , nonostante le differenze religiose ed etniche ,di convivenza pacifica dove si erano costituiti numerosissimi nuclei multietnici. La fine dell’Unione Sovietica e l’avvento del potere unipolare ( la Russia dell’ubriacone Eltsin era totalmente asservita alla potenza statunitense) ha permesso di operare indisturbati nei balcani poi in Irak e in Afghanistan . Adesso, in un mondo che tende ,fortunatamente, ad un potere multipolare è più difficile operare, ma la tecnica è sempre la stessa: fomentare odi antichi e armare le minoranze che ci conviene. Quanto ad Hamas è stata molto ben remunerata dal Qatar per la sua posizione antisiriana. Prova a sentire, come ho fatto io, la popolazione di Gaza. Il Libano non appoggia ufficialmente nessuno , l’equilibrio interno è troppo fragile per avventure pericolose, certamente ci sarà qualcuno che incomincia a soffiare sul fuoco (vedi Francia) per far esplodere anche questo paese. Quelli che tu chiami dittatori, e spesso lo sono stati davvero, hanno però avuto nella storia il grande merito di mantenere coesi e in pace stati mulltietnici ( Tito, Saddam, Gheddafi, Assad). Dobbiamo incominciare a capire che il termine dittatore non ha lo stesso significato in occidente e in realtà tribali con storia antica di odi e violenze . sebastiano Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di lorenz.news at yahoo.it Sebastiano, dici E sarà la fine di uno stato , che almeno della laicità ha dato dimostrazione. Come se bastasse essere laico per uno stato per avere degli elogi. Anche nel precedente tuo commento insisti sulla laicità del regime di Assad. Ma a me pare tu non colga la lotta interna al mondo arabo tra sciiti e sunniti e il ruolo che ha una leadership alawita come quella di Assad. Voglio dire questo. Ovunque si legge che il regime è laico. Ma questa è solo l’apparenza. Uno poi approfondisce e cosa scopre, cosa capisce? Io ho letto, ho capito, ho sentito questo. Che la Siria prima degli Assad era davvero tollerante e laica, poi ha visto l’acuirsi delle divisioni interne secondo etnie e religione. Questo me lo hanno detto i dissidenti siriani che ho conosciuto. Uno di loro ha detto che il regime a Homs ha ucciso appartenenti a clan diversi facendo in modo che si incolpassero a vicenda per favorire faide tra gruppi etnici e religiosi. Il regime usa i curdi in funzione antiturca, usa le minoranze prendendole nell’esercito, come per esempio i drusi, che finalmente hanno iniziato a disertare e a prendere posizione anti-regime in modo chiaro, il regime uccide per primi gli alawiti che vi si oppongono, in quanto traditori ancora peggiori di altri… e a livello internazionale, come non vedere che il regime, alawita cioè in pratica sciita, è sostenuto dall’Iran, repubblica islamica per statuto, e repubblica di islamici sciiti? Come non vedere che le divisioni interne e internazionali scatenate dalla dinastia siriana alawita cioè sciita hanno fatto sì che Libano e Hamas, entrambi di base sunnita, abbiano sostenuto gli insorti armati (sunniti,in gran parte), pur essendo Libano e Hamas appoggiati dalla Siria di Assad in quanto avversari di Israele? Non si può proprio dire che il regime siriano, in quanto legato agli sciiti, garantisca laicità interna ed internazionale, è anzi un regime che incide sia all’interno sia a livello internazionale in modo importante sulle lotte tra appartenenza, specie tra quelle tra sciiti e sunniti. L’Arabia e il Qatar temono un vero regime laico in Siria, e per essere realmente laico dev’essere democratico, perché quello sì sarebbe una vera anomalia per tutto il Medio Oriente e soprattutto per gli stati dove l’Islam è religione di stato, inscindibile da esso. Lorenzo Galbiati Nessun virus nel messaggio. |
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