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Re: [pace] Mary Rizzo e' fuori policy
- Subject: Re: [pace] Mary Rizzo e' fuori policy
- From: "mary r" <humdrum2 at libero.it>
- Date: Mon, 16 Jul 2012 13:21:18 +0200
- Importance: Normal
Stavi cercando proprio un sotterfugio, chiamando una persona ragionevolissima che presenta un FATTO (le parole di Mandela) come puro propaganda è secondo il mio parere NON accettabile! Dicendo che non hai capito NULLA di quello che PENSANO I SIRIANI sotto assedio (come LORO si considerano l'ESL) è un dato di fatto. I Siriani vogliono la pace più di qualsiasi italiano qui, su questo potrei giurare con la mia vita. Il FATTO che moltissimi sostengono la resistenza perché nessuno ha presentato a la gente sotto un terribile e atroce assedio con la perdita di vite e di dignità è il loro sacrosanto diritto come essere liberi almeno nella mente. Nessuno mi devi "istruire" nulla sulla resistenza, che ho sostenuto per 32 anni per il palestinesi e sostengo per ogni popolo che vuole e deve liberarsi da un'oppressore. Se vuoi insistere che l'ESL sia un esercito di aggressione, fa pure! I siriani avranno da dire qualcosa sulla tua presunta comprensione della loro lotta. In questa lista si permette l'insulto e la critica in senso unico. Dovete vergognarvi proprio per questi atteggiamenti!
-----Messaggio originale----- From: Alessandro Marescotti
Sent: Monday, July 16, 2012 1:11 PM To: Lista pace Peacelink Cc: Lista Redazione Peacelink Subject: [pace] Mary Rizzo e' fuori policyMary Rizzo ha scritto: "Marescotti non ha nemmeno UN contatto in Siria che non sia pro-regime".
Questa accusa di Mary Rizzo nei miei confronti e' assolutamente infondata. Io non ho contatti pro-regime. Non sostengo il regime e, anzi, sono contro le violazioni dei diritti umani compiute dal regime siriano.
E' tutto il contrario. Se Mary Rizzo guarda il sito di PeaceLink si rendera' conto che gli unici contatti siriani che abbiamo come PeaceLink sono con oppositori nonviolenti del regime.
L'"ideologia" che Mary Rizzo mi attribuisce e' a ben vedere una visione del mondo pacifista per la quale nel 1991 sono stato fra i fondatori di PeaceLink dopo la prima Guerra del Golfo. Questa e' la mia "ideologia" (visto che Mary Rizzo usa questo termine). Ed e' completamente allineata con lo spirito dell'articolo 11 della Costituzione Italiana.
Non ho alcuna intenzione di essere fantasiosamente accusato da Mary Rizzo, quasi fossi un fiancheggiatore del regime siriano.
L'infondatezza dell'accusa la dice lunga sul contenuto di verita' delle informazioni che Mary Rizzo diffonde.
Il fatto di considerare - da parte mia - "sciagurata" la lotta armata dell'ELS - di cui Mary Rizzo si fa evidentemente sostenitrice - non la autorizza a considerarmi pro-Assad.
Userei questo termine per tutte lotte che perseguono fini giusti con mezzi sbagliati o comunque controproducenti rispetto ai risultati attesi e auspicati.
Mary Rizzo e' liberissima di sostenere l'ELS e la sua lotta armata in Siria. Ma non lo puo' fare in questa lista che e' di PeaceLink. Questa e' una lista pacifista ed e' chiaro che Mary Rizzo si pone assolutamente fuori della policy se fa apologia della lotta armata.
Dato che il mio parlare del rifiuto della lotta armata sarebbe per Mary Rizzo "uno sputo in faccia" ai perseguitati dal regime siriano, la invito vivamente a scegliere un'altra lista più consona ai suoi scopi, dato che questa non e' quella adatta e dato che Mary Rizzo più non condivide lo spirito e l'impostazione di PeaceLink e di questa lista.
Sia chiaro: il mio non e' un intervento ideologico e persecutorio. Tengo a specificare che non e' possibile usare questa lista pace at peacelink.it - giusto per fare un altro esempio di lotta armata - neppure per sostenere, assieme alla lotta dei kurdi (massacrati dal regime turco), anche quella del PKK (Partito dei Lavoratori Curdi) che si oppone con le armi alla repressione turca.
Questa e' la "scelta" che vige in questa lista che ha fini pacifisti.Se qualcuno fosse sostenitore del Partito comunista filippino, o delle Tigri del Tamil, o dell'Eta, o dell'Ira, o del Gruppo Combattente Islamico del Marocco, questa non sarebbe la sua lista.
Quindi sostenere un'organizzazione che promuove la lotta armata in Siria e' fuori policy. E Mary Rizzo e' fuori policy.
Il moderatore della lista Pace www.peacelink.it -----Original Message----- From: "mary r" <humdrum2 at libero.it> Sender: pace-request@peacelink.itDate: Mon, 16 Jul 2012 09:34:57 To: <pace at peacelink.it> Reply-To: pace at peacelink.it Subject: Re: [pace] sulla siria e il sud africa, una risposta per carità! apparentemente A Marescotti non ha nemmeno UN contatto in Siria che non sia pro-regime. Perché basta veramente pochissimo per capire come il popolo ASSEDIATO in vari "città ribelle" considerano l'ESL. La realtà fa male quando urta con la propria ideologia, lo so, ma di chiamare quella che scrive Annalisa "pura propaganda" è anche uno sputo nella faccia di decine di migliaia di persone che non hanno difese contro l'esercito se non i gruppi armati dell'opposizione. Difese che non hanno ottenuto da nessun'altro, sia ben chiaro.-----Messaggio originale----- From: Alessandro Marescotti
Sent: Friday, July 13, 2012 7:28 PM To: Lista pace Peacelink Subject: R: [pace] sulla siria e il sud africa, una risposta Annalisa Roveroni parla in Siria delle "azioni, sanguinose certo ma prettamente di carattere difensivo, da parte dei gruppi armati dell'opposizione". A me piace discutere con informazioni attendibili ma non farmi raccontare le favole. Quella di Annalisa e' pura propaganda quando arriva a dire questo. www.peacelink.it -----Original Message----- From: "a_roveroni at libero.it" <a_roveroni at libero.it> Sender: pace-request@peacelink.itDate: Fri, 13 Jul 2012 16:31:44 To: peace link<pace at peacelink.it>; Alessandro Marescotti<a.marescotti at peacelink.it>; <lorenz.news at yahoo.it> Reply-To: pace at peacelink.it Subject: [pace] sulla siria e il sud africa, una risposta provo a ripostare il mio messaggio di risposta (con oggetto "letture, lotte e siria") di alcuni giorni fa in quanto sembra che vi siano problemi di server di peacelink e non e' arrivato alla lista.
al signor Sarubbi e agli altri iscritti/e alla lista che hanno scritto risentiti e indignati dal mio messaggio: Sorvoliamo sulle solite accurse personali che - queste si' - niente hanno a che fare con la lista di discussione. Possibile che non si accorga che coloro che in Siria vogliono onestamente il dialogo e la democrazia vengono accusati di fomentare gli "scioperi" e
sbattuti
in prigione se non uccisi, o se stranieri come padre Dall'Oglio vengono
messi
alla porta? Sul Sud Africa, lei si sbaglia di grosso su Mandela ! Puo' forse dispiacere
ad
un nonviolento ( effettivo o presunto che sia ), ma i fatti stanno cosi' e
non
si puo' stravolgerli a proprio piacimento, per sostenere i propri dogmi o cosrtuzioni ideologiche. Nel giorno della sua scarcerazione, nel discorso
che
tenne davanti al municipio di citta' del capo disse testualmente: "la
liberta'
che si profila all'orizzonte deve stimolarci a raddoppiare gli sforzi. La
lotta
armata per porre definitivamente fine all'apartheid non e' terminata". Ed ancora, successivamente, a proposito di dialogo, al termine di un
inconcludente
incontro privato con De Klerk, disse: "In ogni modo come osa parlare di negoziati mentre lascia massacrare il nostro popolo". Egli ha parlato di "riconciliazione" solo successivamente, dopo circa 3 anni dalla sua liberazione, alla vigilia del referendum che avrebbe finalmente visto la vittoria della posizione dell' ANC per un sistema elettorale effettivamente democratico. Quindi, fatti tutti i debiti distiguo, il paragone con la Siria ci sta
eccome,
perche il punto e proprio questo, che l'opposizione - tutta - al regime siriano, come ho letto nel resoconto dei fatti storici, molto utile, fatto
da
Galbiati in questa lista, vuole che il Presidente responsabile dei massacri, oppressione del suo popolo e delle incarcerazioni di professori e leaders dell'opposizione che continuano senza sosta anche adesso mentre egli parla
di
accettare il dialogo, lasci il potere! Secondo Lei quello che scrivo non rientra negli argomenti della lista? Lei dovrebbe sapere, visto che disquisisce di ONU, che la Carta dell'Onu
contempla
oltre che i mezzi pacifici anche quelli che prevedono l'uso della forza al
fine
di ristabilire la pace internazionale (e oggi, con il nuovo diritto dei
diritti
umani e la Corte Penale, anche i conflitti interni che causino "gross violations" dei diritti umani, come nel caso della Siria). Ebbene, la mia posizione da sempre e non solo nel caso della guerra civile in atto in Siria
e'
quella che occorre dare all'ONU - democratizzata, cioe' senza i poteri di
veto
delle 5 grandi potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale - i mezzi
per
intervenire direttamente con una propria polizia sovranazionale di fronte a queste violazioni della pace e dei diritti umani, ovunque cio' accada. O almeno, visto che siamo ancora lontani da cio', dare maggiori mezzi e
strumenti
di intervento ai caschi blu o osservatori dell'Onu dispiegati nel Paese.
Sarei
forse una guerrafondaia per questo, come mi accuso' lei tempo fa?
Tutt'altro,
mi preoccupo proprio di non lasciare che impunemente si violino la pace e i diritti umani! E' appena il caso di aggiungere, visto che le sta molto a cuore, che sono particolarmente a favore che l'Onu intervenga anche per far cessare i crimini di guerra e contro l'umanita' perpetrati dagli Stati
Uniti.
Questo stato - ma non solo - sa benissimo infatti che questa evoluzione dell'ordine internazionale sarebbe per esso una grandissima minaccia alla propria impunita' e prepotenza globale, percio' l'ha sempre ostacolata in
ogni
modo. Questa idea di rafforzare la governance internazionale dell'ONU e di
dare
ad essa direttamente mezzi anche coercitivi - ma non solo!, prima di tutto pacifici e politici - per risolvere i gravi problemi e conflitti che vi sono nel mondo, non e' di certo mia e neppure una novita'. E' da decenni che se
ne
parla, penso all'Agenda per la Pace redatta proprio da Butrus Ghali quando
era
Segretario generale dell'Onu, e che gli costo' guarda caso il "posto". Per quanto riguarda la mia capacita' di "attizzare rivoluzioni", non nascono
anzi
lo sentirei come un atto di responsabilita' umana e di compassione, avere
la
possibilita' di aiutare gli oppositori al regime! Addirittura che Lei mi ritenenga in grado di "incitare la rivoluzione in
casa
d'altri" mi sembra una enormita'. Quello che dal mio modesto osservatorio
vedo
e' che la rivoluzione l'hanno iniziata i Siriani oltre un anno or sono, con
le
loro manifestazioni del venerdi' per la liberta' e la democrazia effettiva
(non
le elezioni beffa con accompagnamento di bombardamenti e arresti!) e che il regime ha risposto tentando senza successo di spegnerle con la violenza, innescando una spirale di conflitto armato che ha insanguinato il Paese. Veramente, trovo patetica se non fosse dannosa, questa ossessione che la
storia
sia sempre eterodiretta, sia il prodotto di cospiratori, provocatori, mercenari, mandati dagli USA e dalla Nato, tutte cose che esistono ma che sviano l'attenzione dai protagonisti fondamentali: i quali sono senza alcun dubbio il popolo siriano e il regime del presidente Assad. Secondo Lei io mi ingerirei illegamente nei fatti interni della Siria?Questa visione e' vecchia, statocentrica e utile solo ai poteri militari statuali
che
pensano di poter fare cio' che vogliono contro i loro sudditi che si
ribellano.
Che dice invece dell' Appello spedito a destra e a manca, che metteva sullo stesso piano i gravissimi atti del governo siriano - anche contro pacifici dimostranti - e le azioni, sanguinose certo ma prettamente di carattere difensivo, da parte dei gruppi armati dell'opposizione? Perche' mai non
dovrei
poter esprimere il mio parere circa l'utlita' che si ricompongano in modo unitario i diversi partiti e movimenti dell'opposizione? Perche' non dovrei affermare (ma sono in buona compagnia mi pare) che sarebbe opportuno,
proprio
in vista di una effettiva riconciliazione e pacificazione nazionale, che il Presidente che si e' macchiato del sangue del suo popolo si dimetta senza ulteriori indugi? Perche' la vostra posizione e' cosi' estremamente appiattita a quella della Russia, a quella dello stesso regime Siriano? Posso rispondere anche a Marinella Correggia che termina con un perentorio "Basta, la misura e' colma?". Non vorrei disturbare il suo gia' cosi'
provato
sistema nervoso. A parte il fatto che non mi pare vi sia alcuna solidarieta'
da
esprimerti visto ch enon ti ho accusata di nulla, mi ero solo limitata ad osservare che vi sono quelli che possono entrare e muoversi liberamente in
un
Paese sotto dittatura e quelli che non possono. A parte il fatto che parlare
a
nome di quelli che non possono esprimersi sui fatti di oggi perche' non piu' tra noi non mi pare neanche un po' corretto. Quello che ti voglio dire e'
che
le rivoluzioni le fanno non solo gli armati, non solo quelli che poi
prendono
il sopravvento nel nuovo governo - quasi immancabilmente uomini e non dei migliori - le fanno soprattutto migliaia e migliaia di giovani, cittadini e cittadine semplici, che credono sia arrivato il momento per cambiare, che portano i simboli della rivoluzione, che scrivono nella rete internet, che rischiano la vita, magari anche per futili motivi o non condivisibili, ma
che
cosi' hanno deciso per il loro Paese e il loro futuro. Quello che e' oggi la Libia non ci piace, e' verissimo, ma ti sarebbe piaciuto maggiormente che Gheddafi avesse messo in pratica le sue promesse di vendetta contro i
giovani
che si ribellavano, preferivi che i suoi aerei pilotati da mercenari dell'europa dell'est o da Africani neri che tanto bene guadagnavano con il
loro
benefattore ristabilissero lo status quo non di certo pacificamente? La comunita' internazionale puo' e deve fare certamente di meglio. Non pero' astenersi dall'agire, ma agire diversamente. Con altri soggetti e con altri mezzi, possibilmente pacifici e politici ma se necessario anche
con
l'uso della coercizione. La politica deve governare anche i conflitti che violano la pace, oltre che le altre crisi globali come la questione
finanziaria
e quella ambientale. Non lasciare il campo ai produttori di armi, agli
eserciti
nazionali o multinazionali, alle grandi corporations del petrolio e alla finanza transnazionale del massimo profitto sulla pelle dei popoli. E il
ruolo
dei pacifisti in primis e' proporre ai governi, ai popoli, come risolvere
con
strumenti diversi dalla guerra le crisi internazionali e locali. Non fare da portavoce e portabandiera di dittatori in dispregio della volonta' e dei diritti dei popoli! Buona giornata annalisa roveroni
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