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sulla siria e il sud africa, una risposta
- Subject: sulla siria e il sud africa, una risposta
- From: "a_roveroni at libero.it" <a_roveroni at libero.it>
- Date: Fri, 13 Jul 2012 16:31:44 +0200 (CEST)
provo a ripostare il mio messaggio di risposta (con oggetto "letture, lotte e siria") di alcuni giorni fa in quanto sembra che vi siano problemi di server di peacelink e non e' arrivato alla lista. >al signor Sarubbi e agli altri iscritti/e alla lista che hanno scritto >risentiti e indignati dal mio messaggio: >Sorvoliamo sulle solite accurse personali che - queste si' - niente hanno a >che fare con la lista di discussione. >Possibile che non si accorga che coloro che in Siria vogliono onestamente il >dialogo e la democrazia vengono accusati di fomentare gli "scioperi" e sbattuti >in prigione se non uccisi, o se stranieri come padre Dall'Oglio vengono messi >alla porta? >Sul Sud Africa, lei si sbaglia di grosso su Mandela ! Puo' forse dispiacere ad >un nonviolento ( effettivo o presunto che sia ), ma i fatti stanno cosi' e non >si puo' stravolgerli a proprio piacimento, per sostenere i propri dogmi o >cosrtuzioni ideologiche. Nel giorno della sua scarcerazione, nel discorso che >tenne davanti al municipio di citta' del capo disse testualmente: "la liberta' >che si profila all'orizzonte deve stimolarci a raddoppiare gli sforzi. La lotta >armata per porre definitivamente fine all'apartheid non e' terminata". Ed >ancora, successivamente, a proposito di dialogo, al termine di un inconcludente >incontro privato con De Klerk, disse: "In ogni modo come osa parlare di >negoziati mentre lascia massacrare il nostro popolo". Egli ha parlato di >"riconciliazione" solo successivamente, dopo circa 3 anni dalla sua >liberazione, alla vigilia del referendum che avrebbe finalmente visto la >vittoria della posizione dell' ANC per un sistema elettorale effettivamente >democratico. >Quindi, fatti tutti i debiti distiguo, il paragone con la Siria ci sta eccome, >perche il punto e proprio questo, che l'opposizione - tutta - al regime >siriano, come ho letto nel resoconto dei fatti storici, molto utile, fatto da >Galbiati in questa lista, vuole che il Presidente responsabile dei massacri, >oppressione del suo popolo e delle incarcerazioni di professori e leaders >dell'opposizione che continuano senza sosta anche adesso mentre egli parla di >accettare il dialogo, lasci il potere! >Secondo Lei quello che scrivo non rientra negli argomenti della lista? Lei >dovrebbe sapere, visto che disquisisce di ONU, che la Carta dell'Onu contempla >oltre che i mezzi pacifici anche quelli che prevedono l'uso della forza al fine >di ristabilire la pace internazionale (e oggi, con il nuovo diritto dei diritti >umani e la Corte Penale, anche i conflitti interni che causino "gross >violations" dei diritti umani, come nel caso della Siria). Ebbene, la mia >posizione da sempre e non solo nel caso della guerra civile in atto in Siria e' >quella che occorre dare all'ONU - democratizzata, cioe' senza i poteri di veto >delle 5 grandi potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale - i mezzi per >intervenire direttamente con una propria polizia sovranazionale di fronte a >queste violazioni della pace e dei diritti umani, ovunque cio' accada. O >almeno, visto che siamo ancora lontani da cio', dare maggiori mezzi e strumenti >di intervento ai caschi blu o osservatori dell'Onu dispiegati nel Paese. Sarei >forse una guerrafondaia per questo, come mi accuso' lei tempo fa? Tutt'altro, >mi preoccupo proprio di non lasciare che impunemente si violino la pace e i >diritti umani! E' appena il caso di aggiungere, visto che le sta molto a >cuore, che sono particolarmente a favore che l'Onu intervenga anche per far >cessare i crimini di guerra e contro l'umanita' perpetrati dagli Stati Uniti. >Questo stato - ma non solo - sa benissimo infatti che questa evoluzione >dell'ordine internazionale sarebbe per esso una grandissima minaccia alla >propria impunita' e prepotenza globale, percio' l'ha sempre ostacolata in ogni >modo. Questa idea di rafforzare la governance internazionale dell'ONU e di dare >ad essa direttamente mezzi anche coercitivi - ma non solo!, prima di tutto >pacifici e politici - per risolvere i gravi problemi e conflitti che vi sono >nel mondo, non e' di certo mia e neppure una novita'. E' da decenni che se ne >parla, penso all'Agenda per la Pace redatta proprio da Butrus Ghali quando era >Segretario generale dell'Onu, e che gli costo' guarda caso il "posto". Per >quanto riguarda la mia capacita' di "attizzare rivoluzioni", non nascono anzi >lo sentirei come un atto di responsabilita' umana e di compassione, avere la >possibilita' di aiutare gli oppositori al regime! >Addirittura che Lei mi ritenenga in grado di "incitare la rivoluzione in casa >d'altri" mi sembra una enormita'. Quello che dal mio modesto osservatorio vedo >e' che la rivoluzione l'hanno iniziata i Siriani oltre un anno or sono, con le >loro manifestazioni del venerdi' per la liberta' e la democrazia effettiva (non >le elezioni beffa con accompagnamento di bombardamenti e arresti!) e che il >regime ha risposto tentando senza successo di spegnerle con la violenza, >innescando una spirale di conflitto armato che ha insanguinato il Paese. >Veramente, trovo patetica se non fosse dannosa, questa ossessione che la storia >sia sempre eterodiretta, sia il prodotto di cospiratori, provocatori, >mercenari, mandati dagli USA e dalla Nato, tutte cose che esistono ma che >sviano l'attenzione dai protagonisti fondamentali: i quali sono senza alcun >dubbio il popolo siriano e il regime del presidente Assad. >Secondo Lei io mi ingerirei illegamente nei fatti interni della Siria?Questa >visione e' vecchia, statocentrica e utile solo ai poteri militari statuali che >pensano di poter fare cio' che vogliono contro i loro sudditi che si ribellano. >Che dice invece dell' Appello spedito a destra e a manca, che metteva sullo >stesso piano i gravissimi atti del governo siriano - anche contro pacifici >dimostranti - e le azioni, sanguinose certo ma prettamente di carattere >difensivo, da parte dei gruppi armati dell'opposizione? Perche' mai non dovrei >poter esprimere il mio parere circa l'utlita' che si ricompongano in modo >unitario i diversi partiti e movimenti dell'opposizione? Perche' non dovrei >affermare (ma sono in buona compagnia mi pare) che sarebbe opportuno, proprio >in vista di una effettiva riconciliazione e pacificazione nazionale, che il >Presidente che si e' macchiato del sangue del suo popolo si dimetta senza >ulteriori indugi? >Perche' la vostra posizione e' cosi' estremamente appiattita a quella della >Russia, a quella dello stesso regime Siriano? >Posso rispondere anche a Marinella Correggia che termina con un perentorio >"Basta, la misura e' colma?". Non vorrei disturbare il suo gia' cosi' provato >sistema nervoso. A parte il fatto che non mi pare vi sia alcuna solidarieta' da >esprimerti visto ch enon ti ho accusata di nulla, mi ero solo limitata ad >osservare che vi sono quelli che possono entrare e muoversi liberamente in un >Paese sotto dittatura e quelli che non possono. A parte il fatto che parlare a >nome di quelli che non possono esprimersi sui fatti di oggi perche' non piu' >tra noi non mi pare neanche un po' corretto. Quello che ti voglio dire e' che >le rivoluzioni le fanno non solo gli armati, non solo quelli che poi prendono >il sopravvento nel nuovo governo - quasi immancabilmente uomini e non dei >migliori - le fanno soprattutto migliaia e migliaia di giovani, cittadini e >cittadine semplici, che credono sia arrivato il momento per cambiare, che >portano i simboli della rivoluzione, che scrivono nella rete internet, che >rischiano la vita, magari anche per futili motivi o non condivisibili, ma che >cosi' hanno deciso per il loro Paese e il loro futuro. Quello che e' oggi la >Libia non ci piace, e' verissimo, ma ti sarebbe piaciuto maggiormente che >Gheddafi avesse messo in pratica le sue promesse di vendetta contro i giovani >che si ribellavano, preferivi che i suoi aerei pilotati da mercenari >dell'europa dell'est o da Africani neri che tanto bene guadagnavano con il loro >benefattore ristabilissero lo status quo non di certo pacificamente? >La comunita' internazionale puo' e deve fare certamente di meglio. >Non pero' astenersi dall'agire, ma agire diversamente. Con altri soggetti e >con altri mezzi, possibilmente pacifici e politici ma se necessario anche con >l'uso della coercizione. La politica deve governare anche i conflitti che >violano la pace, oltre che le altre crisi globali come la questione finanziaria >e quella ambientale. Non lasciare il campo ai produttori di armi, agli eserciti >nazionali o multinazionali, alle grandi corporations del petrolio e alla >finanza transnazionale del massimo profitto sulla pelle dei popoli. E il ruolo >dei pacifisti in primis e' proporre ai governi, ai popoli, come risolvere con >strumenti diversi dalla guerra le crisi internazionali e locali. Non fare da >portavoce e portabandiera di dittatori in dispregio della volonta' e dei >diritti dei popoli! >Buona giornata >annalisa roveroni > > >
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