sulla siria e il sud africa, una risposta



provo a ripostare il mio messaggio di risposta  (con oggetto "letture, lotte e 
siria") di alcuni giorni fa in quanto sembra che vi siano problemi di server di 
peacelink e non e' arrivato alla lista.  

>al signor Sarubbi e agli altri iscritti/e alla lista che hanno scritto 
>risentiti e indignati dal mio messaggio:
>Sorvoliamo sulle solite accurse personali che - queste si' - niente hanno a 
>che fare con la lista di discussione.
>Possibile che non si accorga che coloro che in Siria vogliono onestamente il 
>dialogo e la democrazia vengono accusati di fomentare gli "scioperi" e 
sbattuti 
>in prigione se non uccisi, o se stranieri come padre Dall'Oglio vengono 
messi 
>alla porta? 
>Sul Sud Africa, lei si sbaglia di grosso su Mandela ! Puo' forse dispiacere 
ad 
>un nonviolento ( effettivo o presunto che sia ), ma i fatti stanno cosi' e 
non 
>si puo' stravolgerli a proprio piacimento, per sostenere i propri dogmi o 
>cosrtuzioni ideologiche. Nel giorno della sua scarcerazione, nel discorso 
che 
>tenne davanti al municipio di citta' del capo disse testualmente: "la 
liberta' 
>che si profila all'orizzonte deve stimolarci a raddoppiare gli sforzi. La 
lotta 
>armata per porre definitivamente fine all'apartheid non e' terminata".    Ed 
>ancora, successivamente, a proposito di dialogo, al termine di un 
inconcludente 
>incontro privato con De Klerk, disse: "In ogni modo come osa parlare di 
>negoziati mentre lascia massacrare il nostro popolo". Egli ha parlato di 
>"riconciliazione" solo successivamente, dopo circa 3 anni dalla sua 
>liberazione, alla vigilia del referendum che avrebbe finalmente visto la 
>vittoria della posizione dell' ANC per un sistema elettorale effettivamente 
>democratico.
>Quindi, fatti tutti i debiti distiguo, il paragone con la Siria ci sta 
eccome, 
>perche il punto e proprio questo, che l'opposizione - tutta - al regime 
>siriano, come ho letto nel resoconto dei fatti storici, molto utile, fatto 
da 
>Galbiati in questa lista, vuole che il Presidente responsabile dei massacri, 
>oppressione del suo popolo e delle incarcerazioni di professori e leaders 
>dell'opposizione che continuano senza sosta anche adesso mentre egli parla 
di 
>accettare il dialogo, lasci il potere!
>Secondo Lei quello che scrivo non rientra negli argomenti della lista? Lei 
>dovrebbe sapere, visto che disquisisce di ONU, che la Carta dell'Onu 
contempla 
>oltre che i mezzi pacifici anche quelli che prevedono l'uso della forza al 
fine 
>di ristabilire la pace internazionale (e oggi, con il nuovo diritto dei 
diritti 
>umani e la Corte Penale, anche i conflitti interni che causino "gross 
>violations" dei diritti umani, come nel caso della Siria). Ebbene, la mia 
>posizione da sempre e non solo nel caso della guerra civile in atto in Siria 
e' 
>quella che occorre dare all'ONU - democratizzata, cioe' senza i poteri di 
veto 
>delle 5 grandi potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale - i mezzi 
per 
>intervenire direttamente con una propria polizia sovranazionale di fronte a 
>queste violazioni della pace e dei diritti umani, ovunque cio' accada.  O 
>almeno, visto che siamo ancora lontani da cio', dare maggiori mezzi e 
strumenti 
>di intervento ai caschi blu o osservatori dell'Onu dispiegati nel Paese. 
Sarei 
>forse una guerrafondaia per questo, come mi accuso' lei tempo fa? 
Tutt'altro, 
>mi preoccupo proprio di non lasciare che impunemente si violino la pace e i 
>diritti umani! E' appena il caso di aggiungere, visto che le sta molto a 
>cuore,  che sono particolarmente a favore che l'Onu intervenga anche per far 
>cessare i crimini di guerra e contro l'umanita' perpetrati dagli Stati 
Uniti. 
>Questo stato - ma non solo - sa benissimo infatti che questa evoluzione 
>dell'ordine internazionale sarebbe per esso una grandissima minaccia alla 
>propria impunita' e prepotenza globale, percio' l'ha sempre ostacolata in 
ogni 
>modo. Questa idea di rafforzare la governance internazionale dell'ONU e di 
dare 
>ad essa direttamente mezzi anche coercitivi - ma non solo!, prima di tutto 
>pacifici e politici - per risolvere i gravi problemi e conflitti che vi sono 
>nel mondo, non e' di certo mia e neppure una novita'. E' da decenni che se 
ne 
>parla, penso all'Agenda per la Pace redatta proprio da Butrus Ghali quando 
era 
>Segretario generale dell'Onu, e che gli costo' guarda caso il "posto". Per 
>quanto riguarda la mia capacita' di "attizzare rivoluzioni", non nascono 
anzi 
>lo sentirei come un atto di responsabilita' umana e di compassione,  avere 
la 
>possibilita' di aiutare gli oppositori al regime!
>Addirittura che Lei mi ritenenga in grado di "incitare la rivoluzione in 
casa 
>d'altri" mi sembra una enormita'. Quello che dal mio modesto osservatorio 
vedo 
>e' che la rivoluzione l'hanno iniziata i Siriani oltre un anno or sono, con 
le 
>loro manifestazioni del venerdi' per la liberta' e la democrazia effettiva 
(non 
>le elezioni beffa con accompagnamento di bombardamenti e arresti!) e che il 
>regime ha risposto tentando senza successo di spegnerle con la violenza, 
>innescando una spirale di conflitto armato che ha insanguinato il Paese. 
>Veramente, trovo patetica se non fosse dannosa, questa ossessione che la 
storia 
>sia sempre eterodiretta, sia il prodotto di cospiratori, provocatori, 
>mercenari, mandati dagli USA e dalla Nato, tutte cose che esistono ma che 
>sviano l'attenzione dai protagonisti fondamentali: i quali sono senza alcun 
>dubbio il popolo siriano e il regime del presidente Assad.
>Secondo Lei io mi ingerirei illegamente nei fatti interni della Siria?Questa 
>visione e' vecchia, statocentrica e utile solo ai poteri militari statuali 
che 
>pensano di poter fare cio' che vogliono contro i loro sudditi che si 
ribellano. 
>Che dice invece dell' Appello spedito a destra e a manca, che metteva sullo 
>stesso piano i gravissimi atti del governo siriano - anche contro pacifici 
>dimostranti - e le azioni, sanguinose certo ma prettamente di carattere 
>difensivo, da parte dei gruppi armati dell'opposizione? Perche' mai non 
dovrei 
>poter esprimere il mio parere circa l'utlita' che si ricompongano in modo 
>unitario i diversi partiti e movimenti dell'opposizione? Perche' non dovrei 
>affermare (ma sono in buona compagnia mi pare) che sarebbe opportuno, 
proprio 
>in vista di una effettiva riconciliazione e pacificazione nazionale, che il 
>Presidente che si e' macchiato del sangue del suo popolo si dimetta senza 
>ulteriori indugi? 
>Perche' la vostra posizione e' cosi' estremamente appiattita a quella della 
>Russia, a quella dello stesso regime Siriano? 
>Posso rispondere anche a Marinella Correggia che termina con un perentorio 
>"Basta, la misura e' colma?". Non vorrei disturbare il suo gia' cosi' 
provato 
>sistema nervoso. A parte il fatto che non mi pare vi sia alcuna solidarieta' 
da 
>esprimerti visto ch enon ti ho accusata di nulla, mi ero solo limitata ad 
>osservare che vi sono quelli che possono entrare e muoversi liberamente in 
un 
>Paese sotto dittatura e quelli che non possono. A parte il fatto che parlare 
a 
>nome di quelli che non possono esprimersi sui fatti di oggi perche' non piu' 
>tra noi non mi pare neanche un po' corretto. Quello che ti voglio dire e' 
che 
>le rivoluzioni le fanno non solo gli armati, non solo quelli che poi 
prendono 
>il sopravvento nel nuovo governo - quasi immancabilmente uomini e non dei 
>migliori - le fanno soprattutto migliaia e migliaia di giovani, cittadini e 
>cittadine semplici, che credono sia arrivato il momento per cambiare, che 
>portano i simboli della rivoluzione, che scrivono nella rete internet, che 
>rischiano la vita, magari anche per futili motivi o non condivisibili, ma 
che 
>cosi' hanno deciso per il loro Paese e il loro futuro. Quello che e' oggi la 
>Libia non ci piace, e' verissimo, ma ti sarebbe piaciuto maggiormente che 
>Gheddafi avesse messo in pratica le sue promesse di vendetta contro i 
giovani 
>che si ribellavano, preferivi che i suoi aerei pilotati da mercenari 
>dell'europa dell'est o da Africani neri che tanto bene guadagnavano con il 
loro 
>benefattore ristabilissero  lo status quo non di certo pacificamente? 
>La comunita' internazionale puo' e deve fare certamente di meglio.
>Non pero' astenersi dall'agire, ma agire diversamente. Con altri soggetti e 
>con altri mezzi, possibilmente pacifici e politici ma se necessario anche 
con 
>l'uso della coercizione. La politica deve governare anche i conflitti che 
>violano la pace, oltre che le altre crisi globali come la questione 
finanziaria 
>e quella ambientale. Non lasciare il campo ai produttori di armi, agli 
eserciti 
>nazionali o multinazionali, alle grandi corporations del petrolio e alla 
>finanza transnazionale del massimo profitto sulla pelle dei popoli. E il 
ruolo 
>dei pacifisti in primis e' proporre ai governi, ai popoli, come risolvere 
con 
>strumenti diversi dalla guerra le crisi internazionali e locali. Non fare da 
>portavoce e portabandiera di dittatori in dispregio della volonta' e dei 
>diritti dei popoli!
>Buona giornata
>annalisa roveroni
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