R: [pace] Houla, a chi credere?
- Subject: R: [pace] Houla, a chi credere?
- From: <lorenz.news at yahoo.it>
- Date: Sat, 23 Jun 2012 15:23:54 +0200
Alessandro, tu mi chiedi delle
considerazioni politiche, e io ci provo. Dopo un anno e mezzo di massacri e di
qualcosa come quasi 10 000 morti civili, ma diciamo per essere cauti più di 5000
civili uccisi da parte del regime, c’è un’altra strage che colpisce
per la sua efferatezza. Le dinamiche fanno pensare al regime. Gli osservatori
ONU indicano il regime. Gli stati tolgono gli ambasciatori. In una
dittatura dove i giornalisti in pratica non possono circolare, e a quasi guerra
civile in corso, non si può aspettare anni per accertare la verità nei dettagli
e poi reagire a livello politico, i tempi della politica non sono i tempi degli
storici. Gli ambasciatori potevano essere espulsi già un anno fa, per
intenderci. Amnesty reagisce in tempo reale per
condannare i crimini, non dopo anni, con il rischio di commettere errori che
nell’era di internet sono usciti spesso, perché Amnesty ha ormai perso il
ruolo che aveva prima di internet. Non vedo cmq come possa fare diversamente.
Il dubbio sul suo operato ce lo dobbiamo porre se le sue condanne sono
unilaterali. Tuttavia non possiamo dimenticare che i crimini commessi dagli
insorti restano molto pochi rispetto a quelli del regime e quindi non possiamo
aspettarci che Amnesty dedichi pari tempo e spazio ai crimini degli insorti. La ricerca della verità dovrebbe guidarci
tutti ma quando una guerra è blindata dai giornalisti, i tempi della politica
impongono forzature sul diffondere news e prendere posizione. Qual è il limite
da tenere? Questo è il problema, la linea di confine tra fare informazione
corretta e legittima e fare informazione di parte che rischia di essere
pro-guerra non è fissata facilmente. Però, Alessandro, quando eravamo nella
guerra di Israele a Gaza, noi avevamo solo Arrigoni e le fonti di Hamas a dirci
quanti morti civili c’erano, l’ONU diceva qualcosa quando veniva
colpito ma poco. Però tutti noi credevamo senza tanti problemi alle centinaia e
poi migliaia di morti palestinesi. Eppure la verità era ben lungi dall’essere
accertata. Con la Siria non vogliamo crederci perché abbiamo forse noi la
convinzione aprioristica che si voglia fare la guerra ad Assad da più di un
anno. Io questa idea me la son fatta l’anno
scorso, quando abbiamo fatto la nostra petizione, poi col tempo mi sono
ricreduto. Che ce l’abbiano dei giornalisti questa volontà, lo riconosco,
anche dei politici senz’altro, ma in generale gli stati uniti e l’europa
non si sono preparati finora a entrare in guerra, come hanno fatto con la
libia, e non stanno quindi spingendo i media a una campagna per giustificare
questa entrata. Forse accadrà un intervento quando la situazione degenererà del
tutto ma non credo proprio che Usa e UE ci sperino. E’ un dato di fatto che questa
guerra è un caso di crimine enorme e l’ONU al momento ha fatto poco per
fermarlo. E ricordo bene che quando la repressione è iniziata, più di un anno
fa, quando c’era ancora in corso la guerra in Libia, tutti si diceva: in
Siria in poco tempo stanno accadendo crimini peggiori della Libia ma non si
interviene perché la Siria è una questione molto più spinosa e sappiamo perché. Lorenzo Da: pace-request at peacelink.it
[mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Alessandro Marescotti Il punto mi sembra un altro. www.peacelink.it From: <lorenz.news at yahoo.it>
Sender: pace-request at peacelink.it Date: Sat, 23 Jun
2012 06:01:15 +0200 To: < ReplyTo: Cc: 'Enrico De
Angelis'<edeangelis at gmail.com> Subject: [pace]
Houla, a chi credere? Le dichiarazioni di Riccardo Noury di Amnesty International a Olivier
Turquet di Pressenza (il link non funziona, almeno a me) sulla strage di Houla,
che individuano nell’esercito siriano l’auotre, secondo una tattica
ben precisa di azione con mezzi pesanti a cui segue il crimine, combaciano con
tutte le news di questo tipo, e sono dovute a testimoni sul campo da cui
attinge Amnesty. Questa dichiarazione di Amnesty dice esattamente la stessa cosa che
sostiene Lorenzo Declich nel suo blog 30 secondi, esattamente: è il tipo di
azione che fa pensare al regime e solo al regime perché è lo stesso tipo già
usato in altre occasioni e perché i ribelli non avrebbero avuto i mezzi per
fare una cosa del genere. Si aggiungano le considerazioni di Enrico De Angelis, che giustamente
chiede: davvero pezzi del Les sono così marci e ora, ammesso che abbiano i
mezzi, iniziano a uccidere decine di civili sunniti per fare cadere la colpa
sul regime a livello mediatico, rischiando così di inimicarsi la popolazione
che dovrebbe sostenerli? Enrico inoltre ci manda questo report sui fatti di Houla, in cui si
sostiene come fosse molto improbabile che i ribelli potessero avere facile
accesso a quell'area per motivi logistici-strategici, e come tutte le
testimonianze degli abitanti della zona agli osservatori dicano la stessa cosa:
che sono stati gli Shabbiha. http://blogs.channel4.com/alex-thomsons-view/piecing-bloody-truth-houla/1687 Aggiungo: anche Ossamah Al Tawel del CNSCD ossia il
coordinamento dei siriani che lottano in modo nonviolento, sostiene questa
tesi, aggiungendo che si è trattata di una vendetta privata tra famiglie,
compiuta però con pezzi dell’esercito. Alla fine, mi chiedo: perché credere al Frankfurter allora? E la risposta che mi viene è che si crede al Frankfurter
perché si pensa che si faccia di tutto per dare colpe al regime che il regime
non ha e tutto questo per promuovere la guerra alla Siria. Ma questo
ragionamento ha sempre il solito difetto: in questo modo continueremo ad
assolvere o sospendere il giudizio sul regime. E ad apparire per ciò
filo-regime. Mi sembra indicativo che per quel poco che so da Ossamah, le
sue posizioni sulle news a cui credere sono nettamente più vicine a quelle
degli arabisti di appellosiria che alla nostre. E sto parlando delle posizioni
dei siriani nonviolenti che si ribellano al regime. Ma a quanto pare sono solo io a preoccuparmi del fatto che
continuiamo a fare circolare news che i rivoluzionari nonviolenti siriani
sconfessano totalmente. Lorenzo |
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