R: [pace] Houla, a chi credere?



Il punto mi sembra un altro.

Visto che su Houla le cose non sono state ancora chiarite, perche' sono stati espulsi gli ambasciatori?
Perche' Amnesty ha sostenuto quella scelta che non aveva la certezza di poter sostenere?
Perche' si fanno scelte aprioristiche quando dovrebbe guidarci la ricerca della verita' e delle prove?

Alessandro
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From: <lorenz.news at yahoo.it>
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Date: Sat, 23 Jun 2012 06:01:15 +0200
To: <pace at peacelink.it>
ReplyTo: pace at peacelink.it
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Subject: [pace] Houla, a chi credere?

Le dichiarazioni di Riccardo Noury di Amnesty International a Olivier Turquet di Pressenza (il link non funziona, almeno a me) sulla strage di Houla, che individuano nell’esercito siriano l’auotre, secondo una tattica ben precisa di azione con mezzi pesanti a cui segue il crimine, combaciano con tutte le news di questo tipo, e sono dovute a testimoni sul campo da cui attinge Amnesty.

 

Questa dichiarazione di Amnesty dice esattamente la stessa cosa che sostiene Lorenzo Declich nel suo blog 30 secondi, esattamente: è il tipo di azione che fa pensare al regime e solo al regime perché è lo stesso tipo già usato in altre occasioni e perché i ribelli non avrebbero avuto i mezzi per fare una cosa del genere.

 

Si aggiungano le considerazioni di Enrico De Angelis, che giustamente chiede: davvero pezzi del Les sono così marci e ora, ammesso che abbiano i mezzi, iniziano a uccidere decine di civili sunniti per fare cadere la colpa sul regime a livello mediatico, rischiando così di inimicarsi la popolazione che dovrebbe sostenerli?

 

Enrico inoltre ci manda questo report sui fatti di Houla, in cui si sostiene come fosse molto improbabile che i ribelli potessero avere facile accesso a quell'area per motivi logistici-strategici, e come tutte le testimonianze degli abitanti della zona agli osservatori dicano la stessa cosa: che sono stati gli Shabbiha. 

 

http://blogs.channel4.com/alex-thomsons-view/piecing-bloody-truth-houla/1687

 

 

Aggiungo: anche Ossamah Al Tawel del CNSCD ossia il coordinamento dei siriani che lottano in modo nonviolento, sostiene questa tesi, aggiungendo che si è trattata di una vendetta privata tra famiglie, compiuta però con pezzi dell’esercito.

 

Alla fine, mi chiedo: perché credere al Frankfurter allora?

E la risposta che mi viene è che si crede al Frankfurter perché si pensa che si faccia di tutto per dare colpe al regime che il regime non ha e tutto questo per promuovere la guerra alla Siria. Ma questo ragionamento ha sempre il solito difetto: in questo modo continueremo ad assolvere o sospendere il giudizio sul regime. E ad apparire per ciò filo-regime.

 

Mi sembra indicativo che per quel poco che so da Ossamah, le sue posizioni sulle news a cui credere sono nettamente più vicine a quelle degli arabisti di appellosiria che alla nostre. E sto parlando delle posizioni dei siriani nonviolenti che si ribellano al regime.

Ma a quanto pare sono solo io a preoccuparmi del fatto che continuiamo a fare circolare news che i rivoluzionari nonviolenti siriani sconfessano totalmente.

 

Lorenzo