Re: R: [pace] pace e Siria



Il 11/06/2012 15:55, lorenz.news at yahoo.it ha scritto:
Nel caso della Siria, la rivolta nonviolenta è stata ed è presente. A causa della repressione sanguinaria del regime molti cittadini che hanno manifestato in modo nonviolento molti comitati locali hanno chiesto l’aiuto dell’Onu, e occorre comprenderli e non condannarli. Il sostegno, per quel che mi riguarda, lo do a quelli che resistono nel tenere ferma la richiesta di non ingerenza esterna, e che intanto condannano oltre al regime (che è, lo ricordo di nuovo, la causa principale dell’innescarsi di una rivolta armata) i rivoltosi violenti che uccidono civili, ossia quelli del Coordinamento per il Cambiamento democratico.
Scusate, ma temo che a volte si faccia confusione quando si parla della situazione in Siria:
non credo si debba fare un processo a come sia la rivolta in Siria; concordo con Gandhi, meglio una rivolta violenta che nulla.
Il porblema principale non mi pare di ordine morale, ma soprattutto geopolitico: la violenza scatenata con autobombe, con bombe sulle manifestazioni, esecuzioni di persone di altra religione non è  funzionale ad alcuna rivolta contro il regime, ma è utile solo alla destabilizzazione del paese per gli interessi degli avvoltoi: Arabia, Qatar, Turchia, USA, Francia... e, in fondo alla fila, Italia.
In Siria non c'è la rivolta di Algeri (che avrei preferito nonviolenta), ma un inizio di invasione straniera, la balcanizzazione di un paese e il rischio di allargamento del conflitto (anche atomico).
Temo che il cittadino che si rivolta in Siria, con o senza armi, finirà per essere schiacciato o dal regime Alawita o dai mercenari dell'Arabia.
TC