RE: [pace] pace e Siria



Caro Alberto,
condivido quanto scrivi, infatti interrogai quel  prete su questo tema; anch'io ho sentito troppo spesso usare questa risposta per giustificare i propri interventi armati. Volevo semplicemente riportare quanto una persona coinvolta e, ti assicuro, onesta, ha sentito in una determinata situazione, situazione che io, e forse anche tu, fortunatamente non abbiamo vissuto ed allora, di fronte a certe esperienze, mi sento in dovere di "fare silenzio".
Paolo


Date: Mon, 11 Jun 2012 15:07:28 +0200
From: alberto.cacopardo at alice.it
To: pace at peacelink.it
Subject: Re: [pace] pace e Siria

Caro Paolo,
il discorso di quel sacerdote l'ho sentito ripetere non so quante volte.
Sarebbe ora che che ci decidessimo a riconoscere che chiunque prende le armi (parlo di uomini, non di governi) crede sempre di avere ragione, crede sempre che non ci sia scelta, crede sempre di servire la giustizia più alta e più nobile, crede sempre che la causa per cui combatte sia più grande della vita e della morte.
Per questo ci sono guerre da migliaia di anni, per questo si sono fatti ecatombi e massacri e per questo sarebbe ora di vedere la guerra scomparire per sempre dalla storia.
Alberto Cacopardo


Il 09/06/2012 8.15, Paolo Bertagnolli ha scritto:
Mi trovo particolarmente a disagio quando sento e vedo come si sta svolgendo il "dibattito" sulla Siria: le posizioni, mi sembra, si fanno sempre più rigide ed aggressive.
Mi piace ricordare quanto affermava Ryszard Kapuschicki parlando, appunto, degli inviati di guerra e dei reportage che vengono scritti: " L'autore è sempre fortemente coinvolto, si trova, quindi, nella posizione non dell'osservatore a distanza, ma di vittima del conflitto. L'obiettività assoluta è esclusa. Un giornalista rientra non solo con un tacuino fitto di informazioni, ma anche in uno stato di prostrazione fisica e morale"  e continua: Capitano situazioni molto drammatiche ed è veramente difficile stabilire delle teorie in questo campo. Partecipando ad una guerra, abbiamo a che fare con una infinità di problemi da affrontare e risolvere in pochi minuti. Secondo la nostra coscienza, la nostra resistenza psichica alla paura, il nostro senso della cultura, del buongusto, ecc." e termina: " L'importante è di evitare l'accecamento ed il fanatismo".
Mi pare che sarebbe il caso che le varie parti, che credo in buona fede, cerchino di agire, appunto, senza pregiudizi, per quanto possibile e senza fanatismi.
Se posso ancora aggiungere qualche cosa: anni fa andai in El Salvador e incontrai un sacerdote che, durante il periodo della dittatura, divenne guerrigliero, gli chiesi come concigliava questa scelta con il suo sacerdozio e la sua attuale posizione contraria alla violenza. Mi rispose: " Se tu vedessi i tuoi amici, i tuoi parenti, uccisi, assassinati da uomini che sono protetti da una giunta militare che uccide solo perché uno la pensa in modo diverso, entreresti anche tu nella guerriglia". Ricordo che tacqui e pensai che non ero in grado di esprimere un giudizio che sarebbe stato solo teorico.
Paolo Bertagnolli

> From: xenos at iii.it
> To: pace at peacelink.it
> Subject: Re: [pace] pace e Siria
> Date: Sat, 9 Jun 2012 06:37:55 +0200
>
>
> condivido pienamente quanto scrive Dante qui sotto. C' è una caduta di
> stile in certi interventi che che non hanno nulla a che fare con lo spirito
> pacifista e nonviolento.
> Franco
> -----------------------------------------------------
> BORGHI Franco
> Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO (FE)
> Tel. 051.6836715
> Cell. no 348.3802633
> Skype address: fbfarabir
> Reply to: xenos at iii.it
>
> ----- Original Message -----
> From: "Dante Bedini" <bdndante at gmail.com>
> To: "pace" <pace at peacelink.it>
> Sent: Friday, June 08, 2012 10:57 PM
> Subject: [pace] pace e Siria
>
>
> > sono completamente esterefatto dal tono che sta prendendo il
> > "dibattito" sulla questione siriana, ritrovo in certe affermazioni
> > ("un personaggio come Marinella Correggia" ecc.) o in insinuazioni
> > diffamanti (del tipo "chi vi paga", per il solo fatto di praticare
> > l'esercizio del dubbio: come dire "Noam Chomsky e le sue dieci regole
> > sui mass media... chi lo paga?), ritrovo in tutto questo il contrario
> > di un giusto atteggiamento pacifista e nonviolento, anzi, come diceva
> > ben più modestamente il maestro Aldo Capitini, da "amici della
> > nonviolenza".
> > Sono iscritto a questa lista perchè si occupa di pace, non di
> > propaganda più o meno subdola a favore di interventi militari e
> > "missioni umanitarie". Non basta vedere cos'è successo in questi
> > decenni? La Libia è solo l'ultimo esempio, e anche sugli esiti della
> > primavera araba ci sarebbe molto da dire (non parlo delle speranza e
> > delle lotte dei popoli, parlo dei nuovi regimi militari in Egitto e
> > altrove, per non dire del forte sostegno che viene da Al Qaeda e altri
> > gruppi. Per motivi anagrafici, ricordo l'appoggio degli Usa e complici
> > ai talebani in guerra contro il governo afghano).
> > Continuo a leggere interventi pieni di affermazioni perentorie,
> > diffamazioni e roba al limite del turpiloquio. Ebbene, non è questo il
> > mio stile.
> > Già altre persone prima di me hanno ricordato che questo è un sito che
> > si occupa di pace, chi ha voglia di mettersi l'elmetto e di fare
> > esercitazioni di "guerra psicologica" vada a scrivere altrove (spazi
> > ne troverà di sicuro, viviamo in un paese che non ricorda neppure
> > l'articolo 11 della costituzione "l'Italia ripudia la guerra").
> > Un'ultima considerazione: cos'è diventato questo paese, se tutto viene
> > urlato, senza rispetto e con attacchi personali? Evidentemente,il
> > modello televisivo berluskoniano ha fatto scuola, ottimo lavaggio dei
> > nostri cervelli
> > Dante Bedini
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