R: Re: [pace] per costruire il Movimento che non c'è (con milioni di aderenti...) non era in ballo una riunione organizzata da Peacelink?



il 15 ottobre a Roma non mi risulta ci sia uno spezzone pacifista al 
corteo degli indignati europei
è lì che ci si dovrebbe vedere e poi 
riunire
se non lo si fa vuol dire che si è fuori dal mondo quindi è 
bene non ci si agiti per non arrivare poi da nessuna parte 
meglio 
sciogliersi del tutto e ritirarsi a meditare per capire che c'è 
qualcosa di profondamente sbagliato nel proprio back-ground culturale
meglio sparire e lasciar aspettare che da nuove fonti risorga un nuovo 
credibile (ben oltre la scadenza del 15 ottobre che temo si metterà 
male proprio perchè in Italia scontiamo troppa vecchia cultura 
"sinistrata")

Oppure?

Dobbiamo per forza ripartire da zero ed 
aspettare un nuovo inizio a noi esterno?

E' importante opporsi agli 
interventi militari tipo Libia ed Afghanistan, tanto più che anche "a 
sinistra" sono spacciati per "operazioni umanitarie". Ma bisogna 
puntare più in profondità, sul "sistema di guerra" che ha nel 
militarismo, nelle spese militari e nucleari, nelle alleanze tipo NATO, 
la sua struttura fondamentale. E' sempre stato - questo -  il 
presupposto della Campagna OSM-DPN, non a caso l'unica iniziativa di un 
certo rilievo che in questi anni non si è limitata a denunciare 
genericamente le guerre, ma innanzitutto le guerre per le quali, come 
comunità nazionale, portiamo diretta responsabilità politica.
Dove 
voglio arrivare? 
A questo punto.
Quando si parla di "costruire 
movimenti" è bene, forse, appunto, non ripartire da zero, ma cominciare 
col dare credito ai soggetti che - mentre i più si accodavano alla real 
politik di non disturbare il manovratore di sinistra - si opponevano 
con coraggio e coerenza, subendo, derisi dalle masse pacifiste 
orientate dalla "legge del minimo sforzo", il linciaggio da parte degli 
organizzatori delle Perugie-Assisi e dei loro succubi amplificatori 
mediatici. (Comodo, ad esempio, salire sui pullman pagati dai sindacati 
istituzionali, no?)





----Messaggio originale----
Da: 
tcardosi at indire.it
Data: 12-ott-2011 1.12 PM
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: Re: [pace] per costruire il Movimento che non c&#39;è (con milioni 
di aderenti...) non era in ballo una riunione organizzata da Peacelink?

confermo l'interesse personale
durante gli anni passati, con altri, 
come Marco Palombo e Sarubbi, 
cercammo di far nascere una rete che 
chiamammo "semprecontrolaguerra" 
per continuare a dire NO alla guerra 
anche durante le sinistre in guerra 
e al governo. L'esperienza nacque 
proprio da un appello per ritirare le 
truppe dall'Afghanistan. Poi il 
trionfo di Belrusconi ci ha travolto 
lasciandoci così come siamo.
Forse sarebbe il momento di ripartire. Il successo della PG Assisi, 
pur 
con tutti i limiti, è un buon sintomo.
Il 4 ottobre c'è la 
proposta di iniziative locali, a Firenze si sta 
pensando un'assemblea 
per il 5 novembre.
Se peacelink si muove è ottimo segno
TC

Il 
12/10/2011 12:51, Mari Cor ha scritto:
> facendo seguito alle giuste 
osservazioni di Giovanni Sarubbi e non 
> solo, e per capire come 
coinvolgere milioni di persone che "nesuno 
> riesce a organizzare", e 
per costruire il movi,mento nonviolente per 
> la pace e contro tutte 
le guerre (anche quelle agli altri viventi e 
> alla natura) che non 
c'è e che potrebbe esere attivo sia a scopo 
> preventivo sia "a bombe 
avviate":
> MA PEACELINK NON AVEVA IN MENTE DI ORGANIZZARE PROPRIO SU 
QUESTO UNA 
> RIUNIONE NAZIONALE? Durante questa guerra dimenticata ho 
"incontrato" 
> individui e sparuti gruppi attivi che si sentono soli e 
traditi come 
> mai prima (e non solo dai partiti!).  Sarebbero felici 
di ritrovare 
> una famiglia. E di agire in sinergia.
> Marinella
>
> 
*Da:* tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
> *A:* pace at peacelink.it
> 
*Inviato:* Mercoledì 12 Ottobre 2011 12:40
> *Oggetto:* Re: [pace] 
UNIRE LE FORZE
>
> grazie Giovanni
> un intervento per me molto 
stimolante
> mi piacerebbe parlarne dal vivo, le liste hanno limiti 
enormi
> spero accada presto
> TC
>
> Il 11/10/2011 15:22, redazione il 
dialogo ha scritto:
> > Il rispetto per tutti è ovviamente scontato ma 
credo che un 
> manifesto del genere non impensierisce minimamente nè i 
partiti di 
> governo né quelli di opposizione che conoscono bene la 
esiguità e 
> marginalità del movimento nonviolento e la sua incapacità 
di lanciare 
> parole d'ordine in grado di mobilitare milioni di 
persone. Il problema 
> che dovremmo porci non è quello di dar vita 
all'ennesimo manifesto 
> (per me basta e avanza lo storico manifesto 
del movimento nonviolento, 
> quello che Peppe Sini mette in coda a 
tutte le sue newsletter) ma 
> capire cosa si può fare per uscire 
dall'angolo nel quale i nonviolenti 
> si sono cacciati e far venire 
fuori la volontà di pace di milioni di 
> persone che in questo paese 
c'è e che nessuno riesce ad organizzare. 
> Perdiamo tempo dietro ai 
vari D'Alema e soci e non riusciamo a parlare 
> con milioni di 
persone. Più che "movimento nonviolento" stiamo dando 
> vita alla 
"paralisi nonviolenta", all'incapacità o impossibilità di 
> proporre 
qualcosa che riesca a scuotere gli animi. E se questo è 
> possibile il 
motivo è legato al fatto che siamo tutti centrati su noi 
> stessi e 
non abbiamo alcun legame profondo con la gente di questo 
> paese, 
quasi ci volesse una o più lauree per essere nonviolenti. 
> Ghandi si 
starà rivoltando nella tomba. Il manifesto proposto non 
> tiene 
neppure conto che il sistema dei partiti che esiste attualmente 
> sarà 
spazzato via da qui a breve perché l'ideologia su cui questo 
> sistema 
è stato realizzato negli ultimi trentanni è in crisi profonda 
> e 
tutte le contraddizioni stanno esplodendo in modo non più 
> 
controllabile, come dimostrano le manifestazioni di questi giorni 
> 
davanti a Wall Street.
> > Ciao
> > Giovanni Sarubbi
> > www.ildialogo.
org
>
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