una buona lettura



Ricevo e inoltro alla rete, sperando di non essere "fuori tema", poichè
ritengo che la pace si costruisca soprattutto attraverso il rispetto della
dignità altrui...
penso  all' art.3 della nostra Costituzione... ormai dimenticato in un Pase
in cui la disuguaglianza sociale e sotto gli occhi di tutti...

Buona lettura 
Adriana De Mitri 



-----Messaggio originale-----
Da: circolo Carlo Marx [c_marx at alice.it]
Inviato: venerdì 25 maggio 2007 17.45
A: Sabino De Razza
Oggetto: una buona lettura


pensiamo fare cosa utile far conoscere questo testo di Marco Travaglio
Circolo PRC Marx Bari

Gentile Luca Cordero di Montezemolo,

il presidente di Federmeccanica, che fa parte della Confindustria, dice che
l'aumento di 100 euro all'anno chiesto dagli operai è "una proposta
ridicola" perché ci metterebbe "fuori dal mercato".

E lei ha dichiarato che la ripresa economica dell'Italia è "esclusivamente
merito delle imprese". 
Eppure lei stesso ripete sempre che un'impresa non è fatta solo dagli
imprenditori e dai manager, ma anche dai lavoratori. Dunque tutti dovrebbero
essere premiati per il loro lavoro.

Invece i manager in Italia guadagnano molto di più dei loro colleghi del
resto d'Europa, mentre i lavoratori molto di meno.

In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29
mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell'Olanda, i
39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca.

Qualche anno fa, un tale disse: "se i nostri operai guadagnano poco, le
macchine che gli facciamo costruire chi se le compra?"

Tra il 2000 e il 2005, secondo l'Eurispes, in Europa gli stipendi sono
aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori
aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte
l'inflazione. Le stipendio medio dei primi cento top manager italiani è di
3,4 milioni all'anno, 7 miliardi di lire: guadagnano 160 volte lo stipendio
di un operaio, prendono in due giorni quello che un operaio prende in un
anno.

In ogni caso la Fiat, con le sue mani e con la cassa integrazione, s'è
rimessa in sesto grazie a un manager come Marchionne. Che dunque si merita
tutti i 7 milioni di euro che guadagna all'anno, poco meno di quelli che
guadagna lei. Ma, se il mercato ha un senso, chi ottiene risultati dovrebbe
guadagnare molto e chi va male dovrebbe guadagnare poco, o farsi da parte.

Mi sa spiegare allora perché, visto come va la Telecom, il manager più
pagato d'Italia è proprio Carlo Buora della Telecom, con 18.860 milioni di
euro nel 2006 tra stipendio e liquidazione Pirelli? E perché Tronchetti
Provera guadagna come Marchionne che ha risanato la Fiat? Poi c'è Cimoli,
che ha così ben ridotto l'Alitalia: guadagna 12 mila euro al giorno, quello
che un operaio guadagna in un anno. Il presidente di Air France guadagna un
terzo: ma la compagnia francese è 

 

 

in attivo, mentre la nostra perde un milione al giorno. Dopo 2 anni e mezzo
disastrosi, col buco Alitalia salito a 380 milioni, Cimoli per andarsene ha
pure preso 5 milioni di liquidazione. Alberto Lina è l'amministratore
delegato dell'Impregilo, capo-gruppo della ditta che smaltisce così bene i
rifiuti in Campania: guadagna addirittura più di lei, 7,3 milioni.

Anche lui prende in un giorno quanto un suo operaio guadagna in un anno.
Dov'è il mercato? 
Dov'è la meritocrazia?

La prima regola del mercato è che tutti rischiano qualcosa, e chi sbaglia
paga. Voi top manager, invece, non rischiate mai nulla. Se avete successo,
vi aumentate lo stipendio. Se fallite, ve lo aumentate lo stesso. Se vi
cacciano, ci guadagnate una fortuna con le superliquidazioni. Poi passate a
far danni da un'altra parte. E se non garantite la sicurezza o la salute dei
vostri dipendenti, loro pagano con la vita, per voi c'è l'indulto. Con la
certezza di morire di morte naturale, nel vostro letto. Gli operai invece
muoiono al lavoro come le mosche, al ritmo di quattro al giorno.

Andare a lavorare, in Italia, è più pericoloso che andare in guerra. Ogni
anno muoiono 1250 lavoratori italiani, la metà delle vittime delle Torri
gemelle, meno dei morti di tutto il mondo per attentati terroristici. E un
milione restano feriti.

Ora lei, dottor Montezemolo, è preoccupato che il tesoretto si disperda in
mille rivoli. Giusto. 
Ma perché non parlate mai del tesorone dell'evasione fiscale, 200 miliardi
l'anno? E del tesorone del lavoro nero e sommerso, il 27% del pil, cioè 400
miliardi? E del tesorone delle mafie, 1000 miliardi di euro? La legge sul
falso in bilancio varata dal governo Berlusconi e finora confermata, in
barba alle promesse elettorali, dal governo Prodi, consente a ogni impresa
di occultare dai bilanci fino al 5% dell'utile prima delle imposte, al 10%
delle valutazioni e all'1% del patrimonio netto. Centinaia di milioni di
nero legalizzato per ogni grande gruppo. 
Una sorta di modica quantità di falso in bilancio consentita, come per la
droga, per uso personale. Non vi vergognate di una situazione del genere,
che vi rende tutti sospettabili? Il "mercato" è anche 25 anni di galera per
chi trucca i bilanci, come in America: o no? Perché allora non avete detto
una parola contro la depenalizzazione del falso in bilancio? Perché
Confindustria non fa una grande battaglia per importare in Italia la legge
americana sui reati finanziari? 
Vedrà che, recuperando un po' di evasione, si potranno garantire case, asili
e pensioni al popolo dei 1000 euro al mese, che con un giusto aumento di
stipendio potrebbero fare un bel passettino in avanti. Perchè, come diceva
quel tale, "se gli operai guadagnano poco, le macchine che costruiscono chi
se le compra?".

A proposito: lo sa chi era quel tale? Non era Marx, e nemmeno il
subcomandante Marcos. Era l'avvocato Agnelli.


In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti 

 

Marco Travaglio

maggio 2007 

 

 



-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it]Per
conto di Doriana Goracci
Inviato: venerdì 25 maggio 2007 1.11
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] PROPOSTA


Nel 1966 avevo 16 anni e dal palco di Sanremo i Giganti cantavano 
Proposta: mettete dei fiori nei vostri cannoni.
 Ero una studentessa di estrazione piccolo borghese, frequentavo ambienti
cattolici, leggevo gli Oscar Mondadori e ascoltavo Bandiera Gialla. La
proposta mi fece sorridere e certamente sapevo che non era
rivoluzionaria.
Erano gli anni dei figli dei fiori, organizzammo feste al settimo piano
di un appartamento della periferia romana e i ragazzi ebbero un gran da
fare a trovare dei "guru", le casacche damascate con collo alla
coreana...
Più tardi, per le strade romane negli anni 70 non c'erano i padri e le
madri a prendersi le manganellate, tantomeno le nonne.
Mi ritrovai nel 2001 con una figlia di sedici anni che voleva andare a
Genova, l'accompagnai.
Ritrovai un'energia intatta, più matura, mi feci coinvolgere dalla
protesta.
Nel 2006 Beppe Grillo, menestrello della protesta in rete, propose mail
nei loro cannoni...
Nel 2007, come nelle dinastie reali, Bush junior, propone più uranio nei
nostri cannoni...e al balcone rimane affacciato il papa a chiedere senso
di responsabilità, qualunque papa esso sia, si sa tutti i pontefici sono
dalla parte dell'agnello e non del lupo.
Come tutti i cittadini sono dalla parte del debole e non del forte.
Come tutti i governi son anch'essi per la pace. Fioccano le Proposte.
Si può continuare così  ad andare a braccetto con chi è all'opposizione
che poi si oppone a chi si oppone perchè loro non si oppongono più.
Il canovaccio della Commedia della guerra e della pace, non si è ancora
consumato, anzi sembra rinverdirsi di nuove prospettive, come il
Festival di Sanremo.
Libertà e Giustizia, tornano ad essere parole romantiche, contenute si-
ma- però sono forza, forza mail, forza digiuni, forza della non
violenza, forza italia..
E in un qualsiasi giorno di fine maggio capita anche alla sottoscritta di
sentire da una radio che Bush annuncia una estate molto calda di
"eventi". E di aprire la propria posta, non quella di carta ma quella
che dovunque sei ti arriva ed essere invitata ad accogliere Bush junior,
che ha parecchi anni più di me che sono del '50, dagli amici della pace
italiani, si avete capito bene, i "compagni" con cui ero a Genova,
quelli che tentano di non far affondare lo stivale, che dicono di stare
uniti, di farci vedere tutti insieme il 9 giugno...
Una "proposta" ce l'avrei anch'io: cantare  tutti insieme quel giorno
di mettere  fiori nei loro cannoni.
Mi sembra originale e sopratutto non gliel'ha mai cantata nessuno una
canzone così dura ...all'America.
E quando sarà sera, dal 10 giugno in poi riprendere a cantare, sottovoce,
perchè nessuno ci senta e a nessuno possa dare fastidio:
" per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti".

Doriana Goracci

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