Re: [pace] una buona lettura: la casta dei provocatori



La casta dei provocatori.
Ai dati impressionanti provocatori e offensivi riferiti qui da Travaglio -
il costo della casta non dei politici, ma dei grandi manager che condannano,
per bocca di Montezemolo, i politici - , va aggiunto il dato fornito da
Giovanni De Mauro, direttore di "Internazionale", a p. 3 del numero 694, di
ieri 25 maggio: "... cinquanta milioni di euro che ha appena preso Matteo
Arpe per andare via da Capitalia".
Se non sbaglio 50 milioni di euro equivalgono (x quasi 2.000) a quasi 100
miliardi di vecchie lire. Fa più impressione.
Se un operaio o un impiegato (e sono ben pochi!) prende 1.500 euro al mese,
mette insieme in un anno (x 12) 18.000 euro.
Cento dipendenti così ben pagati sommano, tutti insieme, un milione e
ottocentomila euro. Giusto?
1.800.000 x 25 anni = 45 milioni. Giusto? Me la cavo male coi calcoli.
Dunque, cento dipendenti devono lavorare 25 anni per guadagnare, tutti
insieme, il 10 % in meno di quanto Arpe (si suppone che sia il maggiore
benefattore dell'umanità) ha chiesto, dobbiamo pensare, e ottenuto senza
bisogno di fare scioperi, per andarsene dal dirigere una banca (che lo
pagava già bene). Andarsene perché, se era così prezioso?
Se qualcuno, per l'indignazione, fa pazzie, lui è colpevole, ma i mandanti
sono i provocatori.
Che ne dice Montezemolo? E il papa? E il governo? (in ordine di importanza).
Enrico Peyretti



----- Original Message ----- 
From: "Adriana De Mitri" <adrianadem at alice.it>
To: <pace at peacelink.it>
Cc: <c_marx at alice.it>
Sent: Friday, May 25, 2007 10:16 PM
Subject: [pace] una buona lettura


> Ricevo e inoltro alla rete, sperando di non essere "fuori tema", poichè
> ritengo che la pace si costruisca soprattutto attraverso il rispetto della
> dignità altrui...
> penso  all' art.3 della nostra Costituzione... ormai dimenticato in un
Pase
> in cui la disuguaglianza sociale e sotto gli occhi di tutti...
>
> Buona lettura
> Adriana De Mitri
>
>
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: circolo Carlo Marx [c_marx at alice.it]
> Inviato: venerdì 25 maggio 2007 17.45
> A: Sabino De Razza
> Oggetto: una buona lettura
>
>
> pensiamo fare cosa utile far conoscere questo testo di Marco Travaglio
> Circolo PRC Marx Bari
>
> Gentile Luca Cordero di Montezemolo,
>
> il presidente di Federmeccanica, che fa parte della Confindustria, dice
che
> l'aumento di 100 euro all'anno chiesto dagli operai è "una proposta
> ridicola" perché ci metterebbe "fuori dal mercato".
>
> E lei ha dichiarato che la ripresa economica dell'Italia è "esclusivamente
> merito delle imprese".
> Eppure lei stesso ripete sempre che un'impresa non è fatta solo dagli
> imprenditori e dai manager, ma anche dai lavoratori. Dunque tutti
dovrebbero
> essere premiati per il loro lavoro.
>
> Invece i manager in Italia guadagnano molto di più dei loro colleghi del
> resto d'Europa, mentre i lavoratori molto di meno.
>
> In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i
29
> mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell'Olanda,
i
> 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca.
>
> Qualche anno fa, un tale disse: "se i nostri operai guadagnano poco, le
> macchine che gli facciamo costruire chi se le compra?"
>
> Tra il 2000 e il 2005, secondo l'Eurispes, in Europa gli stipendi sono
> aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori
> aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto
volte
> l'inflazione. Le stipendio medio dei primi cento top manager italiani è di
> 3,4 milioni all'anno, 7 miliardi di lire: guadagnano 160 volte lo
stipendio
> di un operaio, prendono in due giorni quello che un operaio prende in un
> anno.
>
> In ogni caso la Fiat, con le sue mani e con la cassa integrazione, s'è
> rimessa in sesto grazie a un manager come Marchionne. Che dunque si merita
> tutti i 7 milioni di euro che guadagna all'anno, poco meno di quelli che
> guadagna lei. Ma, se il mercato ha un senso, chi ottiene risultati
dovrebbe
> guadagnare molto e chi va male dovrebbe guadagnare poco, o farsi da parte.
>
> Mi sa spiegare allora perché, visto come va la Telecom, il manager più
> pagato d'Italia è proprio Carlo Buora della Telecom, con 18.860 milioni di
> euro nel 2006 tra stipendio e liquidazione Pirelli? E perché Tronchetti
> Provera guadagna come Marchionne che ha risanato la Fiat? Poi c'è Cimoli,
> che ha così ben ridotto l'Alitalia: guadagna 12 mila euro al giorno,
quello
> che un operaio guadagna in un anno. Il presidente di Air France guadagna
un
> terzo: ma la compagnia francese è
>
>
>
>
>
> in attivo, mentre la nostra perde un milione al giorno. Dopo 2 anni e
mezzo
> disastrosi, col buco Alitalia salito a 380 milioni, Cimoli per andarsene
ha
> pure preso 5 milioni di liquidazione. Alberto Lina è l'amministratore
> delegato dell'Impregilo, capo-gruppo della ditta che smaltisce così bene i
> rifiuti in Campania: guadagna addirittura più di lei, 7,3 milioni.
>
> Anche lui prende in un giorno quanto un suo operaio guadagna in un anno.
> Dov'è il mercato?
> Dov'è la meritocrazia?
>
> La prima regola del mercato è che tutti rischiano qualcosa, e chi sbaglia
> paga. Voi top manager, invece, non rischiate mai nulla. Se avete successo,
> vi aumentate lo stipendio. Se fallite, ve lo aumentate lo stesso. Se vi
> cacciano, ci guadagnate una fortuna con le superliquidazioni. Poi passate
a
> far danni da un'altra parte. E se non garantite la sicurezza o la salute
dei
> vostri dipendenti, loro pagano con la vita, per voi c'è l'indulto. Con la
> certezza di morire di morte naturale, nel vostro letto. Gli operai invece
> muoiono al lavoro come le mosche, al ritmo di quattro al giorno.
>
> Andare a lavorare, in Italia, è più pericoloso che andare in guerra. Ogni
> anno muoiono 1250 lavoratori italiani, la metà delle vittime delle Torri
> gemelle, meno dei morti di tutto il mondo per attentati terroristici. E un
> milione restano feriti.
>
> Ora lei, dottor Montezemolo, è preoccupato che il tesoretto si disperda in
> mille rivoli. Giusto.
> Ma perché non parlate mai del tesorone dell'evasione fiscale, 200 miliardi
> l'anno? E del tesorone del lavoro nero e sommerso, il 27% del pil, cioè
400
> miliardi? E del tesorone delle mafie, 1000 miliardi di euro? La legge sul
> falso in bilancio varata dal governo Berlusconi e finora confermata, in
> barba alle promesse elettorali, dal governo Prodi, consente a ogni impresa
> di occultare dai bilanci fino al 5% dell'utile prima delle imposte, al 10%
> delle valutazioni e all'1% del patrimonio netto. Centinaia di milioni di
> nero legalizzato per ogni grande gruppo.
> Una sorta di modica quantità di falso in bilancio consentita, come per la
> droga, per uso personale. Non vi vergognate di una situazione del genere,
> che vi rende tutti sospettabili? Il "mercato" è anche 25 anni di galera
per
> chi trucca i bilanci, come in America: o no? Perché allora non avete detto
> una parola contro la depenalizzazione del falso in bilancio? Perché
> Confindustria non fa una grande battaglia per importare in Italia la legge
> americana sui reati finanziari?
> Vedrà che, recuperando un po' di evasione, si potranno garantire case,
asili
> e pensioni al popolo dei 1000 euro al mese, che con un giusto aumento di
> stipendio potrebbero fare un bel passettino in avanti. Perchè, come diceva
> quel tale, "se gli operai guadagnano poco, le macchine che costruiscono
chi
> se le compra?".
>
> A proposito: lo sa chi era quel tale? Non era Marx, e nemmeno il
> subcomandante Marcos. Era l'avvocato Agnelli.
>
>
> In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti
>
>
>
> Marco Travaglio
>
> maggio 2007
>
>
>
>
>
>
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it]Per
> conto di Doriana Goracci
> Inviato: venerdì 25 maggio 2007 1.11
> A: pace at peacelink.it
> Oggetto: [pace] PROPOSTA
>
>
> Nel 1966 avevo 16 anni e dal palco di Sanremo i Giganti cantavano
> Proposta: mettete dei fiori nei vostri cannoni.
>  Ero una studentessa di estrazione piccolo borghese, frequentavo ambienti
> cattolici, leggevo gli Oscar Mondadori e ascoltavo Bandiera Gialla. La
> proposta mi fece sorridere e certamente sapevo che non era
> rivoluzionaria.
> Erano gli anni dei figli dei fiori, organizzammo feste al settimo piano
> di un appartamento della periferia romana e i ragazzi ebbero un gran da
> fare a trovare dei "guru", le casacche damascate con collo alla
> coreana...
> Più tardi, per le strade romane negli anni 70 non c'erano i padri e le
> madri a prendersi le manganellate, tantomeno le nonne.
> Mi ritrovai nel 2001 con una figlia di sedici anni che voleva andare a
> Genova, l'accompagnai.
> Ritrovai un'energia intatta, più matura, mi feci coinvolgere dalla
> protesta.
> Nel 2006 Beppe Grillo, menestrello della protesta in rete, propose mail
> nei loro cannoni...
> Nel 2007, come nelle dinastie reali, Bush junior, propone più uranio nei
> nostri cannoni...e al balcone rimane affacciato il papa a chiedere senso
> di responsabilità, qualunque papa esso sia, si sa tutti i pontefici sono
> dalla parte dell'agnello e non del lupo.
> Come tutti i cittadini sono dalla parte del debole e non del forte.
> Come tutti i governi son anch'essi per la pace. Fioccano le Proposte.
> Si può continuare così  ad andare a braccetto con chi è all'opposizione
> che poi si oppone a chi si oppone perchè loro non si oppongono più.
> Il canovaccio della Commedia della guerra e della pace, non si è ancora
> consumato, anzi sembra rinverdirsi di nuove prospettive, come il
> Festival di Sanremo.
> Libertà e Giustizia, tornano ad essere parole romantiche, contenute si-
> ma- però sono forza, forza mail, forza digiuni, forza della non
> violenza, forza italia..
> E in un qualsiasi giorno di fine maggio capita anche alla sottoscritta di
> sentire da una radio che Bush annuncia una estate molto calda di
> "eventi". E di aprire la propria posta, non quella di carta ma quella
> che dovunque sei ti arriva ed essere invitata ad accogliere Bush junior,
> che ha parecchi anni più di me che sono del '50, dagli amici della pace
> italiani, si avete capito bene, i "compagni" con cui ero a Genova,
> quelli che tentano di non far affondare lo stivale, che dicono di stare
> uniti, di farci vedere tutti insieme il 9 giugno...
> Una "proposta" ce l'avrei anch'io: cantare  tutti insieme quel giorno
> di mettere  fiori nei loro cannoni.
> Mi sembra originale e sopratutto non gliel'ha mai cantata nessuno una
> canzone così dura ...all'America.
> E quando sarà sera, dal 10 giugno in poi riprendere a cantare, sottovoce,
> perchè nessuno ci senta e a nessuno possa dare fastidio:
> " per quanto voi vi crediate assolti
> siete per sempre coinvolti".
>
> Doriana Goracci
>
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