C/S IL PARLAMENTO AFGANO RITIRI L'ESPULSIONE DI MALALAI JOYA
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- Date: Fri, 25 May 2007 23:45:07 +0200
COMUNICATO
STAMPA di
LUISA
MORGANTINI (GUE/NGL)
IL PARLAMENTO AFGANO RITIRI L’ESPULSIONE DI MALALAI JOYA
Roma, 25 maggio 2007 “Esprimo la mia
solidarietà e il mio appoggio a Malalai Joya, deputata afgana, uno
degli esempi della resistenza delle donne
al regime dei Talebani, che è stata sospesa, il 21 maggio Malalai
Joya, 29 anni, eletta nella provincia di Farah, aveva pronunciato un
duro atto di accusa contro i 'signori della guerra' già nel dicembre
del 2003, un intervento che le è costato minacce di morte e di stupro,
intimidazioni ma anche vere e proprie aggressioni. Ora
però dalle minacce dei singoli si è passati ad una decisione politica:
in seguito ad un’intervista in cui Malalai accusava il Parlamento
Afgano di essere “peggio di una stalla o uno zoo, i cui membri sono
criminali e nemici del popolo afgano”, l’Assemblea di Kabul ha deciso
di sospenderla dall’attività di deputata, ledendo in modo grave il
diritto alla libertà di espressione. Il
Parlamento di Kabul ha anche ordinato alla Corte Suprema di aprire un’
inchiesta nei suoi confronti e chiesto al Ministro degli Interni di
limitare gli spostamenti di Malalai Joya, impedendole di fatto di
viaggiare fuori dall’Afghanistan. Conosco Malalai da anni
e, insieme ad altre donne italiane, ho imparato ad apprezzarne il
lavoro e l’impegno. Anche
se le opinioni da lei espresse possono essere non condivisibili e non
tutto il Parlamento sia composto da criminali, è pur vero, come
denunciano numerose organizzazioni per la tutela dei diritti umani tra
cui Human Rights Watch, che 24
membri di gang criminali, 17 trafficanti di droga, 19 uomini accusati
di violazioni dei diritti umani, siedono attualmente nel Parlamento di
Kabul. L’espulsione
di Malalai dal Parlamento e i limiti posti alla libertà di movimento
sono, come ribadiscono i legali della donna, illegali. Per
questo, come Vice Presidente al Parlamento Europeo ho già presentato
una lettera di protesta formale indirizzata al Parlamento e
all’Ambasciata afgani, nonché allo stesso Parlamento Europeo affinché
questa decisione venga sospesa al più presto e Malalai abbia la
possibilità di ritornare al suo lavoro di deputata e di attivista per
la lotta per la democrazia in Afghanistan. Oggi
circa duecento persone, per lo più donne, sono scese in piazza a
Jalalabad (Afghanistan orientale) per sostenere Malalai: queste
manifestazioni sono indispensabili per una vera democratizzazione
dell’Afghanistan e necessitano di tutto l’appoggio della Comunità
Internazionale” Per
info Luisa Morgantini 0039 348 39 21 465 o Francesca
Cutarelli 0039 340 56 49 335 |
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