[pace] Re: [pace] Sulla guerra cade il governo? E perché?



caro enrico,

Domenica, 16 luglio 2006 ore 22:15:44 +0200, hai scritto:
 >Caro Marco, ti ringrazio e ti ascolto. Non ho tempo, data la quantità di
 >post@, di rispondere dettagliatamente.
 >Dici che il governo battuto al senato non avrebbe effetti politici
 >disastrosi? Mah! Temo che siano anche pianificati, dall'estrema sinistra (la
 >responsabilità di governare non dà il senso vitale della lotta; tanto
 >peggio, tanto meglio!) e dall'estremo centro (scaricare questa sinistra!),
 >Casini benedicente.

mi piacerebbe, invece, una tua replica dettagliata.
intanto rispondo per punti alla tua.

1) il governo non sarebbe battuto, ma farebbe votare un suo provvedimento
da una maggioranza diversa da quello che l'ha espresso. su un punto,
ripeto, fuori dal programma dell'unione. successivamente potrebbe chiedere
la fiducia e ottenerla senza problemi. la costituzione prevede questa
eventualità proprio perché siamo una democrazia parlamentare. e i pacifisti
potrebbero lavorare a questa soluzine proprio per rafforzare la democrazia
parlamentare (e la democrazia tout court).

2) il tanto peggio, tanto meglio era un leit motiv della sinistra
novecentesca. non è adatto a descrivere la realtà attuale: adesione all'UE
e guerra permanente globale.
ci sono anche fatti concreti. rifondazione comunista, che ha fatto una
svolta nonviolenta, ha espresso il presidente della camera. tutta la
sinistra fuori dall'ulivo ha contribuito a scrivere un programma vincolante
per la coalizione. che non prevede l'afghanistan.

3) che casini e altri, poi, mirino al grande centro è una considerazione
ampiamente dibattuta che, però, non mi appassiona. ed ha anche un problema
concreto in premessa: forse sta tramontando il berlusconismo, di certo non
è ancora definitivamente uscito di scena berlusconi che è stato fino ad ora
un macigno politico su questa strada. io credo che gli 8 senatori abbiano
valutato anche tatticamente questa soluzione per tirare la corda finché
hanno potuto. il risultato è il decreto che si vota domani che è qualcosa
in più, ma non da il segnale forte che ci si poteva aspettare: fuori
dall'afghanistan. in più con l'osservatorio parlamentare proietta nel
futuro un problema sul quale andava capitalizzato il risultato ottenuto
poco dopo le lezioni di una chiara ext strategy dall'iraq. la domanda al
movimento pacifista, quindi diventa. riusciremo a imporre noi questa exit
strategy sull'afghanistan dopo il 17?


MT