Re: su Asor Rosa e sulle elezioni



Peacelink mette online queste discussioni, quindi basterebbe linkare la pagina dell'e-mail di Tiziano sul sito di peacelink per averlo online :)
Ciao,
Davide

Il 04/03/2013 13.35, tiziano cardosi ha scritto:
non credo ci sia
è un messaggio girato in una lista della Rete dei Comitati.
colgo l'occasione per dire che nella fretta ho forse scritto una
imprecisione:
quando dico che l?Italia non può fare la fine della Grecia forse pecco
di ottimismo; non possono farci fallire perché il delault del nostro
paese trascinerebbe con sé l'Europa, ma che ci possano mettere
tranquillamente in miseria ne sono convinto.
Saluti
TC

Il 04/03/2013 12:45, alessandra romano ha scritto:
C'è un link di questo articolo per farlo girare su fb?

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Date: Sun, 3 Mar 2013 16:12:00 +0100
From: tiziano.cardosi at gmail.com
To: economia at peacelink.it
Subject: su Asor Rosa e sulle elezioni

Alberto Asor Rosa ha scritto sul Manifesto un denso articolo in cui
invoca un accordo tra il mov 5 stelle e il PD.  Nella Rete toscana dei
comitati abbiamo inviato (alcuni del comitato notav Firenze) questo
messaggio per cercare di avviare una discussione che ancora non c'è.
Riassumo schematicamente:

  * il problema della formazione di un nuovo governo non ci pare
    davvero la priorità in questo momento. Ricordo che il concetto di
    "governabilità" è stato brandito per decenni come strumento per le
    più antidemocratiche riforme, a cominciare dalla riforma
    elettorale maggioritaria. Governabilità è eufemismo per garantire
    alla oligarchia italiana il controllo totale del parlamento e del
    paese, è stata giustificazione di un golpe molto morbido.
  * l'emergenza (governo, spread, debito, eccetera) è strumento con
    cui si sono tacitate tutte le voci dissenzienti, anche quelle di
    buon senso. Ormai dovremmo aver imparato che l'emergenza è il
    penultimo strumento di controllo rimasto in mano a questo sistema
    economico in crisi profonda e sull'orlo del collasso; l'ultimo
    sarà esercito e terrorismo.
  * l'Italia non può fare la fine della Grecia, è troppo grossa, si
    tirerebbe dietro Europa e e USA; infatti anche Obama si preoccupa
    assai.
  * il M5S farà quello che vuole in parlamento, ma se accettasse di
    cogestire il disastro in cui già siamo (non è che ci dobbiamo
    arrivare) con gli strumenti del PD (liberismo temperato, altro
    ossimoro) sancirebbe la sua morte immediata e sarebbe una
    ulteriore occasione persa di minimo cambiamento.
  * crediamo che il M5S (come la maggior parte del paese) non abbia
    ben chiara la gravità della situazione che non dipende dalla
    governabilità, ma da come è stata governata l'economia negli
    ultimi 30 anni.
  * il governo Monti ha saputo ben giocare la cara della
    "presentabilità" in Europa e nel mondo dopo l'indegna farsa
    belusconiana, ma è una catastrofe per il paese: recessione,
    disoccupazione, aumento del debito in termini assoluti e
    percentuali. A dimostrazione evidente ed empirica che "l'austerità
    è di destra", come dice Brancaccio. L'aver messo i conti a posto
    non ha guarito il paziente, anzi lo sta uccidendo. Il PD è stato
    il più strenuo difensore di questa politica di bilancio e credo
    sia la principale causa della sua sconfitta.
  * chiunque vada oggi al governo volendo applicare il rispetto del
    fiscal compact (altro golpe dolce dell'Europa dei banchieri) potrà
    solo gestire recessione e impoverimento.
  * Gli strepiti germanici e di Wall Street sulla situazione italiana
    derivano soprattutto dal timore che qualcuno si svegli e dica che
    il debito va ricontrattato.

Non crediamo che molti nel M5S abbiano idea di questa situazione, ma
se fossimo in loro non ci faremmo intimidire dagli spettri
dell'ingovernabilità e rilanceremmo varcando i confini italici
proponendo un programma del genere al PD:

  * abolizione legge obiettivo e tutte le opere connesse, non solo
    TAV; rinuncia agli F35
  * rilancio dell'economia favorendo piccole opere utili, piccole
    imprese, mondo del lavoro
  * avviare un processo di redistribuzione della ricchezza che abbia
    come strumento il reddito di cittadinanza e una politica fiscale
    progressiva (come ci dice la Costituzione)
  * *avviare una offensiva diplomatica creando una alleanza di paesi
    del sud Europa che imponga la ricontrattazione del debito; questo
    è sempre stato lo strumento principe delle politiche coloniali fin
    dagli anni '60, più efficiente e micidiale degli eserciti armati.
    Non si tratta di uscire né dall'euro né dall'Europa, ma di imporne
    una sociale.*

Questo non sarebbe un programma rivoluzionario, ma riformista. Quello
del PD è conservatore, saremmo tentati di dire reazionario.
Oggi cincischiare con leggi contro la corruzione e la riduzione dei
costi della politica (cose da fare, beninteso) è curare un moribondo
con impacchi di acqua tiepida.
Dubitiamo che i 5stelle vogliano fare una cosa del genere, non
crediamo abbiano strumenti di analisi marxiste o keinesiane, ma queste
le potremmo proporre noi persone di sinistra, se non abbiamo
dimenticato le nostre radici.
La governabilità non è un problema, è l'ultimo imbroglio.
Col successo del M5S si sono mosse le acque er questo è bene. L'esito
delle elezioni dimostra che le persone (come chiamarle? gente?
lavoratori? proletariato? abbiamo difficoltà a utilizzare le classiche
catalogazioni) sarebbero pronte ad un cambiamento radicale.
La vittoria dei 5stelle e l'estinzione della sinistra sono state
causate dalla sinistra stessa che per oltre 20 anni non ha avuto altra
strategia che mitigare e cogestire la ristrutturazione economica e
sociale.
Se fosse esistita una sinistra e un ambientalismo riformista Grillo
sarebbe rimasto a fare il comico.
Tiziano Cardosi