Re: su Asor Rosa e sulle elezioni



non credo ci sia
è un messaggio girato in una lista della Rete dei Comitati.
colgo l'occasione per dire che nella fretta ho forse scritto una imprecisione:
quando dico che l?Italia non può fare la fine della Grecia forse pecco di ottimismo; non possono farci fallire perché il delault del nostro paese trascinerebbe con sé l'Europa, ma che ci possano mettere tranquillamente in miseria ne sono convinto.
Saluti
TC

Il 04/03/2013 12:45, alessandra romano ha scritto:
C'è un link di questo articolo per farlo girare su fb?
 

Date: Sun, 3 Mar 2013 16:12:00 +0100
From: tiziano.cardosi at gmail.com
To: economia at peacelink.it
Subject: su Asor Rosa e sulle elezioni

Alberto Asor Rosa ha scritto sul Manifesto un denso articolo in cui invoca un accordo tra il mov 5 stelle e il PD.  Nella Rete toscana dei comitati abbiamo inviato (alcuni del comitato notav Firenze) questo messaggio per cercare di avviare una discussione che ancora non c'è.
Riassumo schematicamente:
  • il problema della formazione di un nuovo governo non ci pare davvero la priorità in questo momento. Ricordo che il concetto di "governabilità" è stato brandito per decenni come strumento per le più antidemocratiche riforme, a cominciare dalla riforma elettorale maggioritaria. Governabilità è eufemismo per garantire alla oligarchia italiana il controllo totale del parlamento e del paese, è stata giustificazione di un golpe molto morbido.
  • l'emergenza (governo, spread, debito, eccetera) è strumento con cui si sono tacitate tutte le voci dissenzienti, anche quelle di buon senso. Ormai dovremmo aver imparato che l'emergenza è il penultimo strumento di controllo rimasto in mano a questo sistema economico in crisi profonda e sull'orlo del collasso; l'ultimo sarà esercito e terrorismo.
  • l'Italia non può fare la fine della Grecia, è troppo grossa, si tirerebbe dietro Europa e e USA; infatti anche Obama si preoccupa assai.
  • il M5S farà quello che vuole in parlamento, ma se accettasse di cogestire il disastro in cui già siamo (non è che ci dobbiamo arrivare) con gli strumenti del PD (liberismo temperato, altro ossimoro) sancirebbe la sua morte immediata e sarebbe una ulteriore occasione persa di minimo cambiamento.
  • crediamo che il M5S (come la maggior parte del paese) non abbia ben chiara la gravità della situazione che non dipende dalla governabilità, ma da come è stata governata l'economia negli ultimi 30 anni.
  • il governo Monti ha saputo ben giocare la cara della "presentabilità" in Europa e nel mondo dopo l'indegna farsa belusconiana, ma è una catastrofe per il paese: recessione, disoccupazione, aumento del debito in termini assoluti e percentuali. A dimostrazione evidente ed empirica che "l'austerità è di destra", come dice Brancaccio. L'aver messo i conti a posto non ha guarito il paziente, anzi lo sta uccidendo. Il PD è stato il più strenuo difensore di questa politica di bilancio e credo sia la principale causa della sua sconfitta.
  • chiunque vada oggi al governo volendo applicare il rispetto del fiscal compact (altro golpe dolce dell'Europa dei banchieri) potrà solo gestire recessione e impoverimento.
  • Gli strepiti germanici e di Wall Street sulla situazione italiana derivano soprattutto dal timore che qualcuno si svegli e dica che il debito va ricontrattato.
Non crediamo che molti nel M5S abbiano idea di questa situazione, ma se fossimo in loro non ci faremmo intimidire dagli spettri dell'ingovernabilità e rilanceremmo varcando i confini italici proponendo un programma del genere al PD:
  • abolizione legge obiettivo e tutte le opere connesse, non solo TAV; rinuncia agli F35
  • rilancio dell'economia favorendo piccole opere utili, piccole imprese, mondo del lavoro
  • avviare un processo di redistribuzione della ricchezza che abbia come strumento il reddito di cittadinanza e una politica fiscale progressiva (come ci dice la Costituzione)
  • avviare una offensiva diplomatica creando una alleanza di paesi del sud Europa che imponga la ricontrattazione del debito; questo è sempre stato lo strumento principe delle politiche coloniali fin dagli anni '60, più efficiente e micidiale degli eserciti armati. Non si tratta di uscire né dall'euro né dall'Europa, ma di imporne una sociale.
Questo non sarebbe un programma rivoluzionario, ma riformista. Quello del PD è conservatore, saremmo tentati di dire reazionario.
Oggi cincischiare con leggi contro la corruzione e la riduzione dei costi della politica (cose da fare, beninteso) è curare un moribondo con impacchi di acqua tiepida.
Dubitiamo che i 5stelle vogliano fare una cosa del genere, non crediamo abbiano strumenti di analisi marxiste o keinesiane, ma queste le potremmo proporre noi persone di sinistra, se non abbiamo dimenticato le nostre radici.
La governabilità non è un problema, è l'ultimo imbroglio.
Col successo del M5S si sono mosse le acque er questo è bene. L'esito delle elezioni dimostra che le persone (come chiamarle? gente? lavoratori? proletariato? abbiamo difficoltà a utilizzare le classiche catalogazioni) sarebbero pronte ad un cambiamento radicale.
La vittoria dei 5stelle e l'estinzione della sinistra sono state causate dalla sinistra stessa che per oltre 20 anni non ha avuto altra strategia che mitigare e cogestire la ristrutturazione economica e sociale.
Se fosse esistita una sinistra e un ambientalismo riformista Grillo sarebbe rimasto a fare il comico.
Tiziano Cardosi