[Disarmo] Relationship between the exposure of pregnant women to military attacks in 2014 in Gaza and the load of heavy metal contaminants




Oggetto: BMJOpen- relationship between the exposure of pregnant women to military attacks in 2014 in Gaza and the load of heavy metal contaminants
Data: Sat, 5 Aug 2017 17:39:06 +0200
Mittente: Paola Manduca <paolamanduca at gmail.com>
A: Paola Manduca <paolamanduca at gmail.com>


A cross sectional study of the relationship between the exposure of pregnant women to military attacks in 2014 in Gaza and the load of heavy metal contaminants in the hair of mothers and newborns 

by Paola Manduca, Safwat Y Diab, Samir R Qouta, Nabil Albarqouni, Raiija-Leena Punamaki  

 pubblicato in BMJ Open: http:

//bmjopen.bmj.com/cgi/content/full/bmjopen-2016-014035?ijkey=9C9Pi68B5kQQi3w&keytype=ref

Abbiamo documentato l'entità e la diffusione dell'esposizione agli attacchi  militari e misurato la contaminazione da metalli pesanti residui di guerra nella popolazione di donne partorienti sane  e in cinta durante gli attacchi del 2014, e il passaggio dei metalli alle loro progenie.

Questo è il più ampio screening per la contaminazione da residui di armi in individui sicuramente non combattenti, e descrive lil rischio per la salute riproduttiva e pubblica.

Inoltre documenta in un campione casuale di donne, e quindi della popolazione non combattente, l'alta frequenza di esposizione ad attacchi a stretta distanza o sulla propria abitazione.

Spero che sia di  interesse, e siamo grati per i commenti


abbiamo bisogno di fondi per continuare questo lavoro di sorveglianza della salute riproduttiva a Gaza. I donatori riceveranno conto delle spese periodicamente. I professionisti di NWRG sono tutti volontari e le spese sono in dedicate a coprire il  lavoro del personale  negli ospedali di Gaza e le spese di materiali per la ricerca.

se volete donare 

Newweapons research group

Banca Etica, Genova IBAN -IT30D050180140000 00000167092   



per diffusione in francese, inglese ed italiano

Gaza : Les femmes enceintes et leurs nouveaux-nés contaminés par les métaux lourds liés aux attaques israéliennes

La revue scientifique de référence British Medical Journal (BMJ Open) vient de publier une étude menée à Gaza sur 502 femmes enceintes au moment de l’attaque israélienne de 2014, montrant un taux élevé de contamination de leurs cheveux exposés aux métaux lourds, ainsi que des cheveux des enfants auxquels elles ont donné naissance.

Les métaux lourds utilisés pendant les guerres, contiennent des éléments toxiques, tératogènes et cancérigènes. Ils sont connus en tant que perturbateurs endocriniens. Ils s’incrustent dans l’environnement, s’accumulent dans les corps, et leurs effets sur les êtres vivants persistent d’autant plus que ces métaux lourds ne sont pas retirés de l’environnement (armes, éclats d’obus, de missiles, ruines contaminées...). Des chercheurs italiens, finlandais et gazaouis viennent de montrer qu’ils constituent un risque présent pour la santé pour les femmes enceintes et leurs enfants, y compris à long terme.

Ces chercheurs ont analysé les quantités de 23 sortes de métaux dans les cheveux de Palestiniennes de Gaza, enceintes à l’été 2014, ainsi que dans ceux des enfants qu’elles ont mis au monde par la suite, et ils les ont comparées avec la teneur en métaux dans les cheveux des femmes en dehors de zones de guerre.

Ils ont également étudié la transmission in utero des métaux lourds, ainsi que l’hypothèse d’une contamination sans rapport avec la guerre.

Ils ont utilisé pour cela la spectométrie couplée Plasma-Mass (ICP-MS) et effectué des comparaisons avec des groupes exposés à des produits chimiques domestiques et agricoles.

Leurs conclusions font apparaître une charge en métaux lourds nettement plus élevée sur les femmes exposées aux attaques militaires, ainsi que sur leurs nouveaux-nés, plus fréquemment affectés par des malformations ou par une naissance prématurée.

Ils ont également documenté que la fréquence de l'exposition aux attaques militaires était d'environ 70% des cas parmi l'échantillon aléatoire de 502 mères, ce qui suggère une contamination globale de l'ensemble de la population.

Ils recommandent "la surveillance, le bio-monitoring et une recherche plus poussée sur ce sujet d’intérêt public", pour lequel, soulignent-ils, "on ne peut écarter le risque de mutations génétiques transgénérationnelles", d’autant que des malformations à la naissance ont été constatées de manière plus fréquente chez les nouveaux-nés irakiens et gazaouis exposés à des attaques militaires (notamment après l’attaque israélienne sur la bande de Gaza de 2008-2009).

Auteurs de la recherche : Paola Manduca, Safwat Y Diab, Samir R Qouta, Nabil Albarqouni, Raiija-Leena Punamaki

Avec l’aide de Fabrizio Minichilli, et Fabrizio Bianchi, pour l’analyse statistique.

(Traduit par CAPJPO-EuroPalestine)

Source et article intégral ici : http://dx.doi.org/10.1136/bmjopen-2016-014035

Gaza: Pregnant women and their newborns contaminated with heavy metals linked to Israeli attacks

The British Medical Journal (BMJ Open) has published a study done in Gaza on 502 women pregnant at the time of the Israeli attack in 2014, showing a high level of contamination in heay metals in the  hair of those exposed to attacks, as well as in  the hair of their newborn children.

Heavy metals used during wars are toxic, teratogenic and carcinogenic. They are known as endocrine disruptors. They remain in the environment, remain in bodies and accumulate due to  chronic exposure if their sources (weapons, bursts of shells, missiles , contaminated ruins) are not eliminated from the environment.

Italian, Finnish and Gazan researchers have just shown that they pose a health risk to pregnant women and their children, including long-term health risks.

These researchers analyzed the quantities of 23 kinds of metal in the hair of Palestinian women in Gaza, who were pregnant in the summer of 2014, as well as in the children they subsequently gave birth to, and found them higher than  the metal content in women's hair outside of war zones.

They also studied the in utero transmission of heavy metals, as well as the hypothesis of contamination unrelated to war.

They used Plasma-Mass-coupled spectrometry (ICP-MS) and made comparisons with groups exposed to domestic and agricultural chemicals.

Their findings show a significantly higher load of heavy metals on women exposed to military attacks, as well as on their newborns, more frequently affected by malformations or premature birth.

They also documented that the frequency of exposure to military attacks was about 70% in the random sample of 502 mothers, suggesting overall contamination of the entire population.

They recommend "surveillance, bio-monitoring and further research on this subject which is of public interest"; they suggest that "the risk of transgenerational genetic mutations can not be ruled out", especially since malformations at birth were more frequent in the war aftermaths among Iraqi and Gazanian newborns to mothers  exposed to military attacks.

Authors: Paola Manduca, Safwat Y Diab, Samir R Qouta, Nabil Albarqouni, Raiija-Leena Punamaki. With the contribution of  Fabrizio Minichilli, and Fabrizio Bianchi, for statistical analysis.     


Gaza: Donne incinte ed i loro neonati contaminati da metalli pesanti legati agli attacchi israeliani

La rivista scientifica British Medical Journal  Open ha pubblicato uno studio svolto a Gaza su 502 donne in gravidanza al momento degli attacchi israeliani del 2014. Questo lavoro riporta un alto tasso di contaminazione nei capelli in metalli pesanti nelle donne esposte agli attacchi e  in proporzione nei i capelli dei loro bambini.

I metalli pesanti utilizzati durante le guerre, contengono elementi tossici, teratogeni e cancerogeni. Essi sono noti come perturbatori endocrini. Essi sono resistenti nell'ambiente, si accumulano nel corpo, ed i loro effetti sugli esseri viventi persistono ancor più se questi metalli pesanti non vengono rimossi dall'ambiente (armi, schegge, missili, rovine contaminate ...). Ricercatori italiani, finlandesi e di Gaza hanno dimostrato che la contaminazione da metalli pesanti è un fattore di rischio  a lungo termine per la salute delle donne incinte e dei loro bambini. 

Questi ricercatori hanno analizzato la quantità di 23 tipi di metalli nei capelli delle donne  di Gaza, che erano in stato di gravidanza durante l'estate del 2014, e in quelli dei bambini a cui hanno dato luce più tardi, e trovato che queste erano superiori al contenuto dei metalli nei capelli di donne al di fuori di zone di guerra.

Essi hanno anche studiato la trasmissione in utero metalli pesanti, così come la possibilità che l'assunzione fosse dovuta a fattori diversi ed estranei alla guerra.

Lo studio ha usato spettrometria con plasma-massa (ICP-MS) e sono stati fatti confronti con gruppi esposti agli agenti chimici domestici e agricoli.

I risultati mostrano un carico in metalli pesante significativamente più alto per le donne esposte ad attacchi militari, proporzionale ma piu basso nei loro neonati che però sono più frequentemente colpite da difetti congeniti o nati prematuramente.

E' stata raccolta testimonianza e poi documentata con visite in loco,  la frequenza di esposizione ad attacchi militari delle donne; circa il 70% delle madri, sono state coinvolte in attacchi, il che suggerisce una alta contaminazione  di tutta la popolazione.

Gli autori raccomandano "monitoraggio, biomonitoraggio e sorveglianza nel tempo  su questo tema di ricerca di interesse pubblico" per il quale, fanno notare, "non siamo in grado di sapere se c'è anche il rischio di effetti transgenerazionali".  Difetti congeniti sono stati osservati più frequentemente nei nati da madri esposte ad attacchi militari in Iraq e a Gaza (dopo gli attacchi nel 2008-2009).

Gli autori della ricerca sono Paola Manduca, Safwat Y Diab, R Qouta Samir Nabil Albarqouni, Raiija-Leena Punamaki, con la collaborazione di Fabrizio Minichilli, e Fabrizio Bianchi per l'analisi statistica.

 

Paola Manduca, Prof. Genetics
Genoa, Italy

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For our representatives in EU

I have a serious question for you

Is there anybody in EU Commission, President of Parliament, in the Eu Palestine commission, or at least in the left, green and other parliamentary groups that can rise their voice to condemn and achieve removal of EU ambassador in Israeli?

This episode and what it implies  should never be passed under silence. 
It speaks loud and clear of incompetence or complicity. 

Either of both, they should be publicly and widely condemned and followed by adequate actions. 

This episode is not a good omen for near future for Palestinians.


the facts 

https://electronicintifada.net/content/fuck-it-wipe-out-gaza-says-spokesman-new-eu-campaign/21296
and 
and 
https://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/eu-removes-video-featuring-israeli-genocide-advocate


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