Re: [Disarmo] Rwm in Sardegna.Gli operai della fabbrica di bombe: «No alla riconversione»
- Subject: Re: [Disarmo] Rwm in Sardegna.Gli operai della fabbrica di bombe: «No alla riconversione»
- From: Antonio Bontempi <antonio at bontempi.net>
- Date: Sat, 5 Aug 2017 19:23:05 +0200
Per Rossana Chi lavora in qualsiasi comparto, ramo, servizio … fino al cappellano militare …. SONO responsabili diretti delle guerre. La guerra deve diventare un TABU. Dopo l’operaio che fa le bombe… viene il soldato, che si nasconde dietro gli ordini del superiore … e poi il superiore che si nasconde dietro gli ordini del generale … e poi il generale che si nasconde dietro l’interesse nazionale. Solamente dicendo le cose come stanno la guerra forse uscirà dalla storia. Da italiano mi sento moralmente responsabile di ogni morto provocato dai nostri soldati o dai nostri alleati o dalle armi da noi prodotte. Ed ho un senso di colpa enorme nel non fare abbastanza per impedirlo. Mancherebbe altro. Lo dico. Mi vergogno del mio esercito, del mio governo militarista. dei miei concittadini che non fanno nulla o che costruiscono bombe, o fucili o pistole … o radar, programmi, vestiti, cibarie, ecc, ecc utili a permettere le guerre. In cima alla lista, da tecnico, metto chi studia e progetta oggetti o sistemi pensati e nati a fini militari, cioè per uccidere …. persone immonde. Non mi copro dietro “ facciamo un lavoro onesto e lo facciamo serenamente”. Come fai a non inorridire per questa leggerezza? Qualsiasi soluzione, dico qualsiasi, è meglio della continuazione delle attività di queste ditte onorevoli. (Gli operai dovrebbero capirlo.) Come sono disposto a correre qualsiasi rischio collettivo, e quindi personale, pur di rinunciare al “nostro” esercito. Disarmo unilaterale totale. Allora non mi sentirò più in colpa. Antonio PS Sono anche un militante ambientalista e ho lo stesso approccio verso la distruzione del territorio, ecc. Non sono colpevoli i soli sindaci o governi, ma tutto l’apparato che idea, progetta , autorizza, realizza, pontifica e giustifica le diverse pratiche distruttive del nostro territorio o del nostro ambiente E’ evidente che siamo spesso corresponsabili. E’ difficile tirarsi fuori del tutto. Si cerca di farlo però. Almeno sono consapevole di come vanno le cose e non mi nascondo dietro un dito. Troppo facile. Un esempio banale: secondo te il progettista, l’imprenditore, il muratore che costruisce la TAV non sono responsabili di quello che stanno costruendo …. solo perché è un opera autorizzata e richiesta dal governo? Anche i campi di sterminio erano autorizzati e richiesti dal governo. Per uscire da questo mare di ipocrisia che ci avvolge bisogna essere a volte brutali. On 05/ago/2017, at 17:25, rossana123 <rossana123 at fastwebnet.it> wrote:
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