PERCHÉ ANTONELLO REPETTO È UN PERICOLO PUBBLICO….
… vuole “sabotare la guerra” (E se facessimo in tante/i come lui?).
Per cominciare un post di Laura Tussi (del 28 novembre): «Pacifista contro fabbrica bombe Sulcis. Antonello Repetto: “Mi autodenuncio”, lettera a Questore e Prefetto Cagliari».
(ANSA) – CAGLIARI, 25 NOV – Un pacifista contro la fabbrica di bombe di Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente. Potrebbe sembrare l’idea di un moderno Don Chisciotte, invece è il progetto di Antonello Repetto, attivista di Carloforte, che oggi ha inviato due lettere al Prefetto e al Questore di Cagliari, Giuliana Perrotta e Danilo Gagliardi, autodenunciandosi.
Nelle due missive, infatti, annuncia l’intenzione di «attuare azioni di sabotaggio non violente contro la fabbrica di bombe Rwm Italia di Domusnovas». In quello stabilimento, negli ultimi mesi, sono stati fabbricati ordigni poi spediti dall’aeroporto di Cagliari-Elmas e dal porto di Olbia in Arabia Saudita.
Spedizioni che hanno sollevato un polverone di polemiche da più fronti. Il primo a segnalare il caso – con tanto di foto e video sulle armi in partenza dall’Isola postate su Facebook – era stato il deputato di Unidos ed ex governatore della Sardegna Mauro Pili. Poi una raffica di interrogazioni e prese di posizione di Amnesty International e della Rete italiana per il disarmo. Infine la replica del ministro Roberta Pinotti: spedizioni regolari e autorizzate nel rispetto della legge.
Adesso scende in campo anche il pacifista che annuncia i possibili sabotaggi. «La mia coscienza di cristiano – scrive Repetto nelle due lettere – mi impone di farlo. Il governo italiano sta violando la legge numero 185 del 190, in base alla quale non si possono vendere armi alle nazioni in guerra. L’Arabia usa queste bombe, ci sono le prove, anche e soprattutto contro civili inermi».
REPETTO, BASTA AMMAZZARE CIVILI- «Io mi sono autodenunciato, annunciando la volontà di voler attuare azioni di sabotaggio non violente, ma sarebbe il Governo italiano da denunciare perché sta violando la legge sulle armi. Tutti abbiamo letto sui giornali dei bombardamenti in Yemen e delle vittime civili».
Lo ha detto all’ANSA Antonello Repetto, il pacifista di Carloforte che ha inviato due lettere a Prefetto e Questore di Cagliari comunicando possibili raid di disturbo verso lo stabilimento di armi di Domusnovas. Repetto, 61 anni, aderente all’associazione Pax Cristi, non è nuovo a proteste di questo genere.
«In passato – racconta – ero stato denunciato per essere entrato in un’area militare a Carloforte, nella zona di Capo Sandalo, dove stavano installando un radar. Adesso vorrei fare qualche cosa. Per il momento ho inviato le lettere e a livello simbolico mi sono autodenunciato».
L’attivista, che recentemente ha partecipato alla manifestazione di Capo Teulada e davanti alla questura di Cagliari contro le esercitazioni militari e le basi in Sardegna, sottolinea quanto sia pericoloso il trasporto delle bombe. «Chiudono addirittura lo spazio aereo – spiega – questa mia presa di posizione non è legata a una forma di vendetta, sono per le manifestazioni pacifiche ma come cristiano e come cittadino non posso accettare che queste bombe vengano utilizzate per ammazzare civili».
PEN’ULTIMA ORA
Ho sentito ieri per telefono Antonello Repetto, che ho il piacere di conoscere bene da molti anni, e mi ha detto che le “forze dell’ordine” gli hanno chiesto cosa esattamente vuol fare… E lui ha risposto «lo vedrete»: me lo immagino mentre lo dice con il suo tono sorridente: lontano da ogni spavalderia ma ostinato. Il suo granello di sabbia nell’ingranaggio di morte lo metterà. Certo non basterà a fermare la catena della distruzione… ma è un inizio.
COME LA VEDO IO
La testimonianza individuale è importante, serve da sprone per altre/i. Grazie di cuore dunque ad Antonello. Ovviamente il coraggio di una persona non può bastare. E visto che l’Italia precipita sempre più nelle guerre della Nato e dell’Occidente (che io da tempo chiamo Uccidente, voce del verbo uccidere) dovremmo seriamente – e con urgenza – chiederci se è possibile organizzare molte e molte azioni come quella che Antonello sta per fare. Chi propone cosa e come, dove, quando? Questa piccola “bottega” è ovviamente disponibile a ospitare interventi su questo tema; anzi li sollecita.
DON QUIXOTE?
«Un moderno Don Chisciotte» scrive l’Ansa e di certo intende “un illuso” o qualcuno che fa confusione fra il mondo reale e la sua immaginazione. Ma anni fa io ho imparato – da un caustico scrittore statunitense (Robert Sheckley) – che il male del nostro tempo non è il donchisciottismo, ovvero scambiare i mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti e i burattini con demoni, ma il sanciopanzismo ovvero non capire che giganteschi demoni esistono davvero e si chiamano guerre, ingiustizia globale, mancanza di ideali e desideri. Come mostra la vignetta di Altan, qui sopra, il pericolo nel «liberarci dai mulini a vento» è che diventiamo ancora più crudeli. Viva Don Chisciotte allora e abbasso Sancio Panza. Si dice che Orson Welles avrebbe voluto far terminare il suo film «Don Quixote» – rimasto purtroppo incompiuto – con una catastrofe atomica dove solo lui, il sognatore, si salva.
LA COERENZA DI ANTONELLO
Qui in “bottega” trovate un intervento di Repetto – La guardia costiera e il «gioco» del radar – e altri post per ampliare il discorso, fra cui: Il nostro Antonello Repetto e il loro radar e Da Sarajevo alla Sardegna contro i padroni della guerra. (db)
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Aias, scatta il licenziamento per Antonello Repetto
Il suo licenziamento fa seguito a quelli già comminati nei mesi scorsi ai dipendenti-sindacalisti Roberto Fallo (Fp Cisl) e Armando Ciosci (Usb).
L'oss, 63 anni, paga a caro prezzo l'iniziale rifiuto nel sottoporsi a visita aziendale per il reintegro in servizio dopo gli scioperi della fame e, soprattutto, una sfilza di dichiarazioni 'sopra le righe' sulla vertenza rilasciate a diversi media.
"Dichiarazioni lesive dell'ordine, dell'economia e degli interessi dell'associazione" per cui si configurano "gravissimi illeciti disciplinari" per i quali "l'azienda non esiterà a chiedere tutela presso l'autorità giudiziaria".
Il provvedimento non è una sorpresa per l'oss carlofortino che conserva l'animo combattivo: "È una questione di principio, impugnerò sicuramente il licenziamento e continuerò la mia protesta sia a Cortoghiana che a Cagliari. Non escludo di riprendere inoltre lo sciopero della fame: io ho solo difeso i miei diritti e quelli dei colleghi".
Immediata la solidarietà da parte di Michele Serra, collega Aias e dirigente della Fp Cgil Cagliari "Allora licenziateci tutti" e da Salvatore Drago, Usb Cagliari: "Questi signori non hanno nessuna intenzione di fermare l'opera di demolizione dei dipendenti non allineati alla loro condotta. La politica dia qualche segnale".