Re: ESERCITO DI PROFESSIONISTI



Salve,
credo che perdendo gli obiettori di coscienza come "volontariato coatto"
siate costretti ad assumere questa posizione. Io, come umanista, credo
invece che sia meglio un esercito fatto da gente che voglia fare il
militare e non che sia obbligata a farlo, che voglia fare il volontario non
che sia obbliagata a farlo.

				Aspetto risposte,
				Igor Russomanno 
				Delegato Gen. del Movimento Umanista 




At 10.54 06/09/99 +0200, you wrote:
>				PAX CHRISTI ITALIA
>
>COMUNICATO STAMPA
>
>657GB
>
>Mentre ci riserviamo di intervenire in maniera organica, progettuale e più
>ampia sul tema della leva, del servizio civile e dell’esercito di
>professionisti, non possiamo mancare di offrire un contributo al dibattito
>suscitato dall’annuncio dell’approvazione del Disegno di Legge con cui il
>nostro Governo propone di abolire la leva obbligatoria nel nostro paese.
>
>Esprimiamo forte preoccupazione per la maniera in cui va delineandosi il
>dibattito ove spesso non si tengono in alcun conto le finalità con cui
>verrebbe impiegato l’esercito di professionisti. In assenza di indicazioni
>contrarie e di smentite siamo purtroppo inclini a pensare che lo strumento
>dell’esercito professionale costituisca il tassello mancante per la
>realizzazione completa del Nuovo Modello di Difesa in cui i compiti del
>patrio esercito vengono spostati dalla difesa del territorio a quella degli
>interessi collettivi (soprattutto economici) del nostro Pese in qualunque
>zona del mondo essi siano posti in crisi. In questo modo i professionisti
>di cui si dibatte rischierebbero di trasformarsi in "Rambo" di cui il mondo
>che cerca la pace non ha assolutamente bisogno!
>
>
>
>Al contrario ci piacerebbe pensare ad un esercito di volontari
>opportunamente addestrati ed abilitati ad un ruolo di Polizia
>Internazionale, ad un esercito che il nostro Governo abbia il coraggio di
>"proporre" al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché sotto la
>sua egida possa essere adibito a compiti di reale prevenzione, mantenimento
>e costruzione della pace nelle zone di crisi del pianeta così come la
>stessa Carta delle Nazioni Unite prevede.
>
>
>
>Nel contempo non andrebbe abolita la leva obbligatoria ma, in sintonia con
>i dettami della Costituzione Italiana e con i pronunciamenti della Corte
>Costituzionale, potrebbe essere reso obbligatorio il Servizio Civile come
>vera e propria "palestra di solidarietà" per i giovani di ambo i sessi che
>potrebbero vivere alcuni mesi dell’anno (otto - dieci?) come insostituibile
>opportunità formativa verso i valori del rispetto e della promozione dei
>diritti umani che costituiscono il patrimonio universale dell’umanità.
>
>
>
>Un progetto di questo tipo renderebbe l’Italia paese leader delle nuove
>politiche della difesa che punta al conseguimento della pace in ogni parte
>del mondo rinunciando fattivamente a qualunque altra scelta che prepari
>altre e più drammatiche esperienze di guerra, cioè di lutto.
>
>							
>
>
>5 settembre 1999
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>       Pax Christi Italia
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