Démos e cràtos, popolo e potere






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Démos e cràtos, popolo e potere
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Sempre ringraziando il sapere collettivo di Wikipedia, leggiamo:

"Il termine democrazia deriva dal greco démos: popolo e cràtos: potere ed etimologicamente significa governo del popolo ..." http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia

Ebbene in questa breve frase è racchiuso il segreto che, pur nella sua semplicità, è in grado di svellerci da quell'avvilente condizione sociale che ben conosciamo e patiamo per condurci ad una organizzazione dotata di ben altro livello di energia, concedente ben altra felicità individuale e funzionalità collettiva. Per compiere questa solo apparentemente difficile migrazione, dobbiamo infatti innanzitutto accorgerci che la storia dell'essere umano è caratterizzata da usi culturali e linguistici, da concetti costantemente ripetuti ed abitudinari modi di dire, che si protraggono immotivatamente per secoli, quando non per millenni. Per lunghissimo tempo calchiamo sempre gli stessi sentieri di pensiero, i quali finiscono per divenire profondi solchi dai quali le nostre sensibilità non riescono più ad uscire, divenendo impossibile capire come evolvere.


Svelliamoci allora con decisione dai vecchi solchi e cominciamo con l'affermare subito che democrazia non vuol dire affatto governo del popolo. Democratica è invece quella società in cui il popolo gode del potere di intervenire ovunque esso desideri o necessiti la situazione, compresi, ma non solo, gli stessi ruoli di governo. In una democrazia nessuno detiene il monopolio di alcunché. Ad esempio a nessuno è permesso accaparrare a vita gli incarichi della Funzione Pubblica. Nè, come ulteriori esempi, vi è alcuno in grado di escludere altri dallo stilare atti o dal comunicare con gli dei o dal costruire edifici o dal guarire le persone. La professionalità non è mai soverchiata dal professionismo ed i titoli non possono venire usati per creare caste e discriminazioni, corporazioni ed esclusioni.

Davvero democratica è quella società in cui chiunque sia in grado di rimediare ad un problema o far evolvere il pensiero od una tecnologia ha l'effettiva possibilità di farlo vedendo immediatamente considerato il suo contributo e nel caso messo a frutto. In una vera democrazia la materia in prioritario oggetto d'attenzione non è il GOVERNO bensì il POTERE nel senso letterale della personale capacità di concepire un'idea o di compiere un atto. La parola "cràtos" non qualifica tanto il potere di delega quanto soprattutto il potere individuale di chi, adoprandosi giorno dopo giorno, diviene abile a svolgere uno o più compiti. Non è il ruolo del governante ad essere posto sull'altare delle celebrazioni bensì il potenziamento del bagaglio di conoscenze, sensibilità e competenze che può essere raggiunto dalle singole persone.


Dimentichiamo l'idea che democrazia voglia dire governo del popolo. Democrazia non implica affatto che la massa passi tutta attraverso la strettoia sociale dei poteri di delega od abbia a partecipare compatta ai vari momenti decisionali. Democrazia non ha nulla a che vedere con la calca ed il caos odierni e con l'incessante illuminazione dei luoghi e delle persone al governo. Vuol dire invece che ad ogni individuo vengono offerte pari opportunità a partire dalla basilare partecipazione ai ruoli della Funzione Pubblica, in modo che ognuno possa accrescere la sua coscienza civile e far sì che la propria originalità contribuisca con qualcosa di unico ad arricchire la società.

Da quando si è affermata la Repubblica si verifica una incessante corsa al potere di rappresentanza ed il cittadino vale ormai solo per il voto che può fornire. Mentre si fa di tutto affinché le persone sappiano e comprendano sempre meno in modo che il loro potere personale scenda al di sotto dello zero. Questa situazione va ribaltata. L'apertura della Funzione Pubblica ad una partecipazione generale, costantemente rinnovata per il tramite di una ben congegnata rotazione, che non leghi le persone agli incarichi ma che anzi agevoli lo scambio di esperienze, può avviare un armonico dinamismo in ogni ambito sociale, fornendo al popolo quel potere, quel potenziamento, quel CRÀTOS finora così terribilmente frainteso.


Iniziamo a definire con l'aggettivo democratico quella persona, quell'istituzione, quel Paese che mira a rendere più potenti, più abili e capaci, i singoli individui costituenti il popolo. A quel punto non avrà più alcuna importanza chi finirà sul podio della rappresentanza popolare.


Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Appennino Centrale

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