Re: La legge sull'aborto non è ingiusta . ?



Caro Lodoli,
                    il rigore, secondo gli studiosi, inizia non prima del 14° giorno, quando la cellule iniziano a differenziarsi. Sul dopo, sulla presenza di una persona, e quindi di un diritto dopo quel giorno, si discute.
La decisione finale è lasciata alla donna, ma è condivisa da quelli che con lei discutono ed operano, e dallo stato stesso, cioè dalla comunità che nello stato si accoglie, e che ha varato la legge e l'ha fatta permissiva. Questo direi. La contraccezione è altra cosa, è la necessaria distinzione tra momento amoroso (che può abbracciare una vita intera) e momento procreativo (che può intervenire anche una sola volta in vita). Questo il Vaticano non sembra volerlo capire, nonostante il parere di interi episcopati come quello statunitense.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo 
 
 
----- Original Message -----
Sent: Saturday, April 10, 2010 1:27 AM
Subject: Re: La legge sull'aborto non è ingiusta . ?

Dici molte cose giuste qui, ma in questo problema - intricato e complesso - occorre tener presente anche il diritto dell'individuo che nasce (o non nasce), che sta in grembo ad una donna ma - attraverso di lei e non solo - e' legato all'intera umanita'.

Non si puo' caricare solo la donna di una (pesante) responsabilita' che e' di tutti.

Per la verita' i Cattolici - col Movimento per la Vita - fanno parecchio e bene per aiutare le donne in difficolta' (peccato che il M. p. la V. sia schierato e spostato parecchio a destra in politica).

Piuttosto la Chiesa (se intendi con questo la Gerarchia cattolica), potrebbe fare di piu' sul piano dell'indirizzo etico evitando - nel predicare da un livello ideale di totale astrazione - di confondere e mettere quasi sullo stesso piano il male dell'aborto con la contraccezione (non abortiva).

Cordialmente
Giuseppe Lodoli

***********************************

At 00.48 10/04/2010, you wrote:
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla legge per l'aborto che il Vaticano ritiene ingiusta; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:

Romano Pontefice Benedetto XVI, benedictxvi at vatican.va

Card. Tarcisio Bertone, segreteria at sds.va

Card. Angelo Bagnasco,  sicei at chiesacattolica.it

Card. Angelo Scola, postmaster at patriarcato.venezia.it

Card. Dionigi Tettamanzi, info at diocesi.milano.it
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

Lecce

 

Al Romano Pontefice Benedetto XVI

al Card. Tarcisio Bertone

al Card. Angelo Bagnasco

ai Card. Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi

 

La legge sull’aborto non è ingiusta

 

Non si può dire che la legge italiana che regola l’aborto sia ingiusta e quindi possa essere impunemente trasgredita.

È invece una legge che affronta con saggezza la difficile situazione in cui può trovarsi la donna, invitandola a rivolgersi ad un consultorio o ad altra struttura sanitaria o ad un medico di sua fiducia affinché discutano con lei la sua situazione e cerchino una soluzione che non comporti l’interruzione della gravidanza. E se non c’è urgenza le chiedano una settimana di riflessione. E in ogni caso l’ultima decisione è lasciata alla donna, alla sua responsabilità.

 

Lo Stato non è tenuto a perseguire ogni colpa. E dev’essere anche riguardoso della complessità psicologica, esistenziale, sociale che può travagliare il cittadino.

 

Una legge saggia, e anche misericordiosa, come ancor più misericordiosa dovrebb’essere la Chiesa. Una legge consapevole del principio giuridico “summum ius, summa iniuria”.

 

V’è invece un’altra via che la Chiesa potrebbe seguire agevolmente per impedire l’aborto, invece di tuonare a ripetizione contro di esso, con effetto scarso o nullo; la Chiesa, con la sua presenza capillare nelle parrocchie, negl’istituti religiosi, in tante associazioni ed opere.

Intervenire con delicatezza nel caso e studiare la possibilità di un’adozione; vedere se la gravidanza può essere portata a termine e una coppia adottiva può essere pronta a ricevere il figlio. Una soluzione che molte volte sarebbe certamente possibile. I medici e gl’infermieri cattolici dovrebbero essere esortati ad operare in tal senso.

Lecce, aprile 2010

                                                                          per il Movimento il Responsabile

                                                                                   Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160


 
 
 



Nessun virus nel messaggio in arrivo.
Controllato da AVG - www.avg.com
Versione: 8.5.437 / Database dei virus: 271.1.1/2802 -  Data di rilascio: 04/10/10 06:32:00