Leggo le parole d'ordine della Tavola della Pace per la
marcia. Asclto Flavio Lotti perorare la causa della "risposta USA.Nato-Mondo
mirata" ai terroristi. Non ritenendo che Lotti abbia la lucidità di perorare
"bombardamenti mirati" su Bush, Rumsfeld e Powell, Fallaci, Panebianco,
Guzzanti, Sofri, Berlusconi, temo che la risposta "mirata", identica a
quella chiesta per Milosevic e Saddam, cioè per tutto il popolo jugoslavo e
tutto il popolo iracheno, vada a fare sfracelli tra i contadini e pastori e le
donne tanto compiante dell'Afghanistan. Dare ancora fiducia agli USA, o
all'ONU(dopo Iraq e Somalia) o a Berlusconi rasenta la cecità, se non la
collusione. Dunque, da un latto esecrazione totale e anatemica di ogni violenza
da parte degli oppressi, aggrediti, segregati e, dall'altro, una
miserabile richiesta di moderazione nell'attuazione della fase due della
provocazione USA e israeliana nella strategia di liquidazione palestinese e di
installazione di terroristi marines in Afghanistan, magari con il corredo di
"mirati" missili all'uranio.
Mi pare che tutti, ma proprio tutti i sani di mente, di
politica e di pacifismo "mirato", debbano subito mobilitarsi perchè la Tavola
della Pace includa al primo posto della sua parola d'ordine, prima di acqua,
pane e altro, il no alla guerra, la pace contro il terrorismo e controterrorismo
USA e israeliano. E perchè si elimini, con intervento assolutamente
irrinunciabile, il consenso a "risposte" armate, di qualsiasi genere e portata
all'attacco, NON fatto dagli afghani a New York e Washington, ma, SEMMAI,
dall'allievo CIA bin Laden (Negri scrive "Bin Lader").
Penso che la partecipazione di tutti i compagni a questa
marcia, già intossicata l'anno scorso dall'invito, accolto, al criminale di
guerra Dalema, debba essere rigorosamente condizionata all'accettazione dei due
punti di cui sopra.
Fulvio Grimaldi
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