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Re: Out of the house, into legislature (Christian Science Monitor,OCTOBER 23, 2000)



>Giorgio Ellero
<glr_y@iol.it>
>Per forza, non volevano trovarsi un Kostunica nazionalista serbo
>filooccidentale tra i piedi, altrimenti addio indipendenza, e non potevano
>certo votare Milosevic (A proposito, strana dittatura quella di Slobo, in
>cui si
>tengono elezioni multipartitiche....)

... e poi comunque sia vince comunque Slobo :-) Ti ricordi quando in Serbia
sono andati avanti per mesi a Belgrado a battere pentole e pignatte in
strada - due anni prima del botto in Kosovo -  perche' lui coi risultati
delle elezioni (che aveva perso) ci si e' pulito il sedere ed ha fatto
comunque a modo suo?

>Come vuoi che ora i pochi serbi rimasti in
>Kosovo votino? per cosa, per santificare il lavoro fatto dalla Kfor e
>dall'Uck,
>con almeno 200.000 albanesi d'Albania ora lì residenti e almeno altrettanti
>profughi di ogni etnia scappati sia in Serbia che nel resto d'Europa?
>Non mescoloare patate con cavoli, per favore.

Uffa uffa, che pazienza che 'ce vole..... Nel lontano 1989 io facevo
interviste su quel che accadeva in Kosovo coi i kosovari "profughi interni"
a Lubiana (300.000 solo in Slovenia). Succedevano cose da far rizzare i
capelli, in Kosovo. E dato che qui tutto cio' che e' "operaio" e
"sindacale" e' sacro per definizione, chi si occupava all'epoca di
difendere la causa dei minatori di Trebca, in sciopero perche' Slobo aveva
mandato l'esercito a costringere con la forza il parlamentino provinciale
del Kosovo a votare la sua autocastrazione? Guarda che c'erano gli
elicotteri militari a svolazzare sopra la skupstina a Pristina, per render
chiaro il concetto... E l'esercito contro i minatori.

E tutti i licenziamenti di massa avvenuti per un decennio, tutto
l'apartheid e la violenza giorno dopo giorno, quelli per voi non esistono?

Scusami se adesso divento un po' cattiva, ma e' facile far propaganda
operaistica dieci anni dopo, e da una parte sola, visto che la NATO regala
il facile gettone dell' "aggressione imperialista". Eh, gia', con tutto
quel can can in tv diventa piu' vendibile far campagne. Ma quella volta
li', dodici anni fa, dove eravate tutti? Io ho tirato per la manica tanta
gente - e mica di destra, e un po' di questi oggi sono al governo - in
quegli anni li'.

Comunque, a me personalmente fa schifo che stiam qui a becchettarci sulle
disgrazie altrui.

Lo ripeto ogni volta: questa gente non ha bisogno anche delle nostre
polemiche cretine, ha bisogno di aiuto.

Ma non a rafforzare ancora piu' la logica di "chi sono i buoni e chi i
cattivi", a categorie rigide.

Ovvero: la NATO e' cattiva per definizione, quindi i suoi nemici sono i
miei amici, quindi anche Milosevic (dopo quattro guerre scatenate per il
suo potere personale, un quarto di milione di morti, milioni di profughi
che chissa' mai se torneranno a casa - ma anche l'impoverimento e rovina
della sua stessa gente; e chiedilo a migliaia e migliaia di giovani serbi
che sono espatriati in questi anni per non farsi mandare a macellare nelle
guerra di Slobo, cosa ne pensano) diventa automaticamente un'eroico
patriota dell'indipendenza contro l'aggressione imperialista.

Ma santo cielo, dici sul serio? A me sembra una barzelletta, scusa.

Proprio perche' invece la questione della svendita sottobanco di tutti
questi popoli e' una cosa seria, l'unica speranza forte che hanno e'
reimparare a vivere insieme.

Invece sono ancora tutti illusi di riuscira a farcela gli uni contro agli
altri, ogni gruppo pensa di essere il piu' furbo e quello che riuscira' a
fare le scarpe agli altri. Questa e' la verita', caro mio, io con questa
gente ci parlo, non le leggo sul Manifesto le cose.

E accettare anche gli aspetti sgradevoli e' una forma di rispetto.

Rispetto, si'.

Rispetto per la fase REALE in cui si trovano loro in questo momento, non la
pretesa di trasformarli in iconine dell'eroico lavoratore/sindacalista da
metter sull'altarino delle campagne di qualcun altro, in un altro paese.

Scusa se qui ci vado giu' dura, e' un concetto un po' difficile e molto
provocatorio: rispetto addirittura per la loro violenza. Rispetto, non
approvazione.

Rispetto significa ammettere la realta', e cercar di capire da dove viene.
Non scopare la polvere sotto il tappeto, perche' non serve a niente.

Qualcuno mi ha accusato addirittura di essere razzista perche' dico cose
sgradevoli.

Bene, facciamo un esempio diverso: qualcuno di voi e' in grado di negare
che in Italia abbiamo avuto vent'anni di fascismo? Persecuzioni razziali?
Italiani che hanno commesso crimini di guerra e violenze varie?

E se qualcuno vi rinfresca la memoria su questo, saltate su a dire che sono
razzisti perche' guardare in faccia la realta' di quel che e' successo
equivale a dire che tutti gli Italiani sono fascisti e criminali?

Immagino di no (spero).

Beh, sorry, ma qui state facendo la stessa cosa.

Io non ho molta voglia di fare questa discussione perche' mi pare un po'
sterile, ma mi ci faccio tirare di nuovo perche' mi dispiace vedere tante
energie (di gente che comunque ha le migliori delle intenzioni) andare in
una direzione che si perde in una polemica inutile.

Non solo, rischia di far danni.

Io insisto che la guerra vera sta appena iniziando, ed e quella che abbiamo
anche noi nei nostri paesi ricchi e prosperi: lo schiacciasassi delle
strutture di potere interessate solo a guadagnare il piu' possibile, contro
un tentativo di creare una societa' basata sugli esseri umani.

Pero', vedi, il pericolo per i nostri amici di la' non e' la NATO, ne' la
CIA. Ripeto, io con la gente ci parlo e ci vivo, quindi so come ragionano.
Il pericolo mortale e' la loro ingenuita'. La convinzione che "una volta
che ci saremo liberati di quelli la' andra' tutto bene". E l'ingenuita' su
cosa vuole dire "investitori esteri". Dei quali c'e' fame, come fossero il
toccasana, perche' sperano che di li' verra' la salvezza per le loro
economie distrutte.

Questa ce l'hanno tutti: Sloveni, Croati, Serbi, Albanesi....

Dunque, liberiamoci di qeugli stronzi la' e sara' tutto rose e fiori. Ci
sono cascati regolarmente tutti. Poi passano un po' di anni, la gente
comincia a vedere che chi piu' sventola bandierine sacre della patria piu'
ci si ingrassa - mentre loro diventanio sempre piu' poveri - e comincia a
porsi il problema... Allora, altre elezioni, grande entusiasmo su un altro
cambiamento epocale.... E siamo sempre la' perche' cambiano i suonatori ma
la musica e piu' o meno la stessa.

Quel che manca e' l'idea che e' una societa' a dover tenere sotto controllo
l'operato dei suoi leaders, non basta sperare che ne arrivi uno "buono".

Mai sentito parlare del "mito dello zar buono"?

Una societa' che cerca lo zar buono (e ti pare che noi siamo molto piu' in
la?), e' ancora un po' come un bambino che cerca papa' perche' ancora non
ha imparato a reggersi sulle sue gambe, prender coscienza di se' e delle
sue possibilita', risolvere da se' i suoi problemi senza attendere la
salvezza dal padre (o zar) grande e forte e buono.

Che uno creda nel potere operaio o in quello del G17, la sostanza non
cambia molto. Siamo sempre alla fede in una bandiera, al delegare la
responsabilita' di salvarci a qualcun altro.

A me disturba il tipo di discorso che fai per questo aspetto qui: e'
un'altra soluzione a pacchetto, dove ci sono gli eroi e gli stronzi,
un'altra visione in bianco e nero, che alla fin fine offre salvezza
(dell'anima e del corpo) se ti metti dalla parte giusta. Nel caso tuo, sono
stronzi gli uni ed eroi gli altri, poi trovi qualcuno dalla parte opposta
che ti ribalta i ruoli ma offre lo stesso meccanismo psicologico --->
bianco/nero, buoni/cattivi.

Troppo facile.

Quel che turba gli animi in questa storiaccia e' che se cerchi di difendere
qualcuno molto spesso scopri che e' vittima ma anche tagliagole. E ti manda
in tilt perche' rovina il tuo ruolo di angelo custode.

Il supporto che si puo' offrire non e' cercare di individuare chi sono i
buoni in questa vignetta, e combattere al loro fianco contro i cattivi.

Hanno bisogno di parlarsi.

Hanno bisogno di iniziare, millimetro per millimetro, ad uscire da questa
paranoia. A fidarsi gli uni degli altri - proprio per non essere fatti a
pezzi dall'esterno.

Ne avevano bisogno gia' dieci anni fa, prima di questo macello, ma sono
stati lasciati soli.

E io sono incazzata nera con la nostra sinistra (di cui credevo piu' o meno
di far parte) perche' ha dimostato un enorme MANCANZA DI RISPETTO per
questa gente. perche' se ne e' sbattuta delle loro angoscie, dei loro
bisogni di nazione, perche' alla nostra sacratissima sinistra non
piacevano, no, loro volevano l'altarino della Jugoslavia modello di
socialismo e fratellanza, e se ne sbattevano se la realta' era diversa.

MANCANZA DI RISPETTO.

Una persona della quale taccio il nome mi lascio' senza fiato, era il
giugno 1991, con la seguente uscita: "A me questi Sloveni e Croati sembrano
un po' fascisti". E queste stronzate (scusate la volgarita', gente, ogni
tanto ci vuole) continuo a sentirle, purtroppo. Da personaggi pieni di se'
che della realta' della gente non capiscono un accidente, ma scrivono
libri, pontificano, spiegano il loro verbo.... e di che utilita' sono, alla
fin fine, per la vita di questa gente?

Scusami per la tirata - scusatemi tutti per il messaggio troppo lungo.

Vorrei solo veder finire questo tipo di polemiche, uno di questi giorni. Ho
detto che le persone di la' hanno bisogno di imparare a fidarsi le une
delle altre. Se non imparano ad ascoltarsi, ad accettare le verita'
difficili da digerire, ciascuno le sue, sara' impossibile. Le guerre che
abbiamo gia' visto sono state possibili anche perche' c'era questo rifiuto
di accettare le verita' altrui. Ne avremo delle altre - o comunque popoli
divisi, piu' facile preda dei "lupi" esterni - se questo processo di
accettazione reciproca non inizia, una buona volta.

Un po' di gente, di tutte le provenienze, che ci sta lavorando su c'e'.
Sarebbe bello che fossimo piu' numerosi.

paola