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Belgrado 25/10: Il programma del DOS (Fwd) [JUGOINFO]




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Date sent:      	Thu, 26 Oct 2000 10:33:30 +0200
Subject:        	[JUGOINFO] Collon: il programma del DOS
From:           	"jugocoord@libero.it"<jugocoord@libero.it>


LUNEDI' 25 SETTEMBRE

Il programma di Kostunica è quello di un gruppo di economisti jugoslavi
molto di destra, noto col nome di “G 17". Esso prevede: 
1. L'introduzione del marco tedesco come moneta nazionale! 
2. Una forte riduzione del bilancio per le spese militari, cosa che priverebbe 
il paese dei mezzi per difendersi da nuove aggressioni;
3. L'allineamento alle ricette antisociali che il FMI vuole imporre. 

Sono le stesse riforme che hanno già devastato l'economia di paesi come
la Bulgaria, l'Albania o la Romania. Un osservatore rumeno mi confidava
stamane: "Ci avevano promesso che dopo la caduta di Ceaucescu, il
capitalismo sfrenato ci avrebbe dato la prosperità. Ma oggi l'economia è
in rovina. Abbiamo accumulato dieci miliardi di dollari di debito, ma
non si vede un solo investimento. Gli edifici in costruzione sotto
Ceaucescu non sono mai stati ultimati”.

Effettivamente bisognerebbe pensarci. Molti jugoslavi hanno votato per
Kostunica, sperando che il cambio di dirigenti li avrebbe liberati
dall'embargo che strangola il paese e li obbliga a vivere in condizioni
difficilissime. Ma la vittoria di Kostunica porterà veramente sollievo e
stabilità?

Si possono fornire tre elementi per rispondere.
1. Dove andrà il denaro?
2. L'esempio di un precedente come il Nicaragua.
3. Che cosa ha dato fino a questo momento l'Occidente al Kosovo?
Con Kostunica, Djindjic e il FMI, la popolazione avrà qualche sollievo?

1. E' molto probabile che del denaro occidentale finirebbe nelle tasche
di questo paese. 
Il vero capo dell'opposizione, Zoran Djindjic - l'uomo che tira i fili
di Kostunica - ha ricevuto milioni di dollari per fare il lavoro di
Washington. E una nuova classe di uomini d'affari si è sviluppata e
pesta i piedi per l'impazienza. Vuole avere completa libertà di metter
fine alle difese sociali e alle condizioni di lavoro regolamentato. Per
poter sfruttare al massimo la manodopera jugoslava. In breve, lavorare
sotto il regno della paura, come nei paesi cosiddetti “avanzati”, dove
gran parte dei lavoratori, sempre più stressati, crepano di lavoro,
mentre l'altra si deprime nella disoccupazione. 
Ecco che cosa avrebbe in sorte il popolo jugoslavo. 
Senza considerare che la deregolamentazione
cara al «G-17» permetterebbe loro sicuramente di godere dei vantaggi
come una carne da mucca pazza o imbottita di ormoni e di diossina e
altri elementi inquinanti. I giovani jugoslavi nutrono attualmente una
grande illusione verso le promesse dell'Occidente. Sono essi a crederci
maggiormente. La grande illusione è credere che la popolazione jugoslava
avrà prosperità se accetta la volontà delle multinazionali e dei
dirigenti occidentali. Ma da dove viene la ricchezza di queste
multinazionali occidentali? Dal fatto che esse praticamente non pagano
le materie prime che sottraggono al terzo mondo. E che in tutti i paesi
del mondo in cui sfruttano i lavoratori, fanno di tutto per mantenere i
salari al livello più basso. Del resto, si tratta di una regola
economica che il sistema della concorrenza capitalista li obbliga ad
applicare: se non lo facessero sarebbero battute ed eliminate dai loro
concorrenti. Insomma, se le società dei paesi ricchi sono ricche è
perché in realtà rubano ai paesi poveri. E quando promettono a u paese
povero che, sottomettendosi potrà entrare nel club dei paesi ricchi, è
una menzogna. Questa promessa non potrebbe essere mantenuta, perché se
non vi sono più sfruttati che si fanno derubare, non vi sono più
sfruttatori che si arricchiscono. L'unica soluzione è un mondo senza più
sfruttati né sfruttatori, un mondo di autentica cooperazione
internazionale basata sulla solidarietà.

   2. E poi, si può credere alle promesse degli Stati Uniti?
Ho appena discusso con un osservatore nicaraguegno: “Sono colpito dalla
rassomiglianza tra la situazione in Jugoslavia e quella del Nicaragua
nel 1990. All'epoca, per rovesciare il nostro governo progressista,
quello dei sandinisti, gli USA avevano ugualmente combinato due metodi.
Da un lato, avevano armato delle bande chiamate "contras" che
massacravano e terrorizzavano la popolazione, come l'UCK. D'altro canto,
agitavano l'alternativa elettorale. Ma le promesse non sono state
mantenute e la situazione del popolo nicaraguegno è enormemente
peggiorata. In questo paese di 4 milioni di abitanti, la disoccupazione
è balzata al 40% e con essa la delinquenza, la prostituzione, il
traffico di droga. Ai semafori si affollano bambini mendicanti. La
salute è degradata, si assiste alla riapparizione di malattie che la
rivoluzione aveva eliminate, come la polmonite, è in aumento la
mortalità (soprattutto infantile). Idem per l'analfabetismo. Ecco cosa
succede quando ci si fida delle promesse degli USA. Ma ho buone speranze
che la sinistra sandinista vinca le prossime elezioni a novembre, i
sondaggi la danno al 43% contro il 23%.

   3. Un terzo elemento di risposta per sapere se si può fare
affidamento sulle promesse dell'Occidente, è guardare che cosa si è
fatto in Kosovo.
L'Occidente aveva promesso d'instaurarvi la pace, la democrazia e  la
tolleranza tra nazionalità. Ma che è successo? Oltre 5.OOO atti
terroristici in un anno, con l'uccisione di un migliaio di persone.
350.000 Serbi, Rom, Ebrei, Mussulmani e altri membri di minoranze
nazionali sono stati scacciati sotto gli occhi e con l'aiuto della NATO.
Risultato: la mafia albanese ha trasformato questa regione in una testa
di ponte per il traffico di droga, di auto rubate e di prostitute. Un
celebre criminologo dell'università di Paris 2, Xavier Rauffer, denuncia
"un enorme traffico di esseri umani, una prostituzione gigantesca qui
adesso invade tutta l'Europa, une prostituzione diretta da protettori
albanesi. Ora, tutta l'Europa occidentale è invasa di eroina proveniente
dai Balcani” (RTBF, 24 marzo 2000). E' noto che alcune grandi banche
europee “lavano” il denaro sporco accumulato con questi traffici. La
NATO trasformerà tuttii Balcani in una "gangocrazia"? I giovani
jugoslavi ed europei saranno sempre più in preda a questo flagello della
droga? 

Colonizzazione non vuol dire stabilità. La colonizzazione della
Jugoslavia e dei Balcani da parte dell'Occidente non porterà la
stabilità. Se aumentano miseria ed ineguaglianze sociali, i popoli
prenderanno coscienza di essere stati ingannati, e si ribelleranno per
riguadagnare la propria indipendenza. Si vedrà allora che le basi
militari della NATO non sono rivolte solo verso gli obiettivi strategici
della Russia, del petrolio del Caucaso e del Medio Oriente, ma hanno
anche il ruolo di reprimere i popoli dei Balcani. Oggi cresce il
malcontento in paesi come la Macedonia o la Romania e gli osservatori di
questi paesi mi hanno confidato che le prossime elezioni potrebbero
vedere un ritorno della sinistra. Anche in Jugoslavia, se Kostunica -
cioè Djindjic – va al potere, al popolo jugoslavo non occorrerebbe
probabilmente molto tempo per capire di essere stato ingannato. Per
spezzare e deviare le rivolte, gli USA e i loro alleati cercherebbero
certamente di suscitare di nuovo degli scontri. 

La resistenza è dunque la sola via possibile per assicurare la pace e lo
sviluppo sociale nei Balcani. Milosevic ha dichiarato nel suo ultimo
discorso elettorale: “Se divenissimo una colonia non saremmo mai liberi
dalle sanzioni, perché essere una colonia è la forma peggiore delle
sanzioni. Se divenissimo una colonia, non avremmo alcuna possibilità di
sviluppo, né a breve né a lungo termine”. Su questo punto non si può che
dargli ragione.

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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")

Per contributi e segnalazioni: jugocoord@libero.it


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