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Riportiamoli a casa prima che (si) facciano dell'altro male.



So bene che la "proposta" che vado a fare sia minimalista e che a differenza dell'esposizione della bandiera della pace non faccia chiarezza ne' sulla brutalita' ne' sulle cause della guerra - non sia pacifista, insomma - e che oltremodo nei paesi anglosassoni faccia parte di quella tradizione patriottica illuminata, tipica di un paese colonialista di "riportare i nostri ragazzi a casa". 
Ma in ogni caso potrebbe essere efficace (il che non e' poco), potrebbe fare breccia tra le file dei militari, potrebbe infine fare finalmente breccia sulla convinzione inculcata in molti italiani su "l'eroismo" della guerra all'indomani della strage di Nassirya e soprattutto all'indomani dei funerali di stato con la benedizione delle armi (le domande di arruolamento volontario da quella data sono in aumento).
In sostanza la proposta e' questa: esporre dai balconi, negozi, macchine una semplice scritta "RIPORTIAMOLI A CASA".
Io comincio da oggi, prima che sia troppo tardi, prima cioe' che qualche altro perda la vita siano essi militari italiani siano essi iracheni caduti sotto il fuoco di pallottole italiane.
In sostanza voglio dire: 
"RIPORTIAMOLI A CASA PRIMA CHE SI FACCIANO E FACCIANO DELL'ALTRO MALE.
Con un livello di coscienza abbastanza basso da un anno a questa parte sulle questioni di guerra forse abbiamo bisogno di un gancio piu' basso per sollevare la coscienza pubblica, il resto poi stara' a noi.
Grazie per l'attenzione.
Bartolomeo Antonio Scalzi
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