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mozioni alla Camera per inserire la pace nella costituzione europea e per il superamento del diritto di veto



vi trasmetto il testo di due mozioni in discussione oggi pomeriggio alla
Camera per un'Europa capace di agire per la costruzione della pace nel
mondo.
La prima impegna il governo a promuovere l'inserimento del contenuto
dell'articolo 11 della nostra Costituzione nel Trattato costituzionale
europeo.
La seconda impegna il governo, tra le altre cose, a valutare le proposte
volte a superare la pericolosa paralisi possibile dovuta al voto
all'unanimità e a sostenere, nel corso di questo semestre, il testo
dell'attuale bozza di Costituzione europea, per dare forza alla trattativa
in corso, così come è proposto nell'appello del Movimento federalista
europeo, condiviso da numerosi cittadini italiani, associazioni ed enti
locali; 
MOZIONI SULLE INIZIATIVE PER FAVORIRE UNA MAGGIORE COESIONE POLITICA DEGLI
STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA 
MOZIONE 1.
La Camera, 
premesso che: 
è evidente il fallimento della dottrina della guerra preventiva adottata
dall'amministrazione Bush in Iraq, che ha contribuito a destabilizzare lo
scenario mondiale; 
l'articolo 11 della Costituzione sancisce la contrarietà del nostro Paese
alla guerra come strumento di risoluzione delle controversie tra i popoli; 
nel processo costituente europeo tale principio non può essere eluso, in
considerazione della sua universalità; 
l'Europa può rappresentare un importante punto di riferimento per una
politica effettivamente multilaterale; 
impegna il Governo: 
a promuovere l'inserimento del contenuto dell'articolo 11 della nostra
Costituzione nel Trattato costituzionale europeo. 
(1-00350) 
«Realacci, Folena, Fioroni, Siniscalchi, Gasperoni, Piscitello, Zanella,
Pistone, Sasso, Bellini, Bandoli, Innocenti, Battaglia, Vigni, Pinotti,
Calzolaio, Monaco, Lion, Boato, Rusconi, Zanotti, Ruggeri, Tocci, Bimbi,
Reduzzi, Giachetti, Ruzzante, Panattoni, Cento, Villari, Di Serio D'Antona,
Maura Cossutta, Mussi, Cima, Lettieri, Pistelli, Grandi, Pisa, Grignaffini,
Sereni». 
(29 marzo 2004) 
MOZIONE 2.
La Camera, 
premesso che: 
nel corso del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea il
processo di unificazione politica dell'Europa non ha fatto passi avanti
significativi; 
la conferenza intergovernativa, tenutasi a Bruxelles dal 12 al 13 dicembre
2003, non ha approvato il testo della Costituzione europea elaborato nei
mesi precedenti dalla Convenzione sull'avvenire dell'Europa; 
il principio del diritto di veto concesso ad ogni singolo Paese membro
condiziona negativamente il progetto dell'integrazione reale e politica
dell'Europa; 
il testo della Costituzione non accoglie fra i suoi principi fondanti
l'obiettivo prioritario della pace; 
nel corso del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea non sono
state superate le divisioni fra i Paesi storicamente fondatori dell'Unione
europea sul tema della guerra in Iraq e, più in generale, sulla questione
della politica estera degli Usa, basata sul modello della «guerra
preventiva»; 
di conseguenza, scarsi sono stati i risultati sul modello di difesa comune
per l'Europa; 
il mancato raggiungimento di una serie di obiettivi rischia di
ridimensionare e snaturare il significato del rinnovo a giugno 2004 del
Parlamento europeo, considerato che quest'ultimo non elegge un Governo, non
ha una carta costituzionale di riferimento e rischia di rappresentare una
mera sommatoria di Paesi profondamente divisi sui grandi temi; 
in tale quadro la scadenza del 14 giugno 2004 si rivelerebbe una semplice
prova elettorale di secondo ordine, dove si saggerebbero soltanto i rapporti
di forza fra i partiti all'interno dei singoli Paesi; 
malgrado l'esistenza di chiari limiti, che vanno dall'evidente inadeguatezza
della conferenza intergovernativa, alle carenze contenute nel testo della
Costituzione europea e alle divisioni permanenti riguardo il tema cruciale
della pace, pronunciamenti e azioni provenienti da istituzioni, organismi e
cittadini dei singoli Paesi possono tuttavia risultare determinanti per il
riavvio del processo di unificazione e di autonomia dell'Europa; 
impegna il Governo: 
a dimostrare nelle parole e nei fatti che sulle questioni fondamentali gli
interessi e il ruolo possibile dell'Europa travalicano gli interessi
nazionali e di parte; 
a prendere in considerazione le proposte di creare un sistema a «doppia
velocità» in Europa, non rigettando, quindi, a priori l'ipotesi di creare un
gruppo di Paesi che voglia comunque andare avanti più speditamente
nell'integrazione politica e nell'autonomia dell'Europa; 
a valutare le proposte volte a superare la pericolosa paralisi possibile
dovuta al voto all'unanimità; 
ad appoggiare, nel corso del semestre di presidenza irlandese dell'Unione
europea, tutte le azioni volte allo scioglimento del nodo politico che ha
impedito l'approvazione della Costituzione europea, in particolare
riavviando un'iniziativa della Convenzione sull'avvenire dell'Europa; 
a sostenere, nel corso del medesimo semestre, il testo dell'attuale bozza di
Costituzione europea, per dare forza alla trattativa in corso, così come è
proposto nell'appello del Movimento federalista europeo, condiviso da
numerosi cittadini italiani, associazioni ed enti locali; 
a proporre e promuovere in sede europea iniziative che vadano verso una
maggiore coesione politica degli Stati membri dell'Unione europea. 
(1-00315) 
«Cima, Bulgarelli, Cento, Lion, Pecoraro Scanio, Zanella, Boato, Grillini,
Rodeghiero, Camo, Diana, Sereni, De Brasi, Benvenuto, Banti, Cossa,
Annunziata, Maura Cossutta». 
(9 febbraio 2004)