OMNICRAZIA ON LINE Come sanno i nostri lettori, Aldo Capitini sosteneva l’avvento di una democrazia completa, da lui chiamata omnicrazia, cioè il potere di tutti. Mezzo di questo avvento devono essere le tecniche della nonviolenza e la creazione di centinaia di migliaia di centri, che dal basso permettano a tutti i cittadini d i controllare e di partecipare alle decisioni di governo, cominciando da quello locale, di territorio, di studio, di lavoro. Le istituzioni dovrebbero favorire questo allargamento della democrazia cedendo una parte del loro potere, garantendo a tutti il massimo dell’istruzione pubblica, fornendo le informazioni più numerose e imparziali possibili, mettendo a disposizione locali e mezzi di comunicazioni utili all’esercizio della democrazia. Tra questi Capitini ipotizzava la offerta di giornali locali, aperti alle osservazioni e alle proposte di tutti i cittadini. Capitini non è vissuto abbastanza per conoscere Internet. Conoscendolo, crediamo che avrebbe sottolineato le sue enormi capacità di informazione e di partecipazione, e di conseguenza il grande contributo che potrebbe dare allo sviluppo della omnicrazia. Ce ne siamo ricordati, leggendo del grande successo che riscuote in Corea dl Sud il sito Ohmy News, creato tre anni fa dal giornalista Oh Ye-on-ho. Ce ne parla Giusi Fasano nel "Corriere della Sera" del 2 giugno 2003. Tre anni fa Oh Ye-on-ho scriveva: "…"voglio che sia tutto scritto da gente comune, non da giornalisti patinati"… …oggi il suo giornale è un caso di successo senza precedenti… …pubblica notizie esclusivamente online. Tutte rigorosamente scritte dai suoi lettori… …al punto che oggi Ohmy News ha il potere di distruggere o creare personaggi pubblici, smascherare corruttori, spostare l’orientamento politico dell’opinione pubblica, organizzare campagne antiamericane, anti governative o anti corporative e determinare esiti elettorali. Come è successo nel dicembre scorso con l’elezione del presidente Roh Moo-hyun, che per riconoscenza ha rilasciato proprio al giornale on line la sua prima intervista da eletto…" Certamente il successo è legato alla grande diffusione di Internet in Corea, al fatto che i cittadini scrivono di tutto, stuzzicando anche la curiosità morbosa. Comunque non sono ammessi, ovviamente, articoli anonimi. Resta il fatto, che Oh Ye-on-ho, come diceva Capitini, si è fatto centro, si è aperto alla collaborazione di tutti, alla discussione con tutti, che è partito non da un gruppo, da una associazione, da una parrocchia, da una sede sindacale o politica locali, ma dalla rete. Anche noi tre anni fa abbiamo aperto il nostro centro a tutte le notizie che avessero attinenza ai temi capitiniani della nonviolenza, della pace, della partecipazione, del potere di tutti, che, praticamente, sono i temi della convivenza umana. Nel www.cosinrete.it, infatti, abbiamo trattato tutti i temi attuali, internazionali, nazionali e locali, e continuiamo a farlo con il gradimento dei non molti lettori e con l’intervento di pochi collaboratori.Oh Ye-on-ho è un giornalista veterano, la sua formula è più allettante, l’uso della rete in Corea del Sud è più capillare, ma per tutti gli amici della nonviolenza e del potere di tutti che non possono o non vogliono per varie ragioni creare centri locali e territoriali, l’esperienza di Oh Ye-on-ho e anche la nostra possono, speriamo, essere di sprone a moltiplicare le iniziative e a farsi centri on line di nonviolenza e partecipazione. luglio 2003
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