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la Bosnia come dominio coloniale



http://www.guardian.co.uk/international/story/0,3604,991947,00.html
ASHDOWN RUNNING BOSNIA LIKE A RAJ
Ashdown governa la Bosnia come un Raj (=amministrazione coloniale britannica in india)
IAN TRAYNOR da Zagabria
5 luglio 2003

Paddy Ashdown mostra una "sconcertante concezione della politica democratica" e il suo esercizio di poteri assoluti in Bosnia sta frustrando il tentativo di stabilire una democrazia efficiente in un paese che esce da una guerra, secondo uno studio sull'edificazione nazionale nei Balcani.
In un'aspra critica sui sette anni di sforzi occidentali per trasformare la Bosnia in una democrazia liberale dopo la guerra 92-95, il rapporto pone l'accento sul leader liberaldemocratico accusato di trasformare la Bosnia in un Raj europeo, dispiegando i metodi degli Inglesi in India nel 19° secolo.
Il rapporto di 15 pagine verrà pubblicato dalla European Stability Initiative, che si occupa di problemi balcanici e che ha base a Berlino e Sarajevo,  http://www.journalofdemocracy.org/KnausandMartin.pdf
e sarà seguito da uno studio più approfondito sul peacekeeping e il nation building in Bosnia.
Viene detto che i poteri assoluti conferiti a Lord Ashdown come "alto rappresentante" della Comunità internazionale in Bosnia stanno indebolendo lo Stato, scoraggiando l'iniziativa politica locale, e incentivando una cultura della dipendenza internazionale. "Non si può creare democrazia stabile con questi metodi autoritari," ha detto Gerald Knaus, uno degli autori dello studio e direttore dell'ESI. "C'è un difetto fondamentale nel sistema." 
Ammettendo che sono stati fatti errori nel corso degli anni da parte dell'amministrazione internazionale in Bosnia, J.Braithwaite, portavoce di Ashdown, ha difeso la sua posizione: "la Bosnia non è un Raj europeo, come dicono provocatoriamente. Ciò è polemica, ma c'è un dibattito importante in corso, e questo è un contributo." 
I difetti nel disegno internazionale per la Bosnia, il primo esperimento occidentale nella costruzione di una nazione dopo la guerra fredda, mostrano come non si deve procedere in Afghanistan o in Iraq, avvertono gli autori dello studio. 
Knaus ha aggiunto che l'obiettivo della sua critica non era tanto Ashdown, che ha governato la Bosnia dal maggio dell'anno scorso, quanto l'istituzione dell'ufficio di alto rappresentante, ideato per condurre la Bosnia come conseguenza degli accordi di pace di Dayton del novembre 1995. 
Tuttavia ha detto inoltre che l'ex politico britannico faceva un uso molto maggiore dei suoi poteri senza ostacoli come "despota benevolo" che non i suoi predecessori. 
Di media Ashdown imponeva 14 decreti o decisioni ogni mese, rispetto ad una media di 4 nel 1999.  Il portavoce di Ashdown ha contestato il dato, dicendo che il tasso era di 11 decisioni imposte al mese. 
La critica centrale sul regime internazionale in Bosnia è che non ci sono controlli nè equilibri sui poteri di Ashdown, e nessuna responsabilità, sia locale che internazionale. 
L'ufficio dell'alto rappresentante può "revocare presidenti, primi ministri, giudici e sindaci senza dover
presentare le relative decisioni per la revisione. Può sottoporre a veto candidati per posizioni ministeriali senza avere bisogno di presentare pubbliche prove. Può imporre legislazione e creare nuove istituzioni senza dover valutare il costo per i contribuenti bosniaci. L'alto rappresentate non è responsabile verso alcuna istituzione eletta", dice lo studio. 
Se i poteri draconiani possono essere giustificati dalla situazione di tensione ed emergenza subito dopo la guerra, è invece comprensibile che sette anni dopo i poteri maggiori dovrebbero essere esercitati da politici bosniaci eletti. 
I funzionari di Lord Ashdown ammettono che i suoi poteri assoluti "arrestano lo sviluppo politico del paese", ma sondaggi di opinione effettuati per il suo ufficio mostrano il vasto sostegno dell'uso di tali poteri se necessari a forzare il passo della riforma. 
Un uso particolarmente controverso dei poteri dittatoriali concerne le riforme giudiziarie. A seguito di un'eliminazione su larga scala di giudici e procuratori da parte del predecessore l'anno scorso, Ashdown sta tentando di creare per decreto un sistema giudiziario depoliticizzato, imparziale e competente. 
Braithwaite ha detto che i politici bosniaci erano troppo corrotti e venali perché fosse affidato a loro il compito, sebbene ogni paese in Europa orientale abbia affrontato le stesse sfide dopo il crollo del comunismo ed abbia dovuto riformare da sé gli ordinamenti giudiziari. 
Mentre Ashdown interviene a volontà nelle questioni economiche e politici in Bosnia, una delle mansioni centrali previste dalla Comunità internazionale nel 1995 rimane irrealizzata sette anni dopo il cambio di gestione internazionale: gli arresti dei più importanti criminali di guerra.  Radovan Karadzic e Ratko Mladic, i capi politicomilitari serbobosniaci sono entrambi ricercati per genocidio dal tribunale internazionale dell'Aia, e rimangono latitanti.




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