Sì, certo, dalla fretta non ho usato un
linguaggio preciso. Per sedi centrali dei musulmani intendevo dire non le loro
eventuali istituzioni, ma i luoghi dove i musulmani si ritrovano per
varie ragioni. I musulmai in Italia c' entrano non per essere resposabili
di quanto fa e/o predica Muhammed al-Arifi, ma per la possibilità che
hanno di tramettere messaggi di adesione o contrarietà a quei fatti
attribuiti a Al-Arifi. Penso sia utile far conoscere ai musulmani il
nostro parere e, in questo caso, la nostra condanna morale per quei
fatti.
Per le utile tue righe, semplicemente non le
capisco. Quindi non rispondo.
In ogni caso, se le cose raccontate
da Maria di Rienzo sono vere, tacere non si può e in qualche modo dobbiamo farci
sentire.
Buonanotte. Franco
----------------------------------------------------- BORGHI
Franco Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO (FE) Tel. 051.6836715- Fax
051.18895462 Cell. no 348.3802633 Reply to: xenos at iii.it - farabir at iii.it
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Sent: Sunday, January 06, 2013 4:06
PM
Subject: [pace] Re: [pace] Re: [pace] Re:
[pace] Un nome da ricordare « Lunanuvola's Blog
scusa, ma cosa diavolo c'entrano le <sedi centrali> dei
musulmani in Italia? Intanto i musulmani non hanno sedi centrali perché non
sono una chiesa. E poi cosa c'entrano i musulmani d'Italia, o i musulmani
in generale, con le cattiverie di un povero scemo? Pressappoco come se i
turchi se la prendessero col papa perché due marines imbecilli hanno fatto
pipì su un cadavere. Gradirei un poco di rispetto per il concetto di
<musulmani>, grazie.
Il 03/01/2013 18.31, Borghi Franco ha
scritto:
Io stento ancora a credere alla storia del
chierico raccontata da Maria Di Rienzo. SE vera, dovremmo reagire
tutti con coraggio e determinazione facendom opportune azioni dimostrative
presso le nostre autorità e presso le sedi centrali dei musulmani in
Italia.
Tuttavia è anche opportuno ricordare che
anche i nostri soldati nelle guerre passate in Europa e in
Africa hanno stuprato a volontà. Lo stesso fanno gli altri soldati di
quaLSIAsi paese.
Franco
----------------------------------------------------- BORGHI
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Sent: Thursday, January 03, 2013 5:32
PM
Subject: RE: [pace] Re: [pace] Un
nome da ricordare « Lunanuvola's Blog
Provo solo ribrezzo, ma che ribrezzo! Paolo
Bertagnolli
Date: Thu, 3 Jan 2013 12:30:07 +0100 From: nicam6 at gmail.comTo: pace at peacelink.itSubject: [pace] Re: [pace]
Un nome da ricordare « Lunanuvola's Blog Maria G, Di Rienzo è
una persona serissima che si documenta con attenzione e quindi questa
purtroppo non è una bufala, ma la squallida realtà di queste persone che
hanno l'appoggio del mondo per salvare la Siria... Queste notizie vengono
tenute nascoste, d'altronde ogni esercito ha sempre avuto a disposizione
donne usate per lo sfogo sessuale dei soldati, la vita di molte donne è
stata segnata dal passaggio di eserciti occupanti, liberatori e via
andare, Bisogna cominciare a scandalizzarsi, sempre, a diffondere
tutti i fatti ed a criticarli, Il bell'articolo di Vandana Shiva "dove
tutto ha un prezzo e nulla ha valore" sullo stesso blog fa una attenta
analisi della interconnesioni tra eventi che portano alla attuale
situazione di violenza contro le donne.
Il giorno 03 gennaio 2013 11:02, tiziano cardosi
<tiziano.cardosi at gmail.com> ha
scritto:
ditemi che è una bufala, per favore! ************ http://lunanuvola.wordpress.com/2013/01/03/un-nome-da-ricordare/
Un nome
da ricordare: Muhammed al-Arifi. Prestigioso chierico saudita,
propugnatore della violenza contro le donne già in passato, bandito
qualche settimana fa dall’entrare in Svizzera dove partecipava al
Consiglio centrale islamico, ha ora emanato una fatwa (ordinanza
religiosa) in cui chiama allo stupro di gruppo per le ragazzine e le
donne siriane.
E’ un
uomo pio che pensa al benessere dei suoi confratelli, il chierico.
L’ordinanza esprime infatti la preoccupazione che i “guerrieri
dell’Islam” che stanno combattendo in Siria possano perdere nerbo per la
mancanza di piacere sessuale. Il decreto di Muhammed al-Arifi istituisce
quindi i “matrimoni per coito” (letterale) che dureranno qualche ora, di
modo che (sempre letterale): “ogni combattente possa avere il suo
turno”. La fatwa specifica che a tale scopo possono essere usate ragazze
maggiori di 14 anni e
donne che siano vedove o divorziate.
L’Arabia Saudita e il Qatar stanno finanziando
da almeno da otto mesi i loro “rivoluzionari” in Siria; in particolare,
i sauditi hanno mandato anche armi contraeree come missili e similia.
Ora possono aggiungere un primato al loro orgoglio islamico e nazionale:
è la prima volta nella storia moderna che si chiama pubblicamente
ed esplicitamente allo stupro come arma da guerra. I miei
sentiti complimenti come donna e infedele, anche se penso provengano
davvero da troppo in basso perché uomini santi come voi possano
apprezzarli. Maria G. Di Rienzo
-- Nicoletta
Crocella
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