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- From: Nicoletta Crocella <nicam6 at gmail.com>
- Date: Thu, 3 Jan 2013 12:30:07 +0100
Maria G, Di Rienzo è una persona serissima che si documenta con attenzione e quindi questa purtroppo non è una bufala, ma la squallida realtà di queste persone che hanno l'appoggio del mondo per salvare la Siria... Queste notizie vengono tenute nascoste, d'altronde ogni esercito ha sempre avuto a disposizione donne usate per lo sfogo sessuale dei soldati, la vita di molte donne è stata segnata dal passaggio di eserciti occupanti, liberatori e via andare, Bisogna cominciare a scandalizzarsi, sempre, a diffondere tutti i fatti ed a criticarli, Il bell'articolo di Vandana Shiva "dove tutto ha un prezzo e nulla ha valore" sullo stesso blog fa una attenta analisi della interconnesioni tra eventi che portano alla attuale situazione di violenza contro le donne.
ditemi che è una bufala, per favore!
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http://lunanuvola.wordpress.com/2013/01/03/un-nome-da-ricordare/
Un nome da ricordare
3 gennaio 2013 di lunanuvola
Un nome da ricordare: Muhammed al-Arifi. Prestigioso chierico saudita, propugnatore della violenza contro le donne già in passato, bandito qualche settimana fa dall’entrare in Svizzera dove partecipava al Consiglio centrale islamico, ha ora emanato una fatwa (ordinanza religiosa) in cui chiama allo stupro di gruppo per le ragazzine e le donne siriane.
E’ un uomo pio che pensa al benessere dei suoi confratelli, il chierico. L’ordinanza esprime infatti la preoccupazione che i “guerrieri dell’Islam” che stanno combattendo in Siria possano perdere nerbo per la mancanza di piacere sessuale. Il decreto di Muhammed al-Arifi istituisce quindi i “matrimoni per coito” (letterale) che dureranno qualche ora, di modo che (sempre letterale): “ogni combattente possa avere il suo turno”. La fatwa specifica che a tale scopo possono essere usate ragazze maggiori di 14 anni e donne che siano vedove o divorziate.
L’Arabia Saudita e il Qatar stanno finanziando da almeno da otto mesi i loro “rivoluzionari” in Siria; in particolare, i sauditi hanno mandato anche armi contraeree come missili e similia. Ora possono aggiungere un primato al loro orgoglio islamico e nazionale: è la prima volta nella storia moderna che si chiama pubblicamente ed esplicitamente allo stupro come arma da guerra. I miei sentiti complimenti come donna e infedele, anche se penso provengano davvero da troppo in basso perché uomini santi come voi possano apprezzarli. Maria G. Di Rienzo
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Nicoletta Crocella
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