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Intervento di Patrick Boylan su padre Dall'Oglio e la Siria
- Subject: Intervento di Patrick Boylan su padre Dall'Oglio e la Siria
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 16 Jul 2012 14:22:05 +0200
- Importance: Normal
Ciao Alessandro, ho visto il tuo post su Dall'Oglio per caso; non sono iscritto alla lista "pace@", quindi ti prego di inserire questa mia risposta. Mercoledм scorso Dall'Oglio ha svolto due importanti interventi sulla rivolta in Siria: prima al Campidoglio e poi alla Citta dell'Altra Economia. Per cui l'articolo di Ghada Duaibes che tu riproponi -- che и soprattutto un'intervista a Dall'Oglio, raccolta dopo il suo discorso al Campidoglio -- non puт bastare per capire ciт che egli ha effettivamente detto in quelle due occasioni. Ci provo io (ho sentito entrambi i discorsi), sulla base dei miei appunti frammentari e non certo stenografici. Al Campidoglio Dall'Oglio ha parlato davanti ad una platea favorevole all'interventismo militare in Siria -- almeno, lo erano il Presidente dell'Associazione "Siria libera e democratica", promotrice dell'evento, nonchй tutti i soci con cui ho potuto parlare. E Dall'Oglio si и mostrato in sintonia con loro. Ha fatto un comizio appassionato per ricordare il sangue dei giovani martiri, versato contro la tirannia e per la libertа, e quindi ha ribadito la dottrina della Chiesa che ammette il ricorso alle armi per l'autodifesa. [Qui applausi scroscianti dalla platea.] Quindi sм alla fornitura d'armi e alla creazione di "corridoi umanitari" protetti dalla NATO [dove i guerriglieri del cosiddetto Esercito Siriano Libero potrebbero ripararsi, protetti, e dai quali potrebbero fare escursioni lampo; e sappiamo -- una volta che i paesi NATO si sentono autorizzati a "difendere" un territorio o un esercito amico -- come va a finire: vedi il Kossovo e la! Libia]. Dall'Oglio, che pure si definisce pacifista, и stato dunque netto: dal momento che non и possibile spodestare il Presidente Assad usando i soli mezzi pacifici -- allora... all'armi. Insomma, Pacifismo 2.0. Infatti Dall'Oglio sembra aver fatto sua la dottrina degli interventi militari "umanitari", nel nome della "Responsabilitа di Proteggere" (disposizione ONU ancora in attesa di definizione giuridica), che Tom Perriello, co-fondatore di Avaaz e consigliere di Obama, ha recentemente ampliata e teorizzata e che nessuno, a mia conoscenza, ha ancora contestato. Ma andrebbe contestata: и un vaso di Pandora. (Vedi www.tinyurl.com/perriello-1 .) Comunque era evidente l'amore di Dall'Oglio per i giovani siriani, si toccava con la mano; vivendo laggiщ da 30 anni, avrа tante amicizie, ivi comprese le teste calde di cui evidentemente ha sposato le tesi. Ma io dico: assecondare lo slancio dei giovani и giusto, ma un educatore dovrebbe anche far ragionare, no? Invece no. I suoi amici vogliono manifestare per strada contro un regime autoritario e spietato? -- ma sм!!! Vogliono ricorrere poi alle armi "per difendere i manifestanti in strada"? -- ma sм!!!!!! Che follia! In Italia quando i nazisti hanno preso il potere nel 1943 (e per Dall'Oglio, le truppe siriane agiscono come i nazisti), sarebbe stato intelligente manifestare in piazza per cacciarli? No! Sarebbe stato suicida e basta. E, qualora ci fosse stata una grossa manifestazione in piazza per cacciare i nazisti, sarebbe stato intelligente, da parte delle teste calde tra i partecipanti, sparare sulle truppe naziste ammassate dall'altra parte della piazza "per difendere i manifestanti"? No! Sarebbe stato una follia, ciт avrebbe innestato o comunque incrementato l'inevitabile massacro. Non si spara per difendere i manifestanti, si scioglie subito la manifestazione per poi passare a pratiche clandestine come il sabotaggio o la guerriglia in piccole bande o gli scioperi bianchi, insomma le cose che effettivamente i giovani italiani antifascisti hanno fatto. Non и ovvio, tutto ciт? Allora, chi и che ha incoraggiato i giovani siriani a manifestare per strada, andando incontro ad una morte sicura (non erano mica in Tunisia dove l'esercito era quasi subito dalla parte dei rivoluzionari, o in Egitto dove, dopo i massacri iniziali, l'esercito и passato dalla parte dei rivoluzionari)? Chi, pur sapendo la fedeltа dell'esercito allo Stato e a Assad, ha caldeggiato il ricorso alle armi durante le proteste "per proteggere i manifestanti"? L'ha fatto, in questi mesi e anche prima, certamente la quinta colonna americana in Siria (vedi www.tinyurl.com/confronti-7-12 ), proprio per provocare le stragi da sbattere sulle prime pagine dei giornali e quindi rendere urgente un intervento militare. Ma Dall'Oglio? Si и prestato anche lui? Sembrerebbe di sм. Allora questo non и amore, se permetti, и follia. Anche un ragionamento puramente politico porta alla stessa conclusione: assecondare il ricorso alle armi -- anche solo "per difendere i civili" -- и una mossa necessariamente perdente per i giovani rivoluzionari, che dovrebbero evitare i confronti diretti e agire clandestinamente. E' una mossa necessariamente perdente perchй i giovani rivoluzionari non sono ricchi abbastanza per comprare le armi necessarie per sconfiggere un esercito professionale sul terreno; non bastano le armi rubate dai depositi o portati dai disertori; i giovani guerriglieri avrebbero poi bisogno di addestratori e di ogni genere di attrezzatura elettronica di rilevamento e di telecomunicazione... Insomma per fare una guerra civile quando l'esercito e buona parte della popolazione sta volente o nolente con il regime, bisogna avere dei potenti sponsor. I quali -- se i giovani guerriglieri dovessero vincere -- favoriranno poi la presa del potere da parte dei non-necessar! iamente-giovani guerriglieri che dicono loro, gli sponsor (non il popolo). Oppure -- in caso di disfatta dei rivoluzionari -- gli sponsor interverranno militarmente fuori dall'ONU per poi imporre i leader che hanno favorito durante la guerra civile, tramite i sostegni militari ed economici. In un caso come nell'altro, addio rivoluzione. Ma tutto questo non potevo dire perchй dopo Dall'Oglio e gli altri relatori, il Presidente dell'Associazione "Siria libera e democratica" ha parlato ininterrottamente per mezz'ora e allora tutti zitti e a casa. (Sarebbe questa il nuovo modello di partecipazione democratica per il quale bisognerebbe versare il sangue?) Poi, alla Cittа dell'Altra Economia, la metamorfosi. Come nell'intervista rilasciata a Ghada Duaibes, davanti ad una centinaia di pacifisti contrari alla spirale della guerra in Siria, Dall'Oglio non ha parlato piщ di fornitura d'armi per poter salvare tanti giovani civili siriani (uccidendo poi tanti giovani militari siriani olre agli inevitabili civili, presi in mezzo); non ha parlato piщ di corridoi umanitari protetti da bombardamenti NATO (anch'essi con gli inevitabili "danni collaterali"); ha parlato solo di interventi ONU di terra che siano "puntuali, limitati ed adeguati" (la giustificazione degli interventi militari secondo Ratzinger) per formare "zone cuscinetto". In pratica ha caldeggiato il dispiegamento di Caschi Blu ("non dei paesi interessati al conflitto ma da paesi neutri", quindi niente NATO) per "separare" i contendenti soltanto nelle zone dove c'и giа la guerra civile. "E' quello che l'Italia ha fatto nel Libano tra Hezbollah e le truppe israeliane ed и stato apprezzato da tutte! le parti", ha aggiunto. Molto civile. Molto politically correct. Ha capito la sua platea, per quanto variegato, e ha usato il linguaggio giusto. Allora, quale dei due Dall'Oglio и quello vero? La risposta и scontata: entrambi. Perchй come tu hai descritto, Alessandro, l'opzione "zone cuscinetto" (Versione 2) porta alla creazione di "corridoi umanitari usati per la guerra" (Versione 1). Le due Versioni sono dunque lo stesso prodotto in due imballaggi. Sembra chiaro, allora, come tu hai scritto: Dall'Oglio vuole un regime change con la violenza, non vede altra soluzione, come lo vogliono i suoi amici e sostenitori siriani. Non sembra rendersi conto delle manipolazioni alle quali ciт espone proprio le persone che dice di amare (e che ama sinceramente, ne sono convinto). La lezioni egiziana apparentemente gli и passato accanto: 1000 coraggiosi giovani ammazzati in piazza Tahrir per portare al potere, non i partiti voluti dai giovani, ma quelli voluti dal Grande Sponsor dello stato egiziano (l'America versa oltre un miliardo e mezzo di dollari all'anno all'Egitto, il record in assoluto, tranne per l'Israele, e da du! e anni voleva liberarsi di Mubarak, diventanto ingombrante, e la Primavera Araba ha fornito l'occasione. Gli accordi con i Fratelli Musulmani erano giа presi da tempo, quindi avanti con le elezioni: che vincono i militari o che vincono i Fratelli, l'Egitto rimane un paese cliente -- come si и visto). Sai, Alessandro, anch'io ho a cuore i giovani siriani e proprio per questo non voglio che finiscono come i giovani egiziani o libici. Ma soffro forse da delusioni? Non c'и una manovra americana in atto? Oppure gli USA hanno sм cercato di manovrare ma poi hanno fallito nell'impresa? Ho chiesto a Dall'Oglio se aveva avuto notizie della quinta colonna in Siria che gli USA finanziano dal 2005 per spronare ad una sollevazione (secondo Wikileaks); o delle squadroni della morte che gli USA inviano in Siria (reclutati dall'Arabia Saudita) dal 2007 per aizzare il governo, farlo diventare ancora piщ repressivo e far scoppiare la rivolta (secondo l'inchiesta Hersh); o del canale TV satellitare della CIA che irradia 24 ore su 24 programmi che incoraggiano l'insurrezione (sempre Wikileaks). Dall'Olio non ha voluto rispondere, anche se ho chiesto piщ volte -- alla fine ha liquidato la questione con un "Sai, l'America...". Ma questa discussione l'ho giа avuta con un paio di persone in questo Forum. E alla fine ognuno и rimasto sulle sue posizioni: chi sente il sangue dei giovani rivoluzionari nelle vene dice, come Dall'Oglio, "Facciano quello che vogliono gli USA, siamo noi la rivoluzione!" Chi invece ha visto scorrere il sangue di tanti giovani rivoluzionari in passato, inutilmente, dice come dico io: "Non accettate le armi che gli Stati Uniti tramite il Qatar vi offrono gratis, come gli spaccitori davanti alle scuole che offrono spinelli inizialmente gratis. Potete liberarvi -- davvero -- soltanto creando una resistenza civile, minando le basi economiche del regime, creando nuovi blocchi sociali. Gramsci ha molti insegnamenti al riguardo." Patrick -- Sostieni PeaceLink, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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