Intervento di Patrick Boylan su padre Dall'Oglio e la Siria



Ciao Alessandro,
ho visto il tuo post su Dall'Oglio per caso; non sono iscritto alla lista
"pace@", quindi ti prego di inserire questa mia risposta.

Mercoledм scorso Dall'Oglio ha svolto due importanti interventi sulla
rivolta in Siria: prima al Campidoglio e poi alla Citta dell'Altra
Economia.   Per cui  l'articolo di Ghada Duaibes che tu riproponi -- che и
soprattutto un'intervista a Dall'Oglio, raccolta dopo il suo discorso al
Campidoglio -- non puт bastare per capire ciт che egli ha effettivamente
detto in quelle due occasioni.

Ci provo io (ho sentito entrambi i discorsi), sulla base dei miei appunti
frammentari e non certo stenografici.

Al Campidoglio Dall'Oglio ha parlato davanti ad una platea favorevole
all'interventismo militare in Siria --  almeno, lo erano il Presidente
dell'Associazione "Siria libera e democratica", promotrice dell'evento,
nonchй tutti i soci con cui ho potuto parlare.  E Dall'Oglio si и mostrato
in sintonia con loro. Ha fatto un comizio appassionato per ricordare il
sangue dei giovani martiri, versato contro la tirannia e per la libertа, e
quindi ha ribadito la dottrina della Chiesa che ammette il ricorso alle
armi per l'autodifesa. [Qui applausi scroscianti dalla platea.]  Quindi sм
alla fornitura d'armi e alla creazione di "corridoi umanitari" protetti
dalla NATO [dove i guerriglieri del cosiddetto Esercito Siriano Libero
potrebbero ripararsi, protetti, e dai quali potrebbero fare escursioni
lampo; e sappiamo -- una volta che i paesi NATO si sentono autorizzati a
"difendere" un territorio o un esercito amico -- come va a finire: vedi il
Kossovo e la! Libia].

Dall'Oglio, che pure si definisce pacifista, и stato dunque netto: dal
momento che non и possibile spodestare il Presidente Assad usando i soli
mezzi pacifici -- allora... all'armi.  Insomma, Pacifismo 2.0.

Infatti Dall'Oglio sembra aver fatto sua la dottrina degli interventi
militari "umanitari", nel nome della  "Responsabilitа di Proteggere"
(disposizione ONU ancora in attesa di definizione giuridica), che Tom
Perriello, co-fondatore di Avaaz e consigliere di Obama, ha recentemente
ampliata e teorizzata e che nessuno, a mia conoscenza, ha ancora
contestato.  Ma andrebbe contestata: и un vaso di Pandora.  (Vedi 
www.tinyurl.com/perriello-1 .)

Comunque era evidente l'amore di Dall'Oglio per i giovani siriani, si
toccava con la mano; vivendo laggiщ da 30 anni, avrа tante amicizie, ivi
comprese le teste calde di cui evidentemente ha sposato le tesi.  Ma io
dico: assecondare lo slancio dei giovani и giusto, ma un educatore
dovrebbe anche far ragionare, no?  Invece no.  I suoi amici vogliono
manifestare per strada contro un regime autoritario e spietato? -- ma
sм!!!  Vogliono ricorrere poi alle armi "per difendere i manifestanti in
strada"? -- ma sм!!!!!!

Che follia!

In Italia quando i nazisti hanno preso il potere nel 1943 (e per
Dall'Oglio, le truppe siriane agiscono come i  nazisti), sarebbe stato
intelligente manifestare in piazza per cacciarli?  No! Sarebbe stato
suicida e basta.  E, qualora ci fosse stata una grossa manifestazione in
piazza per cacciare i nazisti, sarebbe stato intelligente, da parte delle
teste calde tra i partecipanti, sparare sulle truppe naziste ammassate
dall'altra parte della piazza "per difendere i manifestanti"?  No! Sarebbe
stato una follia, ciт avrebbe innestato o comunque incrementato
l'inevitabile massacro.  Non si spara per difendere i manifestanti, si
scioglie subito la manifestazione per poi passare a pratiche clandestine
come il sabotaggio o la guerriglia in piccole bande o gli scioperi
bianchi, insomma le cose che effettivamente i giovani italiani
antifascisti hanno fatto.   Non и ovvio, tutto ciт?

Allora, chi и che ha incoraggiato i giovani siriani a manifestare per
strada, andando incontro ad una morte sicura (non erano mica in Tunisia
dove l'esercito era quasi subito dalla parte dei rivoluzionari, o in
Egitto dove, dopo i massacri iniziali, l'esercito и passato dalla parte
dei rivoluzionari)?  Chi, pur sapendo la fedeltа dell'esercito allo Stato
e a Assad, ha caldeggiato il ricorso alle armi durante le proteste "per
proteggere i manifestanti"?  L'ha fatto, in questi mesi e anche prima,
certamente la quinta colonna americana in Siria (vedi
www.tinyurl.com/confronti-7-12 ), proprio per provocare le stragi da
sbattere sulle prime pagine dei giornali e quindi rendere urgente un
intervento militare.  Ma Dall'Oglio?  Si и prestato anche lui? 
Sembrerebbe di sм.  Allora questo non и amore, se permetti, и follia.

Anche un ragionamento puramente politico porta alla stessa conclusione:
assecondare il ricorso alle armi -- anche solo "per difendere i civili" --
и una mossa necessariamente perdente per i giovani rivoluzionari, che
dovrebbero evitare i confronti diretti e agire clandestinamente.  E' una
mossa necessariamente perdente perchй i giovani rivoluzionari non sono
ricchi abbastanza per comprare le armi necessarie per sconfiggere un
esercito professionale sul terreno; non bastano le armi rubate dai
depositi o portati dai disertori; i giovani guerriglieri avrebbero poi
bisogno di addestratori e di ogni genere di attrezzatura elettronica di
rilevamento e di telecomunicazione...  Insomma per fare una guerra civile
quando l'esercito e buona parte della popolazione sta volente o nolente
con il regime, bisogna avere dei potenti sponsor.  I quali -- se i giovani
guerriglieri dovessero vincere -- favoriranno poi la presa del potere da
parte dei non-necessar! iamente-giovani guerriglieri che dicono loro, gli
sponsor (non il popolo).  Oppure -- in caso di disfatta dei rivoluzionari
-- gli sponsor interverranno militarmente fuori dall'ONU per poi imporre i
leader che hanno favorito durante la guerra civile, tramite i sostegni
militari ed economici.  In un caso come nell'altro, addio rivoluzione.

Ma tutto questo non potevo dire perchй dopo Dall'Oglio e gli altri
relatori, il Presidente dell'Associazione "Siria libera e democratica" ha
parlato ininterrottamente per mezz'ora e allora tutti zitti e a casa.  
(Sarebbe questa il nuovo modello di partecipazione democratica per il
quale bisognerebbe versare il sangue?)

Poi, alla Cittа dell'Altra Economia, la metamorfosi.

Come nell'intervista rilasciata a Ghada Duaibes, davanti ad una centinaia
di pacifisti contrari alla spirale della guerra in Siria, Dall'Oglio non
ha parlato piщ di fornitura d'armi per poter salvare tanti giovani civili
siriani (uccidendo poi tanti giovani militari siriani olre agli
inevitabili civili, presi in mezzo); non ha parlato piщ di corridoi
umanitari protetti da bombardamenti NATO (anch'essi con gli inevitabili
"danni collaterali"); ha parlato solo di interventi ONU di terra che siano
"puntuali, limitati ed adeguati" (la giustificazione degli interventi
militari secondo Ratzinger) per formare "zone cuscinetto".  In pratica ha
caldeggiato il dispiegamento di Caschi Blu ("non dei paesi interessati al
conflitto ma da paesi neutri", quindi niente NATO) per "separare" i
contendenti soltanto nelle zone dove c'и giа la guerra civile.  "E' quello
che l'Italia ha fatto nel Libano tra Hezbollah e le truppe israeliane ed и
stato apprezzato da tutte! le parti", ha aggiunto.  Molto civile.  Molto
politically correct.  Ha capito la sua platea, per quanto variegato, e ha
usato il linguaggio giusto.

Allora, quale dei due Dall'Oglio и quello vero?

La risposta и scontata: entrambi.  Perchй come tu hai descritto,
Alessandro, l'opzione "zone cuscinetto"  (Versione 2) porta alla creazione
di "corridoi umanitari usati per la guerra" (Versione 1).  Le due Versioni
sono dunque lo stesso prodotto in due imballaggi.  Sembra chiaro, allora,
come tu hai scritto: Dall'Oglio vuole un regime change con la violenza,
non vede altra soluzione, come lo vogliono i suoi amici e sostenitori
siriani.  Non sembra rendersi conto delle manipolazioni alle quali ciт
espone proprio le persone che dice di amare (e che ama sinceramente, ne
sono convinto).  La lezioni egiziana apparentemente gli и passato accanto:
1000 coraggiosi giovani ammazzati in piazza Tahrir per portare al potere,
non i partiti voluti dai giovani, ma quelli voluti dal Grande Sponsor
dello stato egiziano (l'America versa oltre un miliardo e mezzo di dollari
all'anno all'Egitto, il record in assoluto, tranne per l'Israele, e da du!
e anni voleva liberarsi di Mubarak, diventanto ingombrante, e la Primavera
Araba ha fornito l'occasione. Gli accordi con i Fratelli Musulmani erano
giа presi da tempo, quindi avanti con le elezioni: che vincono i militari
o che vincono i Fratelli, l'Egitto rimane un paese cliente -- come si и
visto).

Sai, Alessandro, anch'io ho a cuore i giovani siriani e proprio per questo
non voglio che finiscono come i giovani egiziani o libici.  Ma soffro
forse da delusioni?  Non c'и una manovra americana in atto? Oppure gli USA
hanno sм cercato di manovrare ma poi hanno fallito nell'impresa?

Ho chiesto a Dall'Oglio se aveva avuto notizie della quinta colonna in
Siria che gli USA finanziano dal 2005 per spronare ad una sollevazione
(secondo Wikileaks); o delle squadroni della morte che gli USA inviano in
Siria (reclutati dall'Arabia Saudita) dal 2007 per aizzare il governo,
farlo diventare ancora piщ repressivo e far scoppiare la rivolta (secondo
l'inchiesta Hersh); o del canale TV satellitare della CIA che irradia 24
ore su 24 programmi che incoraggiano l'insurrezione (sempre Wikileaks). 
Dall'Olio non ha voluto rispondere, anche se ho chiesto piщ volte -- alla
fine ha liquidato la questione con un "Sai, l'America...".

Ma questa discussione l'ho giа avuta con un paio di persone in questo
Forum.  E alla fine ognuno и rimasto sulle sue posizioni: chi sente il
sangue dei giovani rivoluzionari nelle vene dice, come Dall'Oglio,
"Facciano quello che vogliono gli USA, siamo noi la rivoluzione!"  Chi
invece ha visto scorrere il sangue di tanti giovani rivoluzionari in
passato, inutilmente, dice come dico io: "Non accettate le armi che gli
Stati Uniti tramite il Qatar vi offrono gratis, come gli spaccitori
davanti alle scuole che offrono spinelli inizialmente gratis.  Potete
liberarvi -- davvero -- soltanto creando una resistenza civile, minando le
basi economiche del regime, creando nuovi blocchi sociali.  Gramsci ha
molti insegnamenti al riguardo."

Patrick




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