Re: R: Re: [pace] Segnalazione Articolo - Uccidere o non uccidere non sono la stessa cosa,di Giovanni Sarubbi - dal sito www.ildialogo.org



Lorenzo scrive:

> Secondo me l’impostazione di questo discorso è sbagliata alla radice.
> Questa iniziativa non è in alcun modo la soluzione al problema della
> Siria.
> E’ una iniziativa che chiede solo di poter permettere ai civili di uscire
> da una zona di conflitto.


Da quello che leggo lo scopo non sarebbe quello di permettere la semplice
evacuazione.

Incollo dall'agenzia Fides: "Fra i promotori e i maggiori sostenitori
dell’iniziativa vi sono i cristiani di Homs, di tutte le confessioni. Fra
quanti si sono spesi ed esposti personalmente, vi sono i due preti greco
cattolici, p. Michelle e p. Abdallah, il sacerdote siro-cattolico p. Iyad,
il maronita p. Alaa, il siro-ortodosso p. Khazal. Costoro hanno messo in
campo tutte le loro energie, persuadendo larghe fasce di popolazione sul
fatto che “in questa situazione di stallo, c’è bisogno di una scossa: è
scoccata l’ora del riconciliazione”. L’iniziativa ha preso forma con
l’organizzazione di due incontri tenutisi nei giorni scorsi ad Homs, con
straordinaria partecipazione popolare, in cui erano presenti membri dei
tutte le comunità che compongono la società siriana: alawiti, sunniti,
drusi, cristiani, sciiti, arabi. In questi incontri si è già avuto un
risultato straordinario e impensabile: è stata sancita da dichiarazioni
comuni, abbracci e impegni solenni, la riconciliazione fra gruppi,
famiglie e comunità alawite e sunnite – protagonisti principali del
conflitto in corso – che si sono pubblicamente impegnate a “costruire una
Siria riconciliata e pacifica”, in nome del rispetto reciproco".

A me sembra una iniziativa nonviolenta che ha una precisa strategia.
E non la vedo in contrasto con quanto riporti qui sotto, ossia...

> Ci sono moltissimi rivoluzionari nonviolenti in Siria, che chiedono riforme
> al
> regime, un cambiamento democratico progressivo, e ovviamente il regime non
> ci pensa nemmeno. Questi rivoluzionari sono nei comitati locali e
> coordinanti nel Cscd e forse anche in altre organizzazioni che non conosco
> e
> sostenevano il piano di Kofi Annan.
>
> Io dico che sono loro che dobbiamo sostenere, se vogliamo la pace frutto
> della giustizia: dobbiamo sostenere i siriani che in modo nonviolento
> chiedono senza aiuto esterno se non diplomatico dell'’Onu la riforma del
> regime, fino ad arrivare alla fine della dittatura.

Quest'ultimo discorso non esclude il primo, anzi il primo crea le
condizioni perché possa avere successo il secondo.

Alessandro