Re: R: [pace] Infatti, in passato si era contro la guerra!



Mi scuserete, ma io vorrei complimentarmi con TUTTI quelli che stanno seguendo la discussione sulla Siria in questa lista, perché, per quanto riesco a vedere e nei limiti del medium, stanno dando vita al miglior dibattito pubblico sull'argomento accessibile oggi in Italia. E' un dibattito aperto, plurale, relativamente ben documentato, comprendente una vasta gamma di posizioni disparate e rappresentative, complessivamente civile: e tutt'altro che inutile. Vorrei raccomandare a quelli che ogni tanto si scoraggiano vedendo esprimere posizioni diverse dalle loro, di apprezzare il fatto che ciononostante il confronto continui: perché è dal confronto fra posizioni diverse che si può sperare di veder emergere le soluzioni più giuste, più condivisibili e più savie. Questa è l'anima della democrazia, del pluralismo e soprattutto della nonviolenza.

Una risposta alle osservazioni qui sotto di Lorenzo Galbiati, che peraltro è fra quelli a cui mi sento più vicino:

Mentre in Libia non c'era alcun modo per sapere quanti fossero davvero i pro e i contro Gheddafi, in Siria ci sono state due consultazioni popolari, il referendum costituzionale e le elezioni, che hanno visto rispettivamente affluenze del 54 e del 51%, nonostante il fermissimo boicottaggio di quasi tutte le opposizioni. Non sono le percentuali saddamiane del 99%. Sono dati del tutto attendibili, che non ho sentito contestare da nessuno. Si può argomentare che c'è chi è andato a votare per paura, ma in molte parti del paese c'erano tutte le ragioni per aver paura di andare a votare, tanto è vero che c'è chi ha già perso la vita proprio per questo. Se poi mi dici che il voto, o il consenso, è condizionato dalla propaganda, non c'è dubbio, ma questo è vero anche in Italia e, ancor più, in America. Io spero, come te, in un cambiamento democratico e nonviolento, ma non vorrei che si finisse per gabellare per democratiche delle elezioni in cui si può scegliere fra tutti, tranne che il Baath e i partiti che con esso sono scesi a compromesso. E' quello che è successo in Tunisia e, naturalmente, nella democraticissima Libia. La situazione è davvero difficilissima per chi, come il meglio del CSCD, cerca di attenersi alla ragione e al rifiuto della violenza. Proprio per questo, a mio parere, la categorica condanna di qualsiasi ricorso alla forza dovrebbe essere il primo e principale punto fermo a cui attenersi. Tutto il resto viene dopo e ne consegue.

La crisi siriana è forse la più decisiva degli ultimi vent'anni. Mi spaventa e mi addolora profondissimamente, come credo succeda ai più in questa lista. Purtroppo una mobilitazione ampia ed efficace contro questa guerra è resa quanto mai difficile, come già è successo per la Libia, dal fumus di menzogne, di silenzi e di manipolazioni che impera sui media. Io credo che il nostro compito centrale in quanto difensori della pace, in questa situazione, sia quello di fare tutti gli sforzi possibili per attenerci alla verità, che ci piaccia o dispiaccia, e farla emergere. Non è cosa facile. Gandhi la chiamava: satyagraha.

Alberto Cacopardo

Ps PER CACOPARDO: come fai a sostenere "di poter ritenere che i siriani che,
a conti fatti, preferiscono Assad ai ribelli siano qualcosa di più della
metà del totale: ma non credo sia onesto ignorare l'esistenza degli altri."?

Credi davvero si possa misurare come genuino il consenso che ha una
dittatura se la gran parte della popolazione ci è nata, sotto dittatura, e
non ha mai potuto aver altra possibilità di scelta? Credi forse che il fatto
di aver paura di lotte tribali e religiose, se prevalgono gli insorti armati
significhi sostegno al regime? Pensi che chi non manifesta contro il regime
lo sostenga o ne abbia paura? E poi, la scelta è tra Assad e i rivoltosi
armati? O forse la scelta è tra Assad, rivoltosi armati e un cambiamento
democratico, che porti gradualmente alla cessazione del regime e che è
quello che sostenevano e sostengono i tanti rivoluzionari pacifici
coordinati dal CSCD?



Il 03/06/2012 15.44, lorenz.news at yahoo.it ha scritto:
Nicoletta, con chi te la stai prendendo? Qui nessuno è favorevole a una
guerra e a sostenere i ribelli armati, tranne forse la signora Mary Rizzo.

Quindi, di nuovo, a chi ti riferisci? Hai letto bene le mail?
Il quando ci sveglieremo (che è una cosa un po' offensiva e presuntuosa da
parte di chi la dice) a chi è riferito?

La verità molto semplice è che io ho sottolineato una pagina face book in
cui si diceva sulla Siria: "in difesa del popolo siriano, in difesa del suo
Presidente."

Riscrivo qui, testuale: "Per il 16 giugno la comunità dei Siriani in Italia
ha indetto a Roma una manifestazione contro l’imminente guerra. Una
manifestazione che, verosimilmente, sarà anche a sostegno del governo Assad;
un governo certamente lontano dai nostri valori ma al cui fianco è oggi
schierato il popolo siriano, che non vuole fare la fine del popolo iracheno
o libico."

Leggete qui: https://www.facebook.com/events/244174155688165/


E ho chiesto, e lo rielaboro e spiego qui:

1 quando mai i pacifisti nonviolenti si schierano a difesa di un dittatore?
E' forse possibile essere a difesa di un popolo oppresso e al contempo a
difesa del suo dittatore?
IL TITOLO DI QUESTE EMAIL è SI ERA CONTRO LA GUERRA: MA SI ERA ANCHE IN
DIFESA DEI TALEBANI O DI SADDAM HUSSEIN?	SI ANDAVA IN GIRO A DIRE CHE
SADDAM HUSSEIN E I TALEBANI AVEVANO IL CONSENSO DELLA POPOLAZIONE?

2 Ci sono dei rivoluzionari nonviolenti in Siria, coordinati nel CSCD. E'
normale che dei nonviolenti non li sostengano nella lotta nonviolenta al
dittatore?
I NONVIOLENTI DEVONO PREOCCUPARSI DI DIFENDERE DEI REGIMI SANGUINARI, DI NON
DARE LORO COLPA DI NESSUNA STRAGE ONDE EVITARE UNA GUERRA DELL'ONU (AMMESSO
CHE SIA COSì CHIARA LA VOLONTà DI FAR GUERRA ALLA SIRIA DA PARTE DI USA E
ALLEATI, COSA SU CUI NON SIAMO D'ACCORDO) O DOVREBBERO PREOCCUPARSI DI DIRE
LE RESPONSABILITà DI TUTTI E DI SOSTENERE I NONVIOLENTI? CE NE FREGA
QUALCOSA DEL FATTO CHE CI SONO ATTIVISTI NONVIOLENTI IN SIRIA CHE DA UN ANNO
MANIFESTANO DISARMATI E CHE VENGONO UCCISI DAL REGIME O DOBBIAMO NEGARLO
perché A DIRLO SI INCITEREBBE LA GUERRA? CE NE FREGA QUALCOSA CHE CI SONO
DEI NONVIOLENTI IN SIRIA E IN ESILIO CHE CI CHIEDONO AIUTO PER METTERE IN
RISALTO LA LORO LOTTA NONVIOLENTA CONTRO IL REGIME, O A NOI INTERESSA SOLO
SMENTIRE QUELLO CHE DICONO QUESTI NONVIOLENTI perché TENIAMO DI Più A
SOSTENERE IL REGIME CHE C'è, A DIRE CHE HA IL SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE, E
IN PRATICA VOGLIAMO CHE TUTTO RESTI COME ERA è perché CI IMPORTA SOLO
EVITARE UNA GUERRA?

Allora, questi sono i temi. Se si vuole andare avanti a discutere, si inizi
a rispondere sulle questioni nel merito, senza tanti disfattismi del tipo,
ah come ci siamo divisi ah quando ci sveglieremo, che non significano nulla.

Lorenzo Galbiati


Ps PER CACOPARDO: come fai a sostenere "di poter ritenere che i siriani che,
a conti fatti, preferiscono Assad ai ribelli siano qualcosa di più della
metà del totale: ma non credo sia onesto ignorare l'esistenza degli altri."?

Credi davvero si possa misurare come genuino il consenso che ha una
dittatura se la gran parte della popolazione ci è nata, sotto dittatura, e
non ha mai potuto aver altra possibilità di scelta? Credi forse che il fatto
di aver paura di lotte tribali e religiose, se prevalgono gli insorti armati
significhi sostegno al regime? Pensi che chi non manifesta contro il regime
lo sostenga o ne abbia paura? E poi, la scelta è tra Assad e i rivoltosi
armati? O forse la scelta è tra Assad, rivoltosi armati e un cambiamento
democratico, che porti gradualmente alla cessazione del regime e che è
quello che sostenevano e sostengono i tanti rivoluzionari pacifici
coordinati dal CSCD?

"Aggiungo che, mentre non sono certissimo che<la gran parte dei rivoltosi>
sia proprio<pilotata>  dall'Occidente"
Il punto è distinguere i rivoltosi armati da quelli nonviolenti, o no?
Ma questa iniziativa face book purtroppo confonde tutto e mette insieme
piani tra loro incompatibili.

Mi limito inoltre a sottolineare che non è certo tutta la comunità siriana a
voler manifestare in questo modo, ed è offensivo scrivere una cosa del
genere per quei dissidenti siriani nonviolenti che vivono in Italia perché
son dovuti figgire alla carcerazione, alle torture o all'uccisione da parte
del regime.



-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Nicoletta Crocella
Inviato: domenica 3 giugno 2012 12.33
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] Infatti, in passato si era contro la guerra!

comincio a sentirmi quasi disperata leggendo di seguito le mail su
questa lista, vorrei proprio che almeno su una cosa ci dichiarassimo
daccordo, e cioè che SIAMO PER LA PACE, QUELLA VERA, senza interventi
armati o sostegno agli armati! E poi possiamo anche discutere se è più
cattivo Assad o i "ribelli":-  In altri tempi, e per azioni molto meno
gravi si sarebbero chiamati senza esitazione terroristi, ma tant'è,
neppure loro sanno che chi li sostiene oggi domani li accuserà delle
azioni commesse con il suo sotegno e ne farà i nuovi nemici da
distruggere- ma per favore,che senso ha continuare ad insultare chi
ricerca e cerca di svelare i meccanismi perfidi che ci coinvolgono e
poi conducono alla guerra, santa, giusta, ma sempre guerra, e
apripista di altre guerre! Nascondersi dietro i popoli oppressi per
aspprovare l'idea di interventi armati che cambino la faccia e il nome
dell'oppressore mi sembra senza senso!
Non sento altrettanta indignazione per le quotidiane uccisioni
extragiudiziali, per le detenzioni amjministrative, per le menzogne, i
patti sottoscritti e subito traditi che sono la normalità della vita
dei Palestinesi e dell'oppressione da parte degli Israeliani. Mi
sorprende il continuo uso di differenti valutazioni di fatti simili,
ed il fatto che non sposti neppure per un momento la sensibilità dei
sostenitori dei ribelli il fatto che persino ad un tg si sia detto che
ha provocato scandalo il fatto che una fotografia usata per dimostrare
la strage di Hula, che purtroppo c'è stala, sia stata scattata da un
fotografo italiano durante l'ultima guerra del golfo, una strage di
bambini quella, causata dalla Nato che andava a liberare dal terribile
dittatore la popolazione irachena! Non vi fa pensare che continuino ad
uscire immagini intercambiabili?, che persino per documentare un fatto
che sembra provato, verificato dagli osservatori ONU almeno nei suoi
terribili effetti, se non negli autori, si usino dei falsi così
clamorosi? Dobbiamo usare ogni mezzo per sostenere e fomentare
l'orrore e l'indignazione? e poi restare a discutere tra noi,
screditando e svalutando chi si interroga e mette dubbi ed
osservazioni, intanto anche sulle nostre divisioni, sulla svalutazione
dell'altro, sulle barriere che si creano gli eserciti si armano, gli
ambasciatori sono rimandati a casa, si prepara insomma ancora una
volta uno scenario di guerra che renderà sempre peggiore la condizione
delle persone, uomini, donne e bambini che vorrebbero solo una vita
tranquilla!
I governi occidentali fremono per scaricare la loro crisi in una bella
guerra, e sentono come un disturbo tutti i tentativi di colloqui, di
incontri, tutti i metodi, più lunghi e più faticosi che la diplomazia
può mettere in campo per fermare i massacri e cercare delle soluzioni
negoziate.
E noi invece di appoggiare con determinazione il lavoro di incontri,
di scambio, invece di cercare di sostenere anche i siriani che si
trovano qui verso un processo di pace e di scambio ci schieriamo...
che fine ha fatto il pacifismo vero? quello che cercava di inventarsi
scudi umani, ambasciatori di pace, movimenti dal basso contro la
guerra? Come siamo finiti? Come siamo finite? staremo a casa ad
spettare il ritorno del guerriero, a piangere i morti, o partiremo
anche noi per una nuova guerra giusta? Il cammino verso la pace è
difficile, ma se vogliamo davvero che la guerra esca dalla storia
dobbiamo escluderla dalle nostre idee per la soluzione dei conflitti,
dobbiamo noi elaborare piani e progetti di reti che ci possano
sostenere e rendere capaci di resistere e svelare  l'orrore della
propaganda di guerra, subdola ed invadente altrimenti, come dice
giustamente Marinella, quando ci sveglieremo sarà troppo tardi".

Il 02/06/12, Mari Cor<mari.liberazioni at yahoo.it>  ha scritto:
Come dice Pilar, dal tempo della prima guerra del Golfo (1991) in poi, si
è
manifestato contro la guerra (e si è cercato di svelarne le bugie
necessarie
per farla digerire) in massa, senza temere di essere accusati di essere
pro
Saddam pro Taliban, pro Milosevic (anche se c'era chi ci dava dei
"nipotini
di").

Questo è durato fino a PRIMA della guerra contro la libia. Che ha visto la
morte dell'impegno antiguerra, salvo pochi gruppi e persone sparse.

E proprio mentre chi voleva dar digerire la guerra ha alzato il tiro delle
menzogne, in un corto circuito che ha coinvolto media ufficiali, social
network, "giornalisti cittadini", Ong umanitarie internazionali,
intellettuali di sinistra ecc. Il tutto senza che nessuno ricordasse
episodi
precedenti di disinformazione. E senza che nessuno facesse ammenda
pubblica
dei propri errori, omissione e bugie (magari in buona fede). E' stato un
anno incredibile, e l'anno continua.

Quando ci si sveglierà sarà troppo tardi

marinella


________________________________
  Da: pilar anita quarzell castel<pilarcastel at hotmail.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Sabato 2 Giugno 2012 9:55
Oggetto: [pace] manifestazione  16



Benvenga! Manifestare contro la violenza e la guerra di qualsiasi natura
sia... SIAMO PACIFISTI , NON SOSTENITORI OD OPPOSITORI  di fazioni in
guerra. Dimostriamo ,eccome ,se c'è l'occasione !
  Abbiamo dimostrato fino alle 3 del mattino contro l'invasione dell'Iraq e
non certo perchè eravamo filo Saddam. Ma che vi prende a tutti quanti ?
Siamo contro la guerra o no? Contro le armi o no? Contro la violenza o no?
E
allora scendiamo in piazza e urliamolo ( poi ognuno porterà i suoi
particolari), come dice Lidia Menapace :'FUORI LA GUERRA DALLA STORIA!!!!'
paci, pilar


________________________________
  Date: Sat, 2 Jun 2012 08:19:44 +0200
From: valeria.sonda at alice.it
To: pace at peacelink.it
Subject: R: [pace] Ma qualcuno della lista intende partecipare (o anche
pronunciarsi)


Spero che il popolo siriano trovi una via d'uscita, la meno dolorosa
possibile e la libertà che auspicano.
Ma io, che mi ritengo uguale a qualsiasi essere umano nel mondo, non
andrei
a costringere esseri umani, armi alla mano,  a manifestare con me
minacciandola di morte.
E tantomeno li ucciderei trovassero  il coraggio di dirmi di no.
Io non affronterei l'esercito usando come scudi gli esseri umani che non
stimo.
C'è qualcosa di estremamente distorto in quello che stanno facendo i non
pacifisti , non sono rivoluzionari ma ubbidiscono a ordini spaventosi. E '
inquietante anche che i pacifisti li coprano: potremmo sapere da loro cosa
sta succedendo ai dissenzienti della rivoluzione, ma non è così. Credo che
siano minacciati anche i pacifisti e che si sentano costretti a continuare
per il terrore che subiscono. Posso intuire che sperino che la vittoria
della rivoluzione possa rappresentare la fine a questo incubo, ma credo
che
sappiano già che non sarà una vittoria di una rivoluzione ma sarà la
vittoria di una controrivoluzione gestita da fuori della Siria, da eguali
se
non peggiori di Assad.
Ora capisco perchè tutti avessero paura di parlare. Non avevano paura solo
del governo, ma di chi gli sta accanto. E' terribile.
Mi dispiace dire queste cose, ma sono le cose che penso. Non mi permetto
di
giudicare, la situazione è gravissima. Spero di non ferire nessuno con le
mie parole.


----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 2-giu-2012 5.12
A:<pace at peacelink.it>
Ogg: R: [pace] Ma qualcuno della lista intende partecipare (o anche
pronunciarsi)

Reputo molto negativa questa impostazione,
Non si può dire di manifestare in difesa del POPOLO siriano e del
Suo Presidente, perfavore! Come si fa a mettere insieme la difesa
Di un popolo oppresso da decenni di dittatura con la difesa del
Del suo dittatore??!!
Qui ormai stiamo dando i numeri.

Cardosi, frase infelice dire che un dittatore sia il male minore, sempre,
esiste sempre una terza via alla dittatura e alla guerra.

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di tiziano cardosi
Inviato: sabato 2 giugno 2012 0.28
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] Ma qualcuno della lista intende partecipare (o anche
pronunciarsi)

oddio, partecipare proprio ad una manifestazione pro assad mi tornerebbe
male
non abito a Roma, ma non credo parteciperei; anche se purtroppo penso
che adesso assad sia il meno peggio che può accadere in Siria

Il 01/06/2012 22:05, Francesco Santoianni ha scritto:
sulla purtroppo unica manifestazione contro la guerra in Siria che si
terrà a Roma il 16?
Io penso di parteciparvi anche se sono certo incontrerò persone con
idee molto diverse dalle mie. E anche per questo, insieme ad alti
compagni qui a Napoli, ho redatto un appello (che ho inviato a questa
lista ma che non ho ancora visto pubblicato) e creato un evento
facebook https://www.facebook.com/events/272803262817318/
Posso sperare che questa mia mail sia pubblicata su questa Lista?
Grazie
Francesco Santoianni

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