La manifestazione è in S. Ambrogio alle 11.00,
sabato 15.
Nasce dal gruppo <Cacerolazos: l'Italia non è un
bordello>
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, October 12, 2011 9:42
PM
Subject: [pace] Re: [pace] Re: R: Re:
[pace] per costruire il Movimento che non c'è (con milioni di aderenti...) non
era in ballo una riunione organizzata da Peacelink?
Risulta a qualcuno
che a Firenze sabato 15 ci sia una manifestazione locale degli
indignados, per chi non può andare a Roma? Mi interessa. Se sì, luogo e ora,
per favore. Grazie! Enrico
Il
12/10/2011 18:21, Davide Bertok ha scritto:
I pacifisti ci
saranno al corteo, solo che saranno "mescolati". :) In diversi gruppi
locali che promuovevano il 15 ottobre è stato sottolineato il fatto che
l'Italia debba essere anche un paese che non partecipa alle guerre, per
avere un economia sostenibile.
Davide
Il 12/10/2011 16.29,
alfonsonavarra at virgilio.it ha
scritto:
il 15 ottobre a Roma non mi risulta ci sia uno
spezzone pacifista al corteo degli indignati europei è lì che ci
si dovrebbe vedere e poi riunire se non lo si fa vuol dire che si
è fuori dal mondo quindi è bene non ci si agiti per non arrivare poi
da nessuna parte meglio sciogliersi del tutto e ritirarsi a
meditare per capire che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel
proprio back-ground culturale meglio sparire e lasciar aspettare che
da nuove fonti risorga un nuovo credibile (ben oltre la scadenza del
15 ottobre che temo si metterà male proprio perchè in Italia scontiamo
troppa vecchia cultura "sinistrata")
Oppure?
Dobbiamo
per forza ripartire da zero ed aspettare un nuovo inizio a noi
esterno?
E' importante opporsi agli interventi militari tipo
Libia ed Afghanistan, tanto più che anche "a sinistra" sono spacciati
per "operazioni umanitarie". Ma bisogna puntare più in profondità, sul
"sistema di guerra" che ha nel militarismo, nelle spese militari e
nucleari, nelle alleanze tipo NATO, la sua struttura fondamentale. E'
sempre stato - questo - il presupposto della Campagna OSM-DPN,
non a caso l'unica iniziativa di un certo rilievo che in questi anni
non si è limitata a denunciare genericamente le guerre, ma
innanzitutto le guerre per le quali, come comunità nazionale, portiamo
diretta responsabilità politica. Dove voglio arrivare? A
questo punto. Quando si parla di "costruire movimenti" è bene,
forse, appunto, non ripartire da zero, ma cominciare col dare credito
ai soggetti che - mentre i più si accodavano alla real politik di non
disturbare il manovratore di sinistra - si opponevano con coraggio e
coerenza, subendo, derisi dalle masse pacifiste orientate dalla "legge
del minimo sforzo", il linciaggio da parte degli organizzatori delle
Perugie-Assisi e dei loro succubi amplificatori mediatici. (Comodo, ad
esempio, salire sui pullman pagati dai sindacati istituzionali, no?)
----Messaggio originale---- Da: tcardosi at indire.it Data:
12-ott-2011 1.12 PM A:<pace at peacelink.it> Ogg: Re:
[pace] per costruire il Movimento che non c'è (con milioni di
aderenti...) non era in ballo una riunione organizzata da Peacelink?
confermo l'interesse personale durante gli anni passati, con
altri, come Marco Palombo e Sarubbi, cercammo di far nascere una
rete che chiamammo "semprecontrolaguerra" per continuare a dire NO
alla guerra anche durante le sinistre in guerra e al governo.
L'esperienza nacque proprio da un appello per ritirare le truppe
dall'Afghanistan. Poi il trionfo di Belrusconi ci ha travolto
lasciandoci così come siamo. Forse sarebbe il momento di
ripartire. Il successo della PG Assisi, pur con tutti i limiti, è
un buon sintomo. Il 4 ottobre c'è la proposta di iniziative
locali, a Firenze si sta pensando un'assemblea per il 5 novembre.
Se peacelink si muove è ottimo segno TC
Il 12/10/2011
12:51, Mari Cor ha scritto:
facendo seguito alle giuste
osservazioni di Giovanni Sarubbi e non
solo, e per capire come
coinvolgere milioni di persone che "nesuno
riesce a organizzare", e
per
costruire il movi,mento nonviolente per
la pace e contro tutte
le guerre
(anche quelle agli altri viventi e
alla natura) che non
c'è e che
potrebbe esere attivo sia a scopo
preventivo sia "a bombe
avviate":
MA PEACELINK NON AVEVA IN MENTE DI ORGANIZZARE
PROPRIO SU
QUESTO UNA
RIUNIONE NAZIONALE? Durante questa guerra
dimenticata ho
"incontrato"
individui e sparuti gruppi attivi che si sentono
soli e
traditi come
mai prima (e non solo dai partiti!).
Sarebbero felici
di ritrovare
una famiglia. E di agire in sinergia.
Marinella
*Da:* tiziano cardosi<tcardosi at indire.it>
*A:* pace at peacelink.it
*Inviato:* Mercoledì 12 Ottobre 2011 12:40
*Oggetto:* Re: [pace]
UNIRE LE
FORZE
grazie Giovanni un intervento per me
molto
stimolante
mi piacerebbe parlarne dal vivo, le liste hanno
limiti
enormi
spero accada presto TC
Il 11/10/2011
15:22, redazione il
dialogo ha scritto:
Il rispetto per tutti è ovviamente scontato ma
credo che un
manifesto del genere non impensierisce
minimamente nè i
partiti di
governo né quelli di opposizione che conoscono
bene la
esiguità e
marginalità del movimento nonviolento e la sua
incapacità
di lanciare
parole d'ordine in grado di mobilitare milioni
di
persone. Il problema
che dovremmo porci non è quello di dar vita
all'ennesimo manifesto
(per me basta e avanza lo storico manifesto
del movimento nonviolento,
quello che Peppe Sini mette in coda a
tutte le sue newsletter) ma
capire cosa si può fare per uscire
dall'angolo nel quale i nonviolenti
si sono cacciati e far venire
fuori la volontà di pace di milioni di
persone che in questo paese
c'è e
che nessuno riesce ad organizzare.
Perdiamo tempo dietro ai
vari
D'Alema e soci e non riusciamo a parlare
con milioni di
persone. Più che
"movimento nonviolento" stiamo dando
vita alla
"paralisi nonviolenta",
all'incapacità o impossibilità di
proporre
qualcosa che riesca a
scuotere gli animi. E se questo è
possibile il
motivo è legato al
fatto che siamo tutti centrati su noi
stessi e
non abbiamo alcun legame
profondo con la gente di questo
paese,
quasi ci volesse una o più
lauree per essere nonviolenti.
Ghandi si
starà rivoltando nella
tomba. Il manifesto proposto non
tiene
neppure conto che il
sistema dei partiti che esiste attualmente
sarà
spazzato via da qui a breve
perché l'ideologia su cui questo
sistema
è stato realizzato negli
ultimi trentanni è in crisi profonda
e
tutte le contraddizioni stanno
esplodendo in modo non più
controllabile, come dimostrano le
manifestazioni di questi giorni
davanti a Wall Street.
Ciao Giovanni Sarubbi www.ildialogo.
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