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 Con ogni probabilità, Napolitano si è lasciato piegare al 
volere del Presidente del Consiglio: leggete il breve servizio 
sull'Antefattoblog in data odierna... Certo, che il Capo 
dello Stato - anche se di scarsa "tenuta" come Napolitano - 
ceda ad intimidazioni di stampo dittatoriale, la dice 
lunga sulla salute delle istituzioni (ex?)democratiche... 
Isabella Horn, attivista della Fucina per la Nonviolenza 
(sezione fiorentina del Movimento Nonviolento Italiano) 
  ----- Original Message -----  
  
  
  Sent: Monday, March 08, 2010 12:49 
  PM 
  Subject: RE: R: [pace] La logica zoppa di 
  Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e il testo del 
  decreto. 
  
  Se è possibile che Napolitano sia stato "minacciato", ci 
  rendiamo conto dove si è arrivati? Paolo Bertagnolli   
   
  From: ines.caloisi at fastwebnet.it To: 
  pace at peacelink.it Subject: R: [pace] 
  La logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e il 
  testo del decreto. Date: Sun, 7 Mar 2010 17:21:06 +0100
  
  
  
  
  Credo che sia possibile che 
  Napolitano sia stato minacciato, come riportato dal messaggero, ciò aumenta la 
  preoccupazione verso una situazione di cui si sta perdendo il 
  controllo. 
  Ritengo questo un momento in 
  cui se ci sono situazioni solide, forti possono emergere, un’opportunità anche 
  per il pd ed il suo popolo di dare un segno di concreta 
  responsabilità. 
  Certamente un momento molto 
  delicato, a cui non si può assistere senza non agire, con strumenti di pace 
   ma certamente con l’idea di costruire qualcosa di diverso. Credo sia un 
  momento che nasconda una opportunità strategica straordinaria. 
  Ines Caloisi 
    
  
  
  Da: 
  pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di 
  Dante Bedini Inviato: domenica 7 marzo 2010 17.01 A: 
  pace at peacelink.it Cc: dibattitointerno at fdca.it Oggetto: 
  Re: [pace] La logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua 
  versione e il testo del decreto.   
    
  
  
  il potere non 
  conosce più alcun limite, neanche quello della decenza. Come sosteneva 
  PPPasolini, forse la vera anarchia, quella realizzata (lo dico da anarchico 
  comunista), è il potere, che può fare e disfare a suo 
  piacimento.  
  
  Giorgio Napolitano 
  non mi piaceva quando rappresentava l'area più moderata del pci, contro Ingrao 
  ecc. Oggi sta dando prova della sua totale subalternità a questo regime 
  oligarchico. La politica del Palazzo (ancora Pasolini) non può offrire, credo, 
  alcuna speranza a chi non ha ancora introiettato nel profondo della sua psiche 
  questo sistema nè la logica della "guerra tra poveri" nè la mentalità della 
  "servitù volontaria". Dobbiamo tutti ripartire dal basso, da "los de abajio", 
  come di si diceva nell'Argentina del tracollo politico, economico e 
  culturale.  
  
  Questo non toglie 
  la mia stima nei confronti di alcuni politici seri, conosco di persona Paolo 
  Cacciari ed altri, ma la politica istituzionale, basata sulla delega in bianco 
  e sul rincretinimento massmediatico è arrivato al culmine: da qui si apre un 
  bivio, da un lato l'ulteriore rafforzamento delle tendenze autoritarie, in 
  questo clima di fascistizzazione, dall'altro, come dicevo, la riappropriazione 
  della politica da parte di persone libere e responsabili, attraverso la 
  partecipazione attiva nel sindacalismo, il volontariato (ad es.) del commercio 
  equosolidale, l'associazionismo di base...  
  
  
  
    
  
  
   
   
  Da: lorenzo_galbiati 
  <lorenz.news at tele2.it> A: pace at peacelink.it; 
  eco-fem-nonviolenta at groups.com Cc: palombo marco 
  <elbano9 at yahoo.it> Inviato: Dom 7 marzo 2010, 
  15:15:21 Oggetto: Re: [pace] La logica zoppa di Napolitano.Utile 
  leggere integralmente la sua versione e il testo del 
  decreto.
 
 
  
  
  Non sono d'accordo 
  Enrico, hai accennato tu stesso a Scalfaro, un uomo che non firmò il decreto 
  del colpo di spugna di tangentopoli, che non sciolse il Parlamento dopo la 
  caduta del primo governo Berlusconi, mettendo Dini a capo di un nuovo 
  governo, e che non firmò altri importanti decreti a tempo record ch servivano 
  solo a Berlusconi come invece hanno fatto Ciampi e 
Napolitano.  
  
  E infatti 
  ricordiamo la campagna giornalistica e televisiva della Fininvest contro 
  Scalfaro, che è proseguita fino a oggi, tanto che Scalfaro è ritenuto dalle 
  destre il peggior presidente della Repubblica.  
  
  Non possiamo dire 
  che Napolitano abbia fatto tutto il possibile, non possiamo dirlo nel modo più 
  assoluto, sè fatto intimidire dimostrandosi un debole che soccombe alle 
  minacce di chi vuole espropriare il Paese delle sue istituzioni di garanzia 
  per farlo proprio, ed è giusto che chi occupa la  posizione di 
  Napolitano sia il primo a volersi e doversi opporre.  
  
  Difendere 
  Napolitano significa proclamarsi sudditi di Berlusconi, legittimare il suo 
  operato, consacrarlo come dittatore contro cui non è possibile fare 
  opposizione, accettarlo punto e basta. Ma non siamo ancora in questa 
  situazione. Anzi, dipende da noi decidere se opporsi a questo malcostume, o 
  diventare complici: Di Pietro e il Popolo viola più degli altri dimostrano che 
  ci sono spazi per opporsi e che se Napolitano avesse rifiutato la firma 
  sarebbe stato non solo contestato da una parte delle piazza e attaccato dai 
  giornali, ma sarebbe stato anche difeso da un'altra parte della piazza, e di 
  certo da giornali come Repubblica.  
  
  Quindi, cosa 
  vogliamo fare, diventare sudditi o resistere?  
  
  
  
  
  
  
  
  ----- Original Message -----   
  
    
    
    
    
    Sent: Sunday, March 
    07, 2010 12:50 PM  
    
    Subject: Re: [pace] La 
    logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e il 
    testo del decreto.  
    
    
    
    
    Leggi Zagrebelsky su 
    Repubblica di oggi p. 9, e poi guarda la notiziaccia sottostante, dal 
    Messaggero di ieri sabato 6, che è credibile, perché si sa che B. 
    maltrattò Scalfaro allo stesso modo al tempo del ribaltone. E' un indegno. 
    Ha come sola legge la sua volontà (e la sua paura). Attaccare 
    Napolitano, che ha fatto il possibile, è favorire B. Sveglia 
    Italia!  
    
    
    
    
    Secondo quanto 
    pubblicato stamane dal giornale romano Il Messaggero, il presidente del 
    Consiglio, durante l'incontro avvenuto al Quirinale, avrebbe minacciato il 
    Capo dello Stato Giorgio Napolitano: "Ti scateno la piazza 
    contro" e poi "la tua firma non è indispensabile, vado avanti da solo". Lo 
    stesso Napolitano ha parlato di un "clima teso" nel primo 
    incontro con Silvio Berlusconi avvenuto giovedì. E poi 
    sempre il Capo dello Stato : "La vicenda è stata molto spinosa, fonte di 
    gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di 
    tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali." Solo il quotidiano 
    della capitale ha rivelato questo presunto retroscena relativo ai colloqui 
    tra Berlusconi e l'inquilino del Quirinale. Al momento il 
    Messaggero non ha dato notizie di alcuna smentita.  
      
    
      
      ----- Original 
      Message -----   
      
      
      
      Sent: Sunday, March 
      07, 2010 9:40 AM  
      
      Subject: [pace] La 
      logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e 
      il testo del decreto.  
      
      
      
      Credo che in 
      questo momento sia utile leggere e diffondere sia il testo integrale del 
      decreto, che in queso momento non sono riuscito a scaricare probabilmente 
      per troppi accessi , sia la spiegazione ufficiale che Napolitano da' sul 
      sito del Quirinale. E' bene che legga chi ha competenze giuridiche e chi 
      non le ha. Io non le ho, ma un po' di logica l' ho studiata,  il 
      testo del decreto e la versione di Napolitano mi sembrano  insensati 
      e penso che questo giudizio possa essere condiviso da tutti. La legge e' 
      uguale per tutti ?Se questo e' vero nessuno puo' avere piu' diritti di 
      altri.Se in gara di appalto si presentano una ditta piccola, ma con tutti 
      i requisiti necessari, e una grande, magari prestigiosa,che magari ha 
      fatto cose eccezionali,ma quest' ultima non si presenta entro i termini o 
      non porta la documentazione necessaria, si cambia, DOPO LA SCADENZA DEI 
      TERMINI, le regole ? Il decreto viene definito interpretativo ma 
      Napolitano dichiara ufficialmente che la motivazione e' fare presentare le 
      liste del partito del presidente del consiglio. Ricordo che in altre 
      regioni altre liste sono state escluse per gli stessi motivi e il decreto 
      in alcune sue parti e' valido solo per le regioni che interessano le liste 
      del partito del presidente del consiglio.La legge e' uguale per tutti. si 
      o no? Credo proprio che non sia necessaria la conoscenza del diritto 
      costituzionale per affermare che Napolitano non doveva 
      firmare. 
      Il Presidente 
      Napolitano risponde ai cittadini
      Signor 
      Presidente della Repubblica,  le chiedo di non firmare il decreto 
      interpretativo proposto dal governo in quanto in un paese democratico le 
      regole non possono essere cambiate in corso d'opera e a piacimento del 
      governo, ma devono essere rispettate da tutte le componenti politiche e 
      sociali per la loro importanza per la democrazia e la vita sociale dei 
      cittadini italiani. Confidando nella sua serenità e capacità di 
      giudizio per il bene del Paese e nel suo alto rispetto per la nostra 
      Costituzione. Cordiali saluti Alessandro 
      Magni Signor 
      Presidente Napolitano,  sono a chiederle di fare tutto quello che lei 
      può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che 
      ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al 
      diritto di voto. In fede M. Cristina 
      Varenna Egregio 
      signor Magni, gentile signora Varenna, ho letto con attenzione le 
      vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera 
      considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore 
      mi hanno scritto.  Il problema da risolvere era, 
      da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle 
      elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti 
      politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più 
      grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior 
      partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della 
      lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte 
      d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi 
      meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste 
      dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi 
      e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di "beni" 
      egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico. 
       Si era nei 
      giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori 
      esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - 
      neppure in Lombardia - "per abbandono dell'avversario" o "a tavolino". E 
      si era anche da più parti parlato della necessità di una "soluzione 
      politica": senza peraltro chiarire in che senso ciò andasse inteso. Una 
      soluzione che fosse cioè "frutto di un accordo", concordata tra 
      maggioranza e opposizioni? Ora sarebbe stato certamente 
      opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di là delle polemiche su 
      errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui 
      fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in 
      materia. In realtà, sappiamo quanto risultino difficili accordi tra 
      governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati 
      come questo e ancor più in clima elettorale: difficili per tendenze 
      all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di 
      fondo e indisponibilità dall'altra parte. Ma in ogni caso - questo è il 
      punto che mi preme sottolineare - la "soluzione politica", ovvero l'intesa 
      tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in 
      soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse 
      tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con 
      la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a 
      tal punto ristretti - dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di 
      appello di Roma e Milano - che quel provvedimento non poteva che essere un 
      decreto legge. Diversamente 
      dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro 
      giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero 
      dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha 
      presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è 
      indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque 
      inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e 
      dubbi di quella natura. La vicenda è stata molto 
      spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza 
      l'acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni 
      istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano conto. Io sono deciso a 
      tenere ferma una linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, 
      e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce 
      al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in 
      spirito di leale cooperazione istituzionale. Un effettivo senso di 
      responsabilità dovrebbe consigliare a tutti i soggetti politici e 
      istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e 
      pretese improprie, e a chi governa di rispettarne costantemente le 
      funzioni e i poteri. Cordialmente Giorgio 
      Napolitano
    
             
      
   
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